Una Patronale sotto lo sguardo di Maria

Si è da poco conclusa alla Regina Pacis la Festa patronale che quest’anno ha visto la vicinanza e la partecipazione alla S.Messa e alla processione del cardinal Angelo Bagnasco. Una presenza cordiale che si è fatta apprezzare anche al pranzo insieme di domenica 28.

La pandemia ormai alle spalle ha fatto tornare con gioia a questo appuntamento grandi e piccini.

Che la nostra comunità continui a camminare sotto lo sguardo sapiente di Maria, umiltà via di Cristo!

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La festa dei 50 anni di fondazione della nostra parrocchia si è chiusa lunedì scorso, con la S.Messa celebrata da mons.Delpini.

Un grazie a tutti coloro che – in tanti modi e spazi – hanno collaborato perché la festa fosse bella, inclusiva, intelligente.

Il cammino ora continua, con più forza, con più vigore, perché il Signore è con noi tutti i giorni.

Un altro grande segno per questo cammino è la mostra su Giobbe e la sofferenza che si è aperta a Casa di Marta e che resterà aperta fino a domenica 9 giugno (nei seguenti orari: lun-ven 16.30/19.00 , sab-dom 10.00/12.00 e 15.30/18.00).

E poi dal 10 giugno parte l’avventura dell’Oratorio Estivo.

Quante possibilità !

Diventiamone protagonisti.

Alcune foto della festa

Continua a leggereDopo la festa, il cammino continua

Alla Regina Pacis abbiamo festeggiato l’Assunta non solo con la Messa del mattino, ma anche con il pranzo insieme in oratorio.

Il nostro ABC?

Amicizia, Bellezza, Comunità.

Dentro ad un’amicizia vera, si scopre la bellezza che vi vive in una comunità.

Serve una comunità per scoprire la bellezza di un’amicizia.

La bellezza di una comunità si rivela nell’amicizia che offre.

Insomma, possiamo dirlo in tanti modi; cimentatevi a pensare a questo ABC e ne scoprirete di  legami …! (E troverete tanti amici!)

Qui sotto alcune foto del pomeriggio insieme.

Continua a leggereABC dell’Assunta: Amicizia, Bellezza, Comunità

Una bella partecipazione alla tradizionale grigliata di Pasquetta.

Molte le famiglie presenti…impegnate ogni giorno in un viaggio impegnativo, ma dove pure si vive la gioia dell’amore.

« Nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre, ma richiede un graduale sviluppo della propria capacità di amare ». (AL 325)

E nella Pasqua appena vissuta abbiamo imparato da Gesù la gioia dell’amore, abbiamo imparato quanto sconvolgente è il fatto della sua Resurrezione – che trasforma in potenza tutta la nostra debolezza umana.

Qui sotto alcuni momenti della grigliata.

Grazie anche a tutti coloro che, specie ai ‘fuochi’, si sono impegnati per la buona riuscita.

Continua a leggereGrigliata di Pasquetta

Ecco la testimonianza di Norma, sul Carnevale dei piccoli di ieri:

Sono circa le 18.30 di domenica 11 febbraio. Nonostante il buio, ancora si vedono i colori dei mille coriandoli che rivestono come un tappeto il selciato dell’oratorio.
Anche quest’anno è andata in onda la festa di Carnevale per tutti i bambini e i ragazzi.
Giochi, divertimento …e nell’aria grida gioiose: dei più piccoli, ma anche di animatori ed educatori, che hanno pensato a rallegrare il pomeriggio.
Dietro le quinte, tanti genitori hanno dato una mano per preparare la merenda.

Dentro a questo clima di festa, il momento di preghiera.

Don Federico ci ricorda che le maschere vanno bene se indossate a carnevale per divertirsi, non nella vita per nascondersi.

Ognuno di noi è bello e importante semplicemente per quello che è!

C’ero anch’io a gustarmi lo spettacolo di una comunità in cui le generazioni riescono a comunicare e a collaborare tra di loro in un progetto che ha un’unica meta: testimoniare in modo credibile la bellezza dell’incontro con l’Altro.

 

Continua a leggereLe maschere vanno bene a carnevale

Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare, come ricorda l’antico libro di Qohelet.

Come ogni anno arriva la leggerezza del carnevale che poi sfocia nel periodo di Quaresima.

Festeggiamo anche noi, all’oratorio, sabato 17 febbraio.

  • Ritrovo: alle 20.00 per la cena. Ci sarà un primo piatto caldo e le frittelle. Ciascuno porta un secondo e qualche bibita, da condividere insieme. A seguire giochi, gara di maschere e canto.
  • Quota: 8 € (adulti) e 5 € (bambini fino alla 1ª media).
  • Iscrizioni: al bar dell’oratorio entro giovedì 15.

