In attesa della Messa festiva di domani, che seguiremo ancora grazie ai canali radio e TV, causa il permanere di una situazione sanitaria di rischio, rileggiamo l’omelia che Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha pronunciato la scorsa domenica.

Questo è il tempo favorevole. Ecco il giorno della salvezza.

“Ci viene rivolta oggi una parola che suona inopportuna. Risuona una di quelle parole che possono mettere di malumore, come un intervento maldestro, come un richiamo che sconcerta. Una parola inopportuna mette a disagio, sembra venire da chi non comprende la situazione. E la parola inopportuna è quella di Paolo: ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
È inopportuna questa parola. Suona maldestra e sconcertante, ma non possiamo rifiutarla.

Questo inizio di Quaresima, così strano, senza messa, senza ceneri, senza prediche, questo è il momento favorevole. Questo momento di allarme e malumore, di strade deserte e attività rallentate, questo è il momento favorevole.

È una parola inopportuna, ma è stata proclamata. Non possiamo lasciarla cadere come un seme che vada perduto. Risuoni dunque ancora, illumini questo momento, chiami a conversione, se è una parola che viene da Dio.

Vorrei giungere a tutti, farmi vicino a ogni fratello e sorella che ascolta, entrare in ogni casa, visitare ogni solitudine, guardare negli occhi ciascuno di coloro che vivono male questo momento, accompagnarmi a tutti coloro che sono preoccupati per i loro cari, per i programmi di studio, di lavoro che sono saltati, per gli affari sfumati…

Ripeto: ecco ora il momento favorevole! Ecco il momento favorevole per cercare Dio. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.

Non c’è niente che possa sostituire la partecipazione corale all’assemblea domenicale. La differenza tra partecipare alla Messa in Chiesa e seguire la messa in televisione è la stessa che c’è tra stare vicino al fuoco che scalda e rallegra e guardare una fotografia del fuoco. Ma in questo momento in cui non è senza pericolo radunarsi in assemblea, è possibile dedicare lo stesso tempo che si dedicherebbe alla messa al silenzio, alla meditazione della Parola di Dio, alla preghiera. Sono certo che lo Spirito di Dio ci aiuterà ad ascoltare l’appello di Paolo, ci incoraggerà alla conversione, ci darà ragioni per partecipare con intensità inedita alla prossima celebrazione eucaristica.

Ecco ora il momento favorevole per abitare il deserto, per esercitare la libertà, riconoscere l’invidia del tentatore e prendere posizione. È il momento per dire sì e per dire no: chi vuoi adorare, Satana o Dio?

Di che cosa vuoi sfamarti: della sazietà che intontisce o della parola che illumina?
Quale immagine vuoi costruirti? Ecco il momento favorevole per essere liberi.

Ecco il momento favorevole per cercare la riconciliazione, per praticare il buon vicinato, per spezzare il pane con l’affamato, per farsi vicini a coloro dai quali tutti si allontanano.

(…) Ecco il momento favorevole per diventare saggi ed evitare lo sperpero. Possiamo usare il tempo per fare del bene, per pregare, per studiare, pensare, dare una mano. Se abbiamo parole, invece di parlare dell’unico argomento imposto in questo momento, possiamo usarle per dire parole buone, parole intelligenti, sagge, costruttive.

Continua a leggereEcco ora il momento favorevole

I Vescovi lombardi hanno preparato questo messaggio che ci aiuta a camminare in questa Quaresima iniziata con l’impossibilità di celebrare la S.Messa in forma comunitaria.

È un richiamo alla preghiera, in forma personale e in famiglia.


Messaggio dei vescovi lombardi.pdf – Download

Noi cristiani in questo tempo forte siamo ancora più interpellati nella risposta alla sequela di Cristo.

C’è un canto che dice “Chi mi seguirà?”

“Chi mi seguirà nel cammino della Pasqua?

Noi ti seguiremo, Signore, sulla tua parola. Guida i nostri passi.”

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Caro Dio, viene di nuovo Quaresima e un po’ siamo spaventati, perché è venuta tante volte e le cose sono rimaste le stesse…

Ma sappiamo che metterci davanti a te, anche solo con i nostri propositi, è una cosa preziosa.

Questo è sempre un tempo di grazia, perché mette il nostro sguardo più di ogni altro tempo sulla croce, per contemplare quanto ci hai amati e continui ad amarci.

(…) Siamo abituati a compiere dei gesti un po’ eroici, a fare qualche sacrificio…ma ci accorgiamo che più significativo è il dono che tu fai a noi.

In questo momento della nostra vita, cosa ci stai suggerendo? Dove ci stai conducendo? Di quali scelte abbiamo bisogno?

Queste sono le domande fondamentali.

(continua)

Don Denis

Continua a leggereCaro Dio, viene di nuovo Quaresima

Ieri, domenica 14 aprile, i bambini di seconda elementare hanno vissuto il loro ritiro di Quaresima.

Hanno seguito Gesù. Al mattino si sono messi in processione con le palme, poi, dopo la S. Messa, hanno rivissuto in oratorio i momenti dell’Ultima cena fino al sepolcro.

Nel pomeriggio, su una nuda croce di legno hanno posto un fiore con i loro pensieri di gioia e riconoscenza verso Gesu’. Quello che era un semplice legno e’ diventato un Albero di Vita.

Anche i genitori si sono coinvolti; nel pomeriggio hanno incontrato don Luca e dialogato con lui.

Una giornata insieme, scandita dai passi della Parola. Parola che diventa performativa, si fa reale, si incarna: Parola che diventa la mano che pesca gli uomini, che ci tira fuori, noi tutti, dai flutti del mare agitato delle nostre vite.

Tutto per una meta piu’ alta, per il bersaglio vero da colpire: una vita donata. Per rispondere alla domanda “ho dato la vita per qualcuno?”, forse abbiamo bisogno di reimparare dai piu’ piccoli.

Ho dato felicità vera a qualcuno ? Questa domanda ci inchioderà, dirà la verità della mia esistenza.

Continua a leggereAlbero di Vita

Lo scorso venerdì è stato bello vedere tanti bambini partecipare alla Via Crucis del mattino, prima della campanella scolastica.

E cosi’ la giornata comincia con un altro sapore.

Non mancate al prossimo venerdi’.

Continua a leggereIl cammino di Quaresima prosegue

Ieri sera, 2º venerdì di Quaresima, abbiamo ascoltato la testimonianza di Paolo Picchio, padre di Carolina, prima vittima riconosciuta di cyberbullismo. Alcuni spunti:

I ragazzi vanno abbracciati. Noi genitori non li abbracciamo più. E invece abbracciare è un’appartenenza, è far sentire che ci siamo, nell’accompagnarli nella loro crescita.

Serve una presenza, sempre. E un’educazione.

I social networks non sono più solo strumenti. Ci stanno cambiando la vita.

Sono ambienti da abitare. Con delle regole.

Occorre acquistare consapevolezza e insegnare ai nostri ragazzi come abitare al meglio questi luoghi.

Il cyberbullismo è prima di tutto una questione di valori, che nessuno insegna più.

Continua a leggereAbbracciare
Domenico Quirico

Primo venerdì di Quaresima – il 15 marzo scorso – per il cammino della nostra comunità Pastorale: la proposta è di ascoltare Domenico Quirico, giornalista rapito in Siria nel 2013 e rilasciato dopo 152 giorni di prigionia.

Alcuni spunti.

Il giornalismo è un’unica cosa: vedere, raccontare, condividere. Cum-dividere, dal latino, dice già tutto. Raccontare ciò che vivo e ho vissuto con gli uomini che incontro.

La commozione è ciò che permette che l’esperienza diventa poi anche coscienza.

Questo costruirsi della coscienza è per me lo scopo del raccontare.

(…)

Oggi c’è tanta violenza nel mondo. I primi a farne le spese sono i migranti che arrivano da noi in Occidente. Persone che attraversano deserti, montagne, che lasciano tutto dietro di sé, spogliati, derubati; lasciano pure in qualche modo la loro precedente identità e quando arrivano sulle nostre coste, attraverso la frazione del dolore e della paura, sono altro. Sono diventati altri uomini. Di questo prima o poi dovremmo cominciare a renderci conto.

Continua a leggereCum-dividere

Ieri mattina, 1º venerdì di Quaresima, i nostri ragazzi hanno partecipato numerosi all’appuntamento della Via Crucis prima di andare a scuola.

Per iniziare bene la giornata, occorre fare memoria. La Via Crucis ci educa in questo.

Questo è uno dei passi che possiamo fare; siamo chiamati tutti, grandi e piccoli.

E infatti il grazie va anche ai tanti adulti che si sono offerti, seguendo don Fabio, di accompagnare poi i ragazzi fino all’ingresso della scuola

Continua a leggereI passi sulla via dei nostri ragazzi

La fede è un appoggio che mi permette di muovermi.
Non è zavorra che impedisce il movimento e perpetua la rassegnazione.
Domani, domenica 10 marzo, inizia il cammino di Quaresima.

Preziosi saranno gli appuntamenti di catechesi della domenica pomeriggio, alle 16.00, in Prepositurale, e quelli del venerdì sera, alle 21.00, itineranti nelle diverse parrocchie (ve ne daremo conto su questo sito).

Il percorso della domenica ci porta alla riscoperta delle radici cristiane dell’Europa.

Sarà l’occasione per riscoprire il significato di una fede adulta, matura e consapevole delle tante correnti di pensiero che hanno attraversato i secoli in Europa, continente oggi un po’ smarrito.

Ci sorprenderemo del fatto che è ancora possibile sognare un mondo di pace, ma dentro una misura e un ideale, quello della fede in Cristo, unica guida.

Continua a leggereAppoggio che fa muovere…in Quaresima

La Quaresima prosegue e oggi vi offriamo una riflessione attorno al dipinto Incredulità di Tommaso (1601), del Caravaggio; noi siamo quel dito conficcato dentro il costato di Gesù.

Guardate la luce, che è concentrata sui volti e irrompe dall’alto irradiando il corpo di Gesù. E poi rimbalza sul volto dei 3 discepoli.

La ferita del costato è come un varco che raccoglie la sorgente misteriosa della luce.

Una finestra aperta.

Tommaso, lo spavaldo; quello che, quando compare la prima volta nel Vangelo (Gv, 11,16) dice “Andiamo a Gerusalemme a morire con lui”.

Due capitoli dopo, (Gv 14, 1-5), ha già perso la strada “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”

La sua sicurezza è già in discesa.

Si arriva infine al cap. 20, sempre Vangelo di Giovanni.

Tommaso fa la figura dell’empirista, che se non vede e non tocca, non crede.

Il dito che dipinge Caravaggio è il dito dell’uomo che vuole entrare nel cuore di Dio. Tommaso non era con gli altri apostoli quando Gesù era apparso la prima volta.

Non era con loro …non vuol dire solo che era assente.

Non era con loro in senso più ampio indica che Tommaso era un po’ tornato al suo lavoro, alla sua casa; si era dissociato, si era allontanato da quella realtà.

Era stato bello stare con Gesù, ma ora…Che rimpianto!

8 giorni dopo Tommaso c’è. Tornato? E tocca il fondo “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”.

Vuol vedere e toccare se è risorto il Crocifisso, proprio quell’uomo lì.

E Caravaggio cosa fa? Mostra una mano (di Gesù) che prende la mano di Tommaso (la tua, la mia, la mano di ognuno di noi) e la introduce nello squarcio del suo cuore ferito: la tua mano, la mia, non saprebbe in che direzione andare, il mio dito …vorrebbe mettersi in tasca il mistero.

Come se volessimo insegnare noi a Dio come deve agire da Dio. Dio a nostra immagine.

La Pasqua non è un optional, è l’azione che rivela chi è Gesù.

Colui che ci ha amati fino alla fine (in greco fine è telos, che non è solo fine – della vita- ma è anche fine, meta, traguardo).

E questo squarcio è ciò che dà significato a tutto, nella nostra vita!

Nel lavoro, negli affetti, nella dedizione agli altri, nell’impegno di volontariato, in quello politico o sociale… la vita che conta è quella che si vede e si riceve da quella ferita!

E c’è bisogno pure della mano di Gesù che accompagna …perché noi fissiamo lo sguardo, aggrottiamo la fronte, abbiamo un supplemento di attenzione, di tensione, di ricerca.

 

NB. Alcuni storici dell’arte hanno notato che la mano di Gesù sembra ‘copiata’ dalla Creazione di Michelangelo, dipinta nella Cappella Sistina. Ma non è la copia della mano di Dio che con un soffio crea Adamo (e le dita dei due arrivano quasi a sfiorarsi). Caravaggio prende a modello la mano di Adamo! Come a dire che è attraverso i testimoni, attraverso la Chiesa …che noi arriviamo a Gesù. E la mano dipinta ha un che di delicato; Dio non forza la nostra libertà, piuttosto ci invita, come un tocco gentile!


 

Continua a leggereCon il dito di Tommaso (…noi siamo quel dito!)