Ecco il testo della preghiera per la scuola, voluta dall’arcivescovo Delpini per l’anno scolastico 2020/2021

Padre nostro che sei nei cieli, benedici tuti noi che siamo tuoi figli in Gesù, benedici tutti i giorni dell’anno scolastico.
Vogliamo vivere nella tua grazia: donaci fede, speranza, carità. Ogni giorno di questo anno scolastico, nelle speranze e nelle difficoltà presenti, sia benedetto, sereno, ricco di bene per potenza di Spirito Santo.

Sia benedetto il lunedì, con la grazia degli inizi, il desiderio del ritrovarsi, la sconfitta del malumore.

Sia benedetto il martedì, per la curiosità e la gioia di imparare, per la passione e il gusto di insegnare.

Sia benedetto il mercoledì, per la fierezza e la nobiltà di affrontare le sfide e la fatica e vincere la pigrizia.

Sia benedetto il giovedì, per l’amicizia, la buona educazione e la correzione dei bulli e dei prepotenti.

Sia benedetto il venerdì, per la fiducia contro lo scoraggiamento, per la semplicità nell’aiutare e nel farsi aiutare.

Sia benedetto il sabato, per la promessa degli affetti familiari e del riposo.

Sia benedetta la domenica, il tuo giorno, Signore! per la serenità, la consolazione della preghiera per vivere la nostra vocazione.

Padre nostro che sei nei cieli, sia benedetto ogni tempo, occasione per il bene, ogni incontro, vocazione a servire e ad amare, ogni ora di lezione, esercizio di intelligenza, volontà, memoria per percorsi di sapienza.

Benedici tutti noi, benedici le nostre famiglie, benedici la nostra scuola. Amen.

Qui sotto il link al pdf che potete scaricare e diffondere.

La-preghiera-per-la-scuola

Continua a leggereBenedetta ogni ora di lezione

L’arcivescovo Delpini a pochi giorni dall’apertura delle scuole ha mandato un videomessaggio a tutti gli insegnanti, sottolineando 3 aspetti:

  1. La comunità cristiana conta sugli insegnanti, perché “testimoniate che vale la pena diventare adulti” e vi dà la sua stima e la sua fiducia.
  2. La comunità cristiana dice “coraggio” a tutti gli insegnanti, perché in questa ripartenza piena di regole, di vincoli, possano vincere l’ossessione dei protocolli e guardare agli studenti e alla singolarità della loro crescita.
  3. La comunità cristiana è alleata della scuola, è accanto ed esprime simpatia per coloro che hanno a cuore il bello, il buono, il vero bene comune. Alleata per rendere desiderabile il futuro.

“Preghiamo e contiamo su di voi, cari insegnanti, perché la cultura, l’educazione è il vero investimento irrinunciabile.”

Continua a leggereScuola: investimento irrinunciabile

Ieri alla S.Messa delle 10.30 sono stati tanti i ragazzi presenti alla benedizione delle cartelle, per l’inizio dell’anno scolastico.

Qui sotto trovate alcune delle foto piu’ significative.

Il nostro augurio e’ che la scuola permetta ai nostri ragazzi non solo di scoprire il ventaglio delle conoscenze e di svelare mondi di cui non sospettano l’esistenza, ma anche – e soprattutto – di diventare uomini e donne con il gusto del vero, del buono e del bello.

Uomini e donne che hanno fame di significato per la vita.

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Come aiutare i nostri figli a diventare grandi, anche a scuola?

Me lo domandavo venerdi’ scorso, 16 novembre, andando a sentire Luigi Ballerini alle Orsoline. Focus della serata: l’alleanza scuola famiglia. E’ davero possibile parlare di alleanza?Vediamo gli spunti che mi porto a casa.

Educare è aiutare i nostri figli a diventare grandi, a cavarsela da soli e a gestire le situazioni che si trovano ad affrontare, perché vivano da protagonisti.

Quanti errori facciamo! Quando riduciamo la vita dei nostri ragazzi alla scuola e poi la scuola al voto. Una riduzione al quadrato! E quando con i compiti perdiamo un’occasione di educazione al lavoro; li invitiamo a farli, in fretta, quasi fossero una scocciatura. Siamo convinti di educare con le nostre prediche, così prevedibili! Educhiamo davvero quando agiamo, a cominciare dalla faccia che abbiamo la mattina, andando al lavoro. Lì si vede come trattiamo il nostro lavoro.

Non diamo più tempo ai nostri ragazzi. In 1ª elementare vogliamo che sappiamo già scrivere, far di conto e alla prima difficoltà, andiamo in crisi. Li carichiamo di una pressione fortissima. La scuola luogo di prestazione. Abbiamo poca pazienza. Li vorremmo piccoli geni. Ci arrabbiano se non sono come il modello di figli che abbiamo in mente.

Non li stimiamo abbastanza, quando stimarli vuol dire voler bene, anche quando sbagliano. Appaiono forti ma hanno dentro una fragilità incredibile; impariamo a riconoscerla, perché quasi sempre l’insuccesso scolastico è frutto di un malessere o di un problema che ha un’origine extrascolastica.

Riaccendiamo la comunicazione, raccontiamo di noi. Ai figli interessa tantissimo quello che facciamo. Troviamo dei momenti per comunicare davvero, altrimenti il paradosso è che li controlliamo, anche a distanza, ma poi ci perdiamo quello che pensano davvero. A mamma e papà non si deve necessariamente dire tutto, ma si può dire tutto.

Con la scuola, vogliamo togliere loro ogni fatica e siamo pronti a partire all’attacco dell’insegnante che ha una visione differente sui nostri figli. Così angeli buoni a casa e pesti insolenti a scuola. È possibile che i nostri ragazzi, in contesti differenti, si comportino in modi diversi. Se accade, è importante viverla come un’occasione per capire. Parlando con gli insegnanti e avendo a cuore solo il bene dei figli, liberi da pregiudizi.

Stiamo attenti anche a sanzionare eccessivamente i ragazzi, dando punizioni senza il sapore di una correzione vera. Allo stesso modo non promettiamo premi che con la scuola non c’entrano.

A volte basta un bene!, un bravo!, detto con il cuore, guardandoli negli occhi, a dar loro fiducia.

Conterà infine quello che sapremo offrire come prospettiva. Il nostro educare deve essere tutto in offerta, in aggiunta, con proposte che facciano vedere ai nostri ragazzi che la realtà è bella e che è più bello avere un amico di carne, piuttosto che un compagno di giochi virtuale.

 

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Eccoci all’inizio, imminente, di un nuovo anno scolastico per i nostri ragazzi.

La scuola è uno dei tanti cammini che prenderanno il via in questo mese di settembre; il catechismo, gli incontri dei vari gruppi, l’accoglienza dei bambini di Chernobyl, la festa dell’oratorio (dal 18 al 25).

Domenica 10 settembre, durante la S. Messa delle 10.30, ci sarà la benedizione di zaini e cartelle. Sono invitati tutti i bambini che iniziano il 1° anno della scuola primaria.

È un invito a celebrare come cristiani un passaggio importante della vita, affidandolo al Signore.

Questo e altre proposte aiuteranno la Comunità tutta a dire:

“Il mio cuore è lieto, perché Tu, Cristo, vivi.”

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