“La tenerezza è la forza dell’amore umile”, diceva il grande Dostoevskij.
Oggi forse abbiamo tutti bisogno di riscoprire un po’ di tenerezza, nel trattarci gli uni gli altri.
Tenerezza deriva dal verbo tendere: andare verso. Implica l’uscire dall’egoismo individuale per ascoltare il cuore che parla ad un altro cuore.
Tenerezza non è solo femminile; non va confusa con debolezza o sdolcinatezza.
È piuttosto il guardare gli altri senza giudicarli, il tendere la mano, fare una carezza: insomma è una virtù dei forti, di chi sceglie di vivere pienamente.
Alla ricerca della tenerezza perduta: in famiglia, a scuola, nelle nostre comunità.
La tenerezza è un po’ la grande assente oggi della società civile.
Occorre il recupero dell’incontro, della dimensione di un sentire condiviso.
Allora sì, la tenerezza spunterebbe ovunque.