Vi aspettiamo!

Anche per il cristiano, non è sempre tempo di penitenza.

C’è anche un tempo per ridere, un riso schietto, aperto, che fa cadere le maschere. Serena leggerezza che ci introduce poi alle ceneri e alla Quaresima. Un tempo di “ricentratura” in se stessi.

 

Continua a leggere“C’è anche un tempo per ridere”

Facciamo festa domenica prossima: nella ricorrenza di San Carlo (che la Chiesa ricorda il 4 novembre), ci ritroviamo alla Cascina Colombara per la S.Messa (h. 9.00) e il pranzo insieme (h. 12.30).

Al pomeriggio, h. 15.00 la processione con la statua di San Carlo.

Una bella tradizione che si rinnova.

La tradizione ci aiuta a confrontarci con la ricchezza del passato e a riscoprire l’appartenenza ad una storia.

Un modo per ritrovarci insieme.

Continua a leggereDomenica 5 novembre: festa alla Cascina

Se parlate di lavoro oggi, sappiate che c’è in gioco una questione antropologica: cosa sarà dell’uomo e del suo destino?

Quale dimensione umana può aiutare a realizzare la vita?

Chiude domani, domenica 29 ottobre, la 48ª settimana sociale dei cattolici italiani; a Cagliari, (qui il link per saperne di più) per parlare, come dice il sottotitolo, del “lavoro che vogliamo, libero, creativo, partecipativo e solidale“.

Con questi 4 aggettivi definisce il lavoro umano Papa Francesco, nell’Evangelii Gaudium. Lavoro come “atto creatore” che deve essere ben fatto per costruire se stessi, secondo il grande Charles Péguy ne L’argent (1913).

La sfida del lavoro, con la disoccupazione giovanile così alta, con le macchine intelligenti e il lavoro a basso costo, è tema che tocca molte famiglie e la società nel suo complesso, finanche la democrazia.

In molti ne parlano. Uno dei pochi a trattare il tema in modo serio è il gesuita Francesco Occhetta ne “Il lavoro promesso”, ed. Ancora.

La domanda sul perché delle tecnologie orienta il progresso stesso e definisce lo ‘sviluppo umano’ per la Chiesa. Ne parliamo perché abbiamo a cuore l’uomo, cioè noi stessi.

Come già aveva intuito Giovanni Paolo II nella Laborem exercens: 

“Mediante il lavoro, l’uomo (…) in un certo senso diventa più uomo”.

 

 

 

Continua a leggereMediante il lavoro, l’uomo diventa più uomo

Il tratto distintivo delle testimonianze di Eugenia e Maria che ci raccontano l’esperienza del ‘banco torte’ è l’amicizia.

Maria ha collaborato per anni alla riuscita della vendita di torte per la festa patronale e quella dell’oratorio. Portava due strudel, che sa fare al meglio, due chiacchiere con le signore del banchetto e…tutto finiva lì.

Dallo scorso anno si è coinvolta nella gestione del ‘banco torte’ assieme ad altri: “ed è stata tutta un’altra storia”.

“Lavorare insieme, progettare i volantini, distribuirli, curare il banchetto, le decorazioni, i cartelloni …perché tutto sia bello.

Lavoro di squadra dove ognuno ci mette entusiasmo. Partecipo a qualcosa di bello, anche se piccolo, per la comunità.

Il ‘banco torte’ diventa occasione di incontri e di amicizie.”

Eugenia allarga:

“è un gesto semplice e gratuito che genera un atto di carità verso i bisogni della parrocchia.

Grazie ad esso, persone che si conoscevano poco sono diventate amiche.

Lo sguardo diventa aperto e accogliente tra noi e con le persone che incontriamo.

Ecco due espressioni che racchiudono il significato di quello che vivo con il ‘banco torte’:

“L’accoglienza e la condivisione sono l’unica modalità di un rapporto umanamente degno perchè solo in esse la persona è esattamente persona, cioè rapporto con Dio ” (L. Giussani, Il miracolo dell’accoglienza).

“Chiediamo al Signore una fede grande, per guardare la realtà con lo sguardo di Dio e una grande carità, per accostare le persone con il Suo cuore Misericordioso” (Papa Francesco, giugno 2015).”

Coinvolgersi ripaga sempre. Per vivere da protagonisti.

Grazie a voi, per questa testimonianza!

 

Continua a leggereMolto più che torte: il frutto è un’amicizia

La festa dell’oratorio si avvicina.

Giovani e adolescenti stanno lavorando in queste settimane perché tutto sia pronto al meglio. Abbiamo chiesto loro cosa significhi impegnarsi a preparare e dedicare tempo ed energia.

Crediamo che non sia importante solo il fare, ma anche l’aver consapevolezza del perché.

“Dirsi le ragioni”, insