Nella visita di un bambino la promessa di risposta al nostro bisogno di salvezza.

Il “mestiere di vivere” e le preoccupazioni assillanti spesso soffocano l’anelito di salvezza, impediscono di vedere questa possibilità: Qualcuno di affidabile che venga ad incontrare le domande e ne sciolga il senso. (Mons. Davide Milani)

…eppure anche le nostre vite quotidiane sono salvate dalla bellezza, dall’occasione di un incontro, dall’opportunità di conoscere, condividere e contemplare il mistero della Natività!

E per tutti c’è questa possibilità.

Auguri! Buon Natale!

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Riportiamo alcuni stralci del messaggio di auguri scritto dalla Diaconia di Saronno per tutti noi.


Distanziamento, distanza, stanno diventando parole odiate. C’è una gran voglia di contatto. I sorrisi non ci bastano più, abbiamo voglia di abbracci.

Ai bambini piace avere mamma e papà che lavorano da casa; sembra sempre domenica e possono correre da loro quando vogliono.

L’avrà pensata così anche Dio Padre che ha creato tutti noi uomini-eterni-bambini per tirarci dentro nel suo abbraccio infinito. “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno di Dio.”

Da secoli la Chiesa ha voluto far vivere a tutti questa esperienza di vicinanza e di contatto, visitando ogni famiglia di casa in casa, in occasione del Natale.

(…) E la benedizione? Dio Padre e Figlio e Spirito Santo ti benedice ogni volta che vieni a Messa, mica solo a Natale…e in mille altre occasioni, anche se a Messa non ci vieni.(…)

A Natale, più che la benedizione, la cosa più speciale è il calore, la vicinanza della comunità cristiana, in particolare ai malati, a partire dai ricoverati per coronavirus. Vi abbracciamo uno ad uno, vorremmo farci ossigeno per allargare i vostri polmoni (…)

Ma resta il distanziamento per la pandemia: come vincerlo? Dio Padre non è distante, anzi, si fa Bambino per farsi abbracciare da noi.

Buon Natale 2020!

Continua a leggereAbbracci: Dio ha voglia di abbracci

Anche quest’anno i papà e i nonni che di solito preparano il presepe nella nostra chiesa non ci hanno deluso e – nonostante le restrizioni causa Covid – ci regalano un presepe molto bello. Che addirittura comincia sul sagrato, dove possiamo ammirare due scene che leggiamo nel Vangelo di questo periodo: l’annuncio dell’angelo a Maria e la fuga di Egitto di Maria, Giuseppe e il bambino.

Due scene che ci ricordano che Dio si fa carne dentro a una storia precisa, dentro a circostanze anche drammatiche (come il pericolo costituito da re Erode).

Poi si entra in chiesa e si scopre che al posto del fonte battesimale … c’è il presepe! Giusta attenzione di questi tempi: per non “sottrarre” posti a sedere – già limitati – hanno creato lo spazio del presepe utilizzando quello del fonte battesimale.

Ma questo ha anche un significato più profondo: è grazie a quel Dio che si è fatto bambino in una notte fredda e buia di Betlemme che ciascuno di noi acquista un amico grande e lo acquista nel giorno del Battesimo. Il fonte sta perché prima c’è la vera Fonte, la vera Luce, Gesù fatto carne.

E poi le vetrate del Battistero,illuminano di scorci inediti questo presepe 2020 che di giorno fanno passare la luce naturale – e quella del sole quando c’è – illuminano di scorci inediti questo presepe 2020 (tanto che più d’uno lo ha notato e i giornalisti scrivono….cliccate qui).

Grazie! A chi ha lavorato, a chi l’ha pensato.

E a chi andrà a vederlo per stupirsi ancora una volta.

Continua a leggereCome è bello il nostro presepe

Immerso nel vortice della vita, risuona ancora nel globo intero l’annuncio della tua nascita.

Mi raggiunge, bisognoso dell’innocenza della tua presenza, che sveli l’inedito della mia identità e destino, così d’ogni altro.

Bisogno inappagato di conoscerTi, per comprendermi e vivere donandomi, oggi è sempre, nuovo.

Silenzio… poi uno sguardo timido, quasi furtivo, sull’evidenza dell’evento: la Tua famiglia umana!

Sì, con Maria e Giuseppe, fonte sicura per le Tue e nostre Origini e Fine: “Non abbiate paura! È il Figlio dell’Altissimo…!” riecheggia ancor oggi l’Artefice divino.

Così nel cuore, prima che nel grembo si dispiega il mistero dell’Eterno nel tempo, dell’incalcolabile grandezza nella fragilità della creatura, dell’infinita bellezza nel fascino del candore di un bimbo.

Come vorremmo udire dalla vostra voce, umili genitori, le divine Origini del Nazareno a Betlemme nato.

O Madre, quale esondazione di grazia, sperimentare nella fisicità del corpo la trasformante Presenza dell’Unigenito Figlio!

Giuseppe, promesso sposo, testimone provato della fecondità dello Spirito nel sì nuziale della tua sposa.

Maria, da te osiamo una parola umana che squarci il silenzio sulla divina dimora nel tuo grembo.

Vergine madre sposa, nel dono accolto della comunione ecclesiale, in te e nella tua famiglia – così spero in ogni altra – scopriamo la memoria delle Origini e la profezia della gloria futura: donde rifulge paternità e senso di ogni identità iscritta nel segno della nostra carne e relazione ad immagine di quel “corpo” regale apparso nella mangiatoia della Vita.

