Pasqua è suono di campane, annuncio di passione e di gioia. Per questo le Parrocchie di Saronno hanno deciso di suonare insieme: le strade sono silenziose, le chiese vuote, ma la Pasqua si celebra ugualmente a Saronno, attraverso le dirette delle celebrazioni su Radiorizzonti InBLu e attraverso il suono delle campane della città all’unisono. E’ stato deciso questo segno perchè le campane possano essere un segno di speranza per tutti anche nelle difficoltà di questi giorni. Le campane scandiranno insieme in città i momenti del Triduo pasquale di giovedì, venerdì, sabato santo e della domenica di Pasqua. Così il Giovedì santo suoneranno alle ore 17,45 per annunciare la celebrazione della Cena del Signore delle 18 in diretta su Radiorizzonti InBLu. Il Venerdì santo alle ore 14,45, per annunciare l’inizio alle 15 della celebrazione della Passione in diretta radiofonica. Alle ore 15,20 segnaleranno la morte del Signore Gesù. Dalla passione alla risurrezione di sabato tutte le campane, come tradizione, taceranno. Torneranno a suonare a festa all’unisono Sabato santo alle ore 18.45, per l’annuncio della Risurrezione.Domenica di Pasqua suoneranno in tutta Saronno alle ore 9,45, per annunciare la celebrazione della Messa di Pasqua delle 10 in diretta dalla Prepositurale.
Le campane della Prepositurale, che annunceranno la morte e la Risurrezione di Gesù, suoneranno però nel momento stesso in cui, durante la celebrazione trasmessa per radio, si arriverà a rivivere tale momento nella liturgia.
“Dico, dunque, a tutti voi: siate fiori che cantano, irradiate la gioia perché il mondo sta morendo di tristezza.
Contrastate con il contagio della gioia il contagio del virus e di ogni male.
Siate fiori che colorano la terra: svegliate la bellezza che si è assopita sotto la coltre del grigiore. Fate risplendere il bello che c’è in ogni uomo e in ogni donna.
Siate fiori che profumano: diffondete il profumo di Cristo, che rende desiderabile abitare insieme, sedersi a mensa e dare vita ad affetti più intensi e alle amicizie più vere.
Diffondete profumo di pane e di amicizia.”
(Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano)
Basta il seguire! … per imparare ad amare.
Come quando si va in bicicletta e non si sa bene la strada. Ecco perché abbiamo scelto l’immagine della partenza della Biciclettata di ieri mattina a simbolo della settimana di festa dell’oratorio che abbiamo vissuto alla Repax.
Tutto era già in nuce da lunedì 24, con la testimonianza di due giovani e della loro esperienza all’Alecrim.
Da loro abbiamo sentito ripetere la parola gioia; non solo nel servizio, nell’essere ‘utili’ a qualcuno, ma la gioia di un luogo dove il cuore riposa, riparte e il proprio io si apre all’altro.
L’oratorio è un posto così!
Aprirsi alla vita. Imparare ad amare. Come ama Gesù.
Come il buon samaritano del Vangelo di ieri. Forse una coincidenza, ma il brano non è altro che un invito ad amare, “senza casistiche particolari”, come ricorda don Fabio nell’omelia.
E così i tornei tra piccoli e adulti, la biciclettata per le vie di Saronno, la vendita delle torte (un vero successo, banco svuotato), il banchetto libri, la pesca, il truccabimbi, il talent Rock in Repax, il pranzo insieme, la serata cabaret e panzerotti sono state tutte occasioni per crescere, per imparare a guardare tutto in modo nuovo.
E si guarda in modo nuovo cominciando a ringraziare tutti quelli che si sono spesi per la buona riuscita della festa.
Grazie perché in tanti abbiamo sperimentato una preferenza, uno sguardo buono su quello che si è. Solo così si diventa capaci di essere protagonisti nella realtà.
Si genera…solo se si è generati. Si è padri, solo se si è stati o si è figli.
La fede ci aiuta a vivere – con più intensità – tutto.
E la festa dell’oratorio allora è stata una modalità per arrivare, passo dopo passo – “via così” come dice il motto del nuovo anno oratoriano che si apre – a riconoscere il volto di Gesù dentro alle facce di chi ci sta accanto.
È facile: “via così” invita a seguire. Basta il seguire!
Qui sotto una breve gallery con le foto della festa
Il Signore chiede tutto e quello che offre è la vera vita,
la felicità per la quale siamo stati creati.
(cit. dall’Esortazione Apostolica)