Ecco il testo della preghiera per la scuola, voluta dall’arcivescovo Delpini per l’anno scolastico 2020/2021

Padre nostro che sei nei cieli, benedici tuti noi che siamo tuoi figli in Gesù, benedici tutti i giorni dell’anno scolastico.
Vogliamo vivere nella tua grazia: donaci fede, speranza, carità. Ogni giorno di questo anno scolastico, nelle speranze e nelle difficoltà presenti, sia benedetto, sereno, ricco di bene per potenza di Spirito Santo.

Sia benedetto il lunedì, con la grazia degli inizi, il desiderio del ritrovarsi, la sconfitta del malumore.

Sia benedetto il martedì, per la curiosità e la gioia di imparare, per la passione e il gusto di insegnare.

Sia benedetto il mercoledì, per la fierezza e la nobiltà di affrontare le sfide e la fatica e vincere la pigrizia.

Sia benedetto il giovedì, per l’amicizia, la buona educazione e la correzione dei bulli e dei prepotenti.

Sia benedetto il venerdì, per la fiducia contro lo scoraggiamento, per la semplicità nell’aiutare e nel farsi aiutare.

Sia benedetto il sabato, per la promessa degli affetti familiari e del riposo.

Sia benedetta la domenica, il tuo giorno, Signore! per la serenità, la consolazione della preghiera per vivere la nostra vocazione.

Padre nostro che sei nei cieli, sia benedetto ogni tempo, occasione per il bene, ogni incontro, vocazione a servire e ad amare, ogni ora di lezione, esercizio di intelligenza, volontà, memoria per percorsi di sapienza.

Benedici tutti noi, benedici le nostre famiglie, benedici la nostra scuola. Amen.

Qui sotto il link al pdf che potete scaricare e diffondere.

La-preghiera-per-la-scuola

Continua a leggereBenedetta ogni ora di lezione

Stasera, alle 21.00, dal Santuario di Caravaggio la preghiera del Santo Rosario e l’atto di affidamento a Maria, proposto dalla Chiesa Cattolica.

Preghiamo per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, per chi si occupa dell’ordine pubblico e della sicurezza.

Invochiamo Maria; non c’è lacrima che tu non asciughi, non c’è speranza che in te non fiorisca, non c’è festa a cui tu non sorrida.

Si potrà seguire anche da Radiorizzonti FM88.

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Pubblichiamo la preghiera che don Denis ha inviato sul gruppo famiglie. Troviamo un momento per leggerla insieme. In casa, con i nostri cari.

Ridonaci il tuo respiro

Ridonaci il tuo respiro, Signore,

il respiro vitale delle origini del mondo e il respiro santo delle origini della Chiesa.
Signore, permettici di essere espliciti e concreti: ferma l’epidemia, guarisci i malati, illumina l’intelligenza degli scienziati perché producano presto una cura efficace.
Benedici gli sforzi buoni delle autorità civili, riaccendi il gusto e la responsabilità della vita sociale. Restituisci unita e verità alla tua Chiesa.

Ridona a tutti la gioia di vivere questa esistenza fragile, su questo pianeta fragile.

Sappiamo che ci hai fatto per il cielo e ci aspetti in cielo; fa’ che ci giungiamo con un bagaglio di maggiore fiducia e minore angoscia. Accogli presso di te tutte le vittime di questa epidemia. Oggi. Hanno già scontato il loro purgatorio.

Sei Mistero. Sei Dio. Sei Amore.

Aggiusta tu tutte le considerazioni sbagliate ed esaudisci tutte le domande che corrispondono al tuo disegno di salvezza.
Fa’ che ti possiamo sempre volere bene e insegnaci a volerci bene.

Amen.

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(alcuni stralci dalla lettera che il vescovo della Diocesi di Reggio e Guastalla, Mons. Massimo Camisasca, ha indirizzato ai suoi fedeli)

“Da dove viene il coronavirus? Dal cuore della Cina, non certo dal cuore di Dio. Ma è anche vero che Dio si sta servendo di esso per richiamarci tutti ad uno sguardo più profondo sulla nostra vita.
Scopriamo infatti, improvvisamente, di essere fragili: chiusi spesso nelle certezze che ci arrivano dalle grandiose scoperte della scienza e dalla loro applicazione tecnologica, connessi con tutto il mondo e illusi di poterne essere padroni, siamo messi di fronte ad uno scenario più realistico.

L’uomo è debole, fragile e può trovare la sua grandezza e forza soltanto nell’amore verso se stesso, verso il proprio destino personale, temporaneo ed eterno e nell’amore verso gli altri e verso Dio.

Di necessità siamo così portati ad una essenzialità di vita che può creare benevoli momenti di silenzio, di riflessione, di cura.

Preghiamo, nelle nostre case, per noi stessi, per i malati del mondo, per i morti, per i loro cari. Preghiamo per i medici e gli operatori sanitari, preghiamo per gli uomini della sicurezza e dell’esercito, chiamati ad un surplus di fatiche.
Ciò che non sappiamo più fare, ora siamo quasi obbligati a riprendere.

Il coronavirus non lascerà le cose come prima: dopo il suo passaggio saremo migliori o peggiori? Dipende da noi. Esso può diventare occasione di ravvedimento e conversione.

L’uomo senza Dio perde completamente la bussola della propria vita. Con Dio può ritrovarla.

Può diventare un cercatore di infinito.

Continua a leggereFragili

La realtà chiama e costringe a prendere atto. Il nostro quotidiano è stato investito, con durezza, da questa malattia che tutti ci chiediamo come poter affrontare e limitare per uscirne, se possibile i vincitori o, quanto meno, ammaccati al minimo.

Si avverte un clima di incertezza, timore, inquietudine. Un quadro che non può non risvegliare un sussulto nella coscienza. In quella civica, ma soprattutto, in quella credente.

L’Italia può contare sulla presenza disseminata sul territorio di tanti monasteri da cui deve levarsi un grido di aiuto al Creatore e un grido di soccorso per chiunque condivida il percorso terreno nella storia.

L’atteggiamento interiore è la certezza che lo Spirito creatore non ha aleggiato una volta sulle acque e poi si è ritirato, ma è perenne vitalità creativa.

Lo Spirito continua ad aleggiare e noi creature siamo sotto lo sguardo dell’Altissimo. Gemiamo e facciamo fatica a riconoscere il Suo progetto d’amore.

Forse tutto quello che sta accadendo può rendere il nostro sguardo meno miope.

(stralci da una lettera di Cristiana Maria Dobner, carmelitana scalza e biblista, pubblicata da Avvenire, 25/02/2020)

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Spesso si pensa che ciò che dà sapore alla vita sia lo straordinario, un evento inatteso, l’avventura…

E nella solita vita..non c’è niente di bello?

La solita vita è meravigliosa.

E tu Signore ci ricordi che pure tu sei nato nell’ordinarietà, nella semplicità di una vita familiare.

Aiutaci a scoprire che svegliarsi ogni mattina e vedere la luce del giorno è straordinario, che riprendere la solita vita ogni giorno è un fatto nuovo, perché in ogni giorno tu ci dai la possibilità di crescere nell’amore.

Grazie Signore, per la solita vita che ci mandi e scusaci se non facciamo altro che sbuffare e brontolare.

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