(Padre Antonio Santoro)

Continua a leggereMemoria e profezia

In questo Avvento, Papa Francesco ha scritto una lettera apostolica, Admirabile signum, resa pubblica a Greccio lo scorso 1º dicembre, in occasione della sua visita al Santuario del Presepe, proprio sui luoghi in cui San Francesco diede avvio al primo presepe della storia.

“Admirabile signum, sul significato e il valore del presepe”, questo il titolo completo, che ne fa presagire i contenuti.

Ve ne proponiamo alcuni stralci, ma consigliamo la lettura integrale, perché è un testo davvero molto bello.

“Comporre il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme”.

“Tutti attorno alla grotta e ricolmi di gioia, senza più alcuna distanza tra l’evento che si compie e quanti diventano partecipi del mistero.”

Il presepe “è un invito a sentire, a toccare la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua Incarnazione”.

Dio sconcerta, è imprevedibile, continuamente fuori dai nostri schemi”.

Admirabile signum testo integrale – Download

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Padre della vita, che per venire incontro all’uomo, ad ogni uomo, hai scelto di entrare nel mondo e farti bambino, e poi ragazzo, e poi uomo…

A te ci rivolgiamo per dirti il nostro grazie.

Ti parliamo, Padre, e pensiamo a questo bambino, Gesù, al dono che è stato ed è per noi e per tutti.

Pensiamo alla tenerezza e alla serietà di una nascita, alla dolcezza e alla drammaticità, alla gioia e al dolore cui ognuno di noi nella vita, inevitabilmente, va incontro. E sentiamo che all’incanto ed alla gioia per ogni nuova vita si mescola la domanda a volte angosciosa: venire al mondo è davvero un dono?

Il tuo venire al mondo lo è stato. Tu ti sei donato a noi in Gesù e Gesù ha vissuto in pienezza, fino in fondo, il suo essere dono con noi e per noi.

Ma non è sempre così, venire al mondo non basta. A noi tocca decidere se il dono prezioso della vita ricevuta è tesoro prezioso, se ha un valore.

Tu questa scelta l’hai fatta. Sarà così anche per noi? Anche per chi vive una fatica grande, una sofferenza che pare insostenibile, un dramma che devasta, una solitudine incolmabile?

Ti affidiamo tutte le nostre tentazioni di lasciarci andare e arrenderci.

Padre della vita, davanti al presepe, riflettiamo sul tuo esserci nella nostra vita. Tu vieni, sempre vieni, in ogni istante vieni.

Vieni e ti fai vicino, ti fai compagno di viaggio… quanta fatica facciamo a riconoscerti!

Tu sei il Dio che è venuto, viene e sempre verrà, sempre busserà alla porta di ogni cuore, disposto a lasciarsi ospitare da chiunque. Ecco, ti preghiamo, non smettere di venire, perché non vogliamo arrenderci.

Spalanca i nostri cuori perché accogliendo te accogliamo noi stessi e facciamo spazio ai fratelli.

Vieni, Signore Gesù!

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Padre Franco Legnani, che abbiamo incontrato in queste setttimane e di cui vi racconteremo presto, ci manda questa bellissima foto di una natività speciale.

Dalla Cambogia.

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Fare Natale è fare come Gesù, venuto per noi bisognosi; è scendere verso chi ha bisogno di noi.

Fare Natale è fare come Giuseppe: alzarsi per realizzare ciò che Dio vuole, anche se non è secondo i nostri piani. San Giuseppe è sorprendente. Nel Vangelo non parla mai, non c’è una parola di Giuseppe. E il Signore gli parla nel silenzio, nel sonno.

Natale è preferire la voce silenziosa di Dio ai frastuoni del consumismo.

Se sapremo stare in silenzio davanti al presepe, Natale sarà anche per noi una sorpresa, non una cosa già vista.

Stare in silenzio davanti al presepe: questo è l’invito.

Prenditi un po’ di tempo, vai davanti al presepe e stai in silenzio.

E sentirai, vedrai la sorpresa.

(Papa Francesco, 19.12.2018)

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Il fascino del presepe vivente torna realtà domenica 16 dicembre.

Come ogni anno, gli amici di AVSI, con i bambini della Comunità Pastorale e il movimento di Comunione e Liberazione di Saronno animano il presepe vivente.

Il corteo parte alle 15.00 dalle suore di Via Cavour e arriva in piazza Libertà alle 15.30 -16.00.

Autentica poesia da vedere!

Durante il pomeriggio sarà’ possibile sostenere i progetti di aiuto della Campagna Tende di Natale di AVSI. 

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Torna anche quest’anno l’allestimento del presepe nella nostra Chiesa.

Bellissimo e suggestivo come sempre.

Il gruppo di papà e nonni, guidato dal sig. Gigi, sceglie di sottolineare un punto specifico, quello di un Gesù bambino che arriva nell’umiltà e nella normalità della nostra vita quotidiana.

Gesù entra nel nostro posto di lavoro, nel nostro tempo libero, nei nostri legami familiari, nelle nostre faccende domestiche …per ricordarci che proprio lì si fa presente!

Proprio lì è possibile incontrarlo.

E intanto noi continuiamo le nostre occupazioni.

Sapremo riconoscerlo?

Ad aiutare la riflessione, un cartiglio, con una frase tratta da “L’annuncio a Maria” di Paul Claudel:

“Già è molto tempo che non abbiamo fatto Natale insieme.

Non temere. Ho preso il tuo dolore con me.

Guarda! e ciò che mi hai dato lo tengo stretto sul mio cuore, con me.

Non piangere.  Non è tempo di piangere, ora che il Redentore di tutti gli uomini è nato.”

 

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