Quarta serata della Festa Patronale con don Giacomo Rossi e il brano in cui Maria va a far visita alla cugina Elisabetta. Maria, una giovane donna che ha una gioia grande nel cuore e che la prima cosa che fa è andare da un’amica, da Elisabetta, per condividere con lei questa gioia.

Don Giacomo ha condotto la sua riflessione aiutandosi con 4 opere d’arte.

La prima è la “Visitazione del Carmignano” di Pontormo, pittore del 1500. In quest’opera vediamo che Maria ed Elisabetta stanno sullo stesso piano, la giovane e la vecchia insieme e si abbracciano e in questo abbraccio sembra quasi che ballino insieme.

Quando siamo contenti di qualcosa, non stiamo a guardare i titoli delle persone, perché l’importante diventa il condividere questa gioia, con chiunque ci passi accanto”

Maria ed Elisabetta stanno sulla scena sproporzionate, assumono dimensioni giganti rispetto a ciò che sta loro attorno e in più il loro incontro avviene a Firenze, in un luogo brutto perché davanti al carcere della città. Eppure esse di tutto questo paiono non accorgersi, tanta è la loro gioia. È “una gioia che non arriva dal mondo. Chi la prova diventa un gigante agli occhi degli altri.

Infine vi sono le due figure sullo sfondo, di fronte a noi, che sono in fondo due copie di Maria ed Elisabetta, ritratte di profilo. Queste figure ci interrogano: “E tu, sei felice così? Hai qualcosa per cui dire grazie nella vita?”

Quasi 500 anni dopo, nel 1995, un artista come Bill Viola, espressione dell’arte contemporanea più innovativa, che sperimenta nella video-arte, ripropone la scena del Pontormo in un video in cui due donne si abbracciano e i loro vestiti alla fine si gonfiano dal vento ed esse si toccano. È un abbraccio eterno, un abbraccio di cui l’uomo di oggi ha ancora bisogno.

La terza opera è ancora la “Visitazione” del pittore Albertinelli, esposta agli Uffizi. Albertinelli è considerato un pittore minore del 1500 italiano, uno che aveva saputo copiare i grandi, Michelangelo, Perugino, Leonardo che lo avevano preceduto.

Tuttavia la sua opera colpisce, specie per quei due visi, di Maria e di Elisabetta che si avvicinano quasi a sfiorarsi e per quella stretta di mano fra le due, così forte, che suggella un’unione, un’intesa profonda. E un’umanità incredibile.

Un’opera che spesso passa in secondo piano e che invece un ragazzo di trent’anni, un artista di strada contemporaneo, Zelda, ripropone in uno dei vicoli del rione sanità a Napoli. Zilda ha riprodotto fedelmente l’opera di Albertinelli e poi è andato a incollarla su uno dei muri di Napoli, mettendoci dietro uno sfondo rosso. Un’operazione per trasmettere ancora emozioni, per interrogare lo spettatore. E l’opera assume un’umanità pazzesca. E ci dice che l’abbraccio tra generazioni è ancora possibile.

Tutte le serate possono essere riascoltate sul canale Facebook reginapacissaronno.

Visitazione (Pontormo)
Visitazione (Albertinelli)
Visitazione (Zilda)
Visitazione (Zilda), un particolare
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Terza serata della Festa Patronale con don Luca Giudici e le parole del libro dell’Apocalisse.

Vedere le cose che vanno male, siamo capaci tutti, ma risanare, vedere cose nuove…facciamo più fatica.

Gesù è stato capace di dire che oggi c’è la salvezza, noi invece balbettiamo.

Ma la nostra lotta quotidiana è già vinta, dal Risorto, dal sangue dell’Agnello.

Questa è la differenza cristiana! Nonostante tutto, noi possiamo, nel mondo, essere contenti, possiamo essere portatori di speranza, perché siamo salvi per Cristo.
Persone con i piedi per terra ma che sanno guardare al Cielo. Tutto allora diventa affrontabile.

Tutto ciò che è umano è stato salvato. Il male è vinto.
C’è un orizzonte di futuro che si apre e che è per noi, oggi.
Allora si può far festa, ci si può incontrare, ci si può sposare…

Oggi, la salvezza è entrata in questa casa.
Per noi. Per tutti.”

Questa sera, giovedì 20 maggio, sarà con noi don Giacomo Rossi.
Le serate potranno essere seguite in diretta (o in seguito riascoltate) anche sul canale Facebook reginapacissaronno.

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Seconda serata della Festa Patronale con don Fabio Verga. Abbiamo ascoltato il Vangelo di Luca in cui si narra dell’annuncio dell’angelo a Maria.

Maria che dice il suo Sì. E da lì comincia una storia che rende possibile anche questa nostra storia oggi, qui, dentro la comunità cristiana di Regina Pacis.

Quante cose diamo per scontate nella vita. E così non sappiamo a volte più nemmeno ringraziare. Invece nulla è scontato davanti a Dio. E tutto è grazia.

