È Tommaso ad offrirci oggi la sua riflessione sul Vangelo di questa 4ª domenica di Quaresima.

Se sono amato da qualcuno cosa vedo?
Vedo la bellezza del giorno.
Se non sono amato da nessuno…non vedo niente, se non il mio vuoto.

E quando faccio l’esperienza di essere perdonato, la giornata diventa bellissima.

Se ci mettiamo nella prospettiva del cieco nato…e ci chiediamo cosa sarebbe la vista, scopriamo che la vista è la luce del perdono, che non ci abbatte di fronte al negativo, ma che ci fa affrontare la vita con gioia.
Attenzione: la gioia che intendo non è nell’abbaglio dei miei piaceri.
Nell’abbaglio dei miei piaceri trovo il vuoto.

La felicità non è solitudine.
La felicità è compagnia. Non mi glorio del mio benessere, non serve.

Per rendere bello il giorno devo fare spazio.

All’altro e al vero bene.

Continua a leggereDomenica del cieco nato: vedere la bellezza

Siamo un incompiuto che sospira il compimento. Incompiuto degli affetti, di un amore che non è abbastanza amore, di una vita che non è abbastanza vita. E pure un soffrire …di un male che è troppo male, di una delusione che è troppo delusione.

C’è un altrove …della fede e della conversione, dove tutto questo trova una ragione? Si tratta di abitare altri luoghi?

Più semplicemente, Cristo cerca ancora, e sempre, di entrare nei nostri ambienti vitali; è lì che rende presente la bellezza di Dio.

È quindi a partire dai nostri ambienti e dai nostri impegni, che Egli ci conduce a seguirlo in un altrove che altro non è che la possibilità di trasfigurarli. Di abitarli in altro modo, secondo altre logiche, con sentimenti nuovi.

Solo così passiamo da un vivere insensato e affannato, ricurvi sotto pesi che spesso non riusciamo a portare, ad una vita vissuta nella libertà dei figli di Dio, con la consapevolezza stessa di Paolo, che scrive ai Corinzi: “Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo.”

Abitare l’altrove del desiderio di Dio…porta a spalancare porte e finestre, a intraprendere strade ancora sconosciute.

Continua a leggereL’altrove della fede…per abitare altri luoghi

La catechesi di questa 3ª domenica ci regala una rappresentazione teatrale potente, di e con Angelo Franchini. Ecco alcuni stralci:

Chiamerò Giuda, per rievocare tutto, per difendersi. Ci sarà qualcuno che capirà? Qualcuno che sta provando lo stesso tradimento di Giuda, lo stesso suicidio di Giuda.

Giuda: “Perché faccio ancora tutto di notte e di nascosto?

Uno di noi lo tradirà. Son forse io? Se no chi avrebbe il coraggio, la coerenza, di alzarsi e andarsene?

Ho gli occhi rossi. Sarà la sabbia.

Quello che devi fare, fallo presto, mi ha detto. Ma non ha paura, odio, rassegnazione.

Li conosce, ma non li lascia entrare. Lui sa benissimo cos’è la vita, cos’è il dolore, la paura e tutta la cattiveria del mondo.

Eppure mi ha guardato così. Lui è troppo…

Ho gli occhi rossi, sarà la sabbia o sarà il sangue. È davvero il suo sangue? Ma io non so più chi è lui. Io che non sono più dei suoi.

Non sono più del mondo. Non sono più di nessuno.

Non sono più nessuno. E non ho scoperto neanche chi ero io!

Ma Gesù perché ha permesso questo? Non poteva fermare tutto, salvarsi da loro, da me?

Chissà, forse anche la mia colpa è stata utile per arrivare alla risurrezione. A questo tempo di Pasqua, di ora, di sempre. Nulla finisce più. Nulla si ferma.. Tutto comincia.. Sempre…

Dovrei uccidermi.

Perché sono così disperato da disperare il perdono di Dio? Il perdono del mio unico amico.

Continua a leggereIl caso Giuda

Come ogni anno, il venerdì di Quaresima, l’appuntamento della Via Crucis aspetta i bambini delle elementari. Ecco la testimonianza di Norma.

