Abbiamo incontrato i maestri presepisti che hanno realizzato il presepe nella nostra Chiesa (e pure quello che trovate all’ingresso dell’oratorio e davanti alla casa di don Fabio).
Mario, Giampiero, Roberto, Tonino, Massimo, Domenico, Mario, Gioele, Volturno e Gigi, con passione, hanno trascorso intere serate per far sì che fosse pronto per l’Immacolata.
È interessante il racconto del dietro le quinte, perché è l’occasione di una vera e propria Catechesi.
Si comincia dal recupero della struttura in polistirolo che era stata utilizzata per alcune stazioni della Via Crucis cittadina con l’Arcivescovo. Essa riprende nuova vita e nelle 3 finestre in alto presenta 3 tappe della vita di Gesù: l’annunciazione a Maria, la cometa con la visita dei Magi e la fuga in Egitto. Tre passaggi che si svolgono nell’arco temporale di 9 mesi e che iscrivono la vicenda del Bambino nella realtà storica. Cristo entra nella Storia.
All’estrema destra l’episodio del Battesimo di Gesù alle acque del Giordano con la figura fondamentale di Giovanni Battista, il cugino di Gesù; “ci affascinava questa figura – spiega Gigi – che le letture della liturgia domenicale ci presentano nelle domeniche di Avvento. Giovanni è il cugino di Gesù, ma i due si incontrano una sola volta, aL Giordano. Il Battista è colui che indica, che mostra la grandezza di un Altro che deve venire. Questo il suo compito per tutta la vita”.
All’attenzione narrativa, i nostri presepisti accompagnano l’attenzione alla luce, che acquista anch’essa significato.
“L’ora migliore per vederlo è tra le 15.30 e le 16.30, specie se la giornata mostra un po’ di sole. La luce azzurra dice il freddo di quelle terre, in Palestina, a dicembre, di notte, può fare molto freddo!”
Le aperture della struttura di polistirolo guidano lo sguardo, creano una cornice, che può essere quella della Chiesa, una Chiesa in costruzione, quale è la Comunità Cristiana.
Entriamo in Chiesa ed entriamo nel presepe e noi allora siamo nel presepe. E quel bimbo che nasce indica la Chiesa che sta nascendo.