Noi siamo segno della sua grazia, segno di un Amore che ci precede.

Nel brano di Vangelo di Luca, la Parola si fa carne, è una Parola che è grazia, che si avvera.

E l’Angelo dice a Maria ‘Il Signore è con te, rallegrati! Non temere. Così anche noi, non siamo soli davanti alle sfide della vita. Sempre il Signore ha per noi una parola amica che ci riconsegna alla fiducia. Il Signore è grande, per questo non dobbiamo avere paura.

Nulla è impossibile a Dio. Tu diventerai madre, dice ancora l’angelo. La potenza dell’Altissimo ci aspetta e ci precede. Il Sì di Maria diventa carne; per noi quel sì diventa dono e responsabilità.

Quale sì ci chiede oggi la Parola di Dio? Perché come Dio ha avuto bisogno del Sì di Maria per entrare nel mondo, così oggi ha bisogno della nostra fedeltà, della nostra obbedienza, perché la nostra vita possa cambiare.”

Questa sera, mercoledì 19 maggio, sarà con noi don Luca Giudici.
Le serate potranno essere seguite in diretta (o in seguito riascoltate) anche sul canale Facebook reginapacissaronno.

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È tempo di Festa Patronale alla Regina Pacis!

Il programma ci invita ad uscire, ogni sera, alle 20.30 per ritrovarci in Chiesa a pregare e ad ascoltare una meditazione sulla figura di Maria, attraverso le voci dei sacerdoti che hanno svolto una parte di ministero nella nostra parrocchia.

Ieri sera abbiamo ascoltato don Fabio Coppini (alcuni stralci):
Come si fa a stare sotto la croce? Come avrà fatto Maria a stare lì, in quel momento drammatico? Maria è riuscita a stare sotto la croce per la fedeltà a quel primo Sì che aveva detto nella sua vita. In quel momento è diventata ancora più vera la sua povertà e verginità. Maria, come fanno esperienze anche le madri di oggi e di sempre, sotto la croce comprende come il Figlio sia altro da sè.

Sotto la croce Maria fa esperienza del suo essere madre. Fa esperienza di un amore – non che lega- ma che libera!
Anche a noi è chiesto di essere fedeli ai Sì che abbiamo detto. Anzitutto il Sì alla vita.

E poi Giovanni, che era lì sotto la croce con Maria. Proprio lì Giovanni scopre la preferenza di Cristo per lui, scopre l’amore di Cristo, la pienezza della sua vocazione. La preferenza …che è risposta ad una chiamata.

Gesù ci chiama a stare con Lui. Malgrado le fragilità di chi abbiamo accanto. Preghiamo perché possiamo fare esperienza di amicizia di persone che hanno negli occhi gli occhi di Gesù. “

Preghiamo perché nella nostra comunità di Regina Pacis sia possibile fare esperienza di questo.

Questa sera sarà con noi don Fabio Verga, domani don Luca Giudici e giovedì don Giacomo Rossi.
Le serate potranno essere seguite in diretta (o in seguito riascoltate) anche sul canale Facebook reginapacissaronno.

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Siamo ai nastri di partenza della festa per i 50 anni di fondazione della Regina Pacis.

Stasera, 11 maggio, alle 21.00, in Chiesa, Concerto spirituale di apertura.

Domani, domenica 12 maggio, alle 10.30, apertura della porta del giubileo e S.Messa presieduta da don Pasquale.

Alle 15.00 giochi in oratorio e dalle 19.00 griglieria e Rock Repax Story.

E poi tanto altro.

Molte informazioni sull’informatore.

Informatore Repax 12 05 2019 – Scarica

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Domenica 24 giugno ricorre la Festa patronale di S. Giovanni Battista, con il saluto  ufficiale a don Luigi Carnelli, in partenza dalla Comunità di Saronno.

Come nelle altre patronali, il sabato di vigilia, nella Chiesa della Cascina Ferrara, alle 21.00, si tiene un concerto spirituale di musica sacra, con organo, tromboni e il gruppo vocale San Bernardo.

Il concerto ci aiuta a predisporre il cuore alla festa.

Ecco cosa ebbe a dire un appassionato di musica come il Papa emerito Benedetto XVI*:

“La risposta della musica occidentale si è sviluppata nell’incontro con Dio. Al punto che questa musica è una dimostrazione della verità del cristianesimo. Laddove infatti si sviluppa una risposta così, è avvenuto un incontro con la verità, con il vero creatore del mondo.

(…) Non conosciamo il futuro della nostra cultura e della musica sacra. Ma una cosa mi sembra chiara: dove realmente avviene l’incontro con il Dio vivente che in Cristo viene verso di noi, lì nasce e cresce nuovamente anche la risposta, la cui bellezza viene dalla verità stessa.”

*Da un’intervista, 4 luglio 2015.

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