Nell’Udienza di mercoledì 14 novembre il Papa ha parlato dell’8ª Parola del Decalogo: «Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo».
Vivere di comunicazioni non autentiche è grave perché impedisce le relazioni e, quindi, l’amore.
Dove c’è bugia non c’è amore, non può esserci amore. E quando parliamo di comunicazione fra le persone intendiamo non solo le parole, ma anche i gesti, gli atteggiamenti, perfino i silenzi e le assenze.
Ma cosa significa dire la verità? Quante chiacchiere distruggono la comunione per inopportunità o mancanza di delicatezza! Anzi, le chiacchiere uccidono.
Ma allora, che cos’è la verità? Questa è la domanda fatta da Pilato e Gesù dice: «Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità».
La verità trova la sua piena realizzazione nella persona stessa di Gesù, nel suo modo di vivere e morire, frutto della relazione con il Padre. Questa esistenza da figli di Dio, Egli, risorto, la dona anche a noi inviando lo Spirito Santo che è Spirito di verità.
In ogni suo atto l’uomo, le persone affermano o negano questa verità.
Questa verità non si dice tanto con i discorsi, è un modo di esistere, un modo di vivere e si vede in ogni singolo atto. Quest’uomo è un uomo vero, quella donna è una donna vera: si vede.