Perché proporre il gesto della Via Crucis ai bambini?

Semplicemente per raccontare loro cosa successe più di 2000 anni fa, per fare memoria di un gesto d’amore che ci ha salvato, che ha salvato noi e il mondo.

Quest’anno ad accompagnare le preghiere del Venerdì sono alcuni personaggi, che hanno incrociato il loro cammino con quello di Gesù che saliva al Calvario.

In questi primi due venerdì, abbiamo conosciuto Pilato e la sua paura di perdere la stima degli altri. Da lui abbiamo appreso quanto sia importante ascoltare la voce di chi ci dice di scegliere il bene, anche quando costa fatica.

Abbiamo contemplato Maria, nella sua vicinanza silenziosa alla sofferenza del figlio. Ella ci ricorda le parole dell’angelo Non temere, nulla è impossibile a Dio.

Abbiamo incontrato Simone di Cirene e il suo altruismo; la Veronica e la sua compassione. Entrambi ci invitano a vedere il volto di Gesù in quello delle persone che incontriamo ogni giorno e a trattare tutti come fossero Gesù.

Un’occasione per educarci a coltivare il grande dono della fede. Un’occasione per rifare insieme il cammino di Gesù fino alla croce, sapendo che nulla finisce lì, perché proprio da lì inizia la vita vera.

E così, dopo un the caldo e qualche biscotto, i nostri bambini vanno a scuola in un clima di gioia, nonostante il freddo di questi giorni.

Che spettacolo il bianco della neve, stamattina, che non li ha fermati; sono venuti all’appuntamento, perché sanno che lì imparano ad avere un cuore grande, che fa spazio all’umanità intera.

Continua a leggereVia Crucis per e con i bambini

Don Fabio ci regala un’omelia che ruota attorno a due parole: miseria e misericordia, che hanno la stessa radice.

« È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno dei Cieli » (Mt 19,24)

La ‘ricchezza’ di cui parla il Vangelo non è legata solo al denaro, ma si riferisce anche alla bellezza, alla capacità di successo, al potere.

Diversa è invece la miseria dell’uomo, incontrata dalla miseria di Dio in persone come Zaccheo, nei malati, nei pubblicani, nella samaritana.

“Dammi da bere”: Dio è assetato della nostra bellezza, per questo ci invita a una relazione, ad un’amicizia concreta, ad una comunione insieme con Lui.

Cerca la bellezza – non quella fisica – che è dentro in ciascuno e che si scopre sempre attraverso un incontro. La samaritana ha scoperto di essere bella dopo lo sguardo di Gesù; lei, imbruttita da relazioni forse sbagliate. Va al pozzo quando non c’è nessuno, in un’ora improbabile, da sola, si nasconde.

Là il Signore la cerca. In quel momento in cui si sente misera, nell’ora della sua miseria, si manifesta la Misericordia di Dio; così è per noi.

Dio apprezza sempre la nostra sincerità: non dobbiamo nasconderci, dobbiamo essere disponibili ad esporre a Lui la nostra miseria.

Il dono ricevuto, quello della Sua Misericordia, è così sovrabbondante che diventa dono per tutti, diventa missione.

Non è più per la tua parola, ma per la grazia di un Altro che sta agendo. Questo è il compito della Chiesa: donare Misericordia a chi non nasconde la sua miseria.

Continua a leggere2ª di Quaresima: tempo per non nasconderci

Chi non vuol diventare grande?

Don Fabio ci lancia una sfida: Quaresima come tempo per diventare grandi. Sentiamo:

La Quaresima come tempo donato, tempo di cambiamento, di rinnovamento giornaliero.

C’è qualcosa, però, che si oppone a questo cambiamento: il demonio ci tenta, suggerendo cose non sbagliate in sé. Ci porta a quei bisogni che sono istintivi, normali, ma sganciati da un Orizzonte più grande. Infatti la tentazione si costruisce sul giudizio, che mette prima l’istinto legato ad un bisogno, lo accontenta, lo giustifica.

La Quaresima ci chiama ad amare l’istante mettendolo in un tempo che è tempo di Dio, il tempo più Grande; ci chiama a porre le piccole cose nel grande Orizzonte che è lo sguardo di Cristo. Il piccolo nel Grande.
Il Suo sguardo si chiama amore e l’amore implica un sacrificio, parola nobile che deriva dal latino sacrum e facere, rendere sacra una cosa.

La Quaresima è la possibilità che l’Amore, con la A maiuscola, possa entrare nella nostra carne e allora i nostri occhi diventano i Suoi occhi, le nostre mani le Sue mani, i nostri piedi i Suoi piedi, il nostro sguardo il Suo sguardo.

Così la dimensione Grande di Dio entra nella fragilità e piccolezza umana e, grazie a questo tempo, ognuno di noi può diventare parte di quella Grandezza.

L’immagine di questo post è l’opera “Covone di spighe” di Maurizio Bottoni, visto per voi alla mostra che si è chiusa di recente a Milano. Avremo modo di parlarvi di questo artista straordinario.

Continua a leggereQuaresima per diventare grandi

Il Carnevale è il tempo delle maschere: l’obiettivo è nascondersi e divertirsi a tutti i costi. Divertimento viene dal latino ‘divertere’, volgersi altrove, fino a uscire fuori strada.

È giusto, ma senza trasformare la vita in un carnevale.O, peggio, in una fuga dalla propria vita. Perché quando poi cade la maschera, si fanno i conti con se stessi.

E in Quaresima le maschere cadono. Arriva il tempo dei bilanci, emergono i pesi che ciascuno si porta addosso.

È il momento per intraprendere un percorso fondamentale: camminare in un immaginario deserto per capire quello che è davvero necessario per la propria vita. E puntare all’essenziale.”

Ecco la gallery con le foto del Carnevale di sabato 17 febbraio.

Continua a leggereCarnevale e Quaresima secondo Antonio Spadaro

Il primo appuntamento della domenica pomeriggio in Prepositurale parte con un tema grande, il Lavoro.

Il lavoro di questi nostri tempi cosa dice a noi credenti, che siamo figli con una ‘santa nostalgia di Dio’?

Ecco, questa nostalgia è il motore più potente per vivere da uomini, per tenere gli occhi aperti davanti a tutti i tentativi di ridurre la nostra vita a schemi predefiniti.

E della catechesi di oggi, ci piace la citazione finale de “Una vita in vacanza” dello Stato sociale, canzone che ha vinto a Sanremo quest’anno.

“Vivere per lavorare o lavorare per vivere.”

Distinzione non di poco conto.

Per un mondo dove non c’è “nessuno che dice se sbagli sei fuori”; cercare nella vita un mestiere, coltivare una passione, scoprire una vocazione.

Questo il lavoro che ognuno deve fare.

 

Continua a leggereLavoro (alla 1ª Catechesi di Quaresima)

Nella vita ci sono angeli custodi che sanno cogliere per noi lezioni preziose.

Ecco il messaggio di Teresa per questa nuova Quaresima:

« Auguriamo di iniziare un sereno percorso di Umiltà e di Fede;lo stesso cominciato nel battesimo e ritrovato da oggi con le Sacre Ceneri.
Approfittiamo di questo tempo spirituale per seguire ancor più ardentemente la giusta direzione e per avvicinarci sempre di più al Signore.

Solo con Lui nel cuore si vive una VITA PIENA! »

E la Pietà Rondanini scelta come immagine di questo post ci introduce bene nella Quaresima.

Opera della maturità di Michelangelo, mostra la madre che si appoggia al Figlio e il Figlio che si appoggia alla madre.

Una scultura commovente, non retta dall’equilibrio e dall’ordine razionale del ‘400 rinascimentale. Due figure che emergono per sottrazione dalla materia.

È il levare, lo spogliarsi della Quaresima.

Un richiamo:

–  all’audacia nel costruire un convivere fraterno,

– al coraggio del cammino

– alla limpidezza della testimonianza.

 

Continua a leggereA questa morte si appoggia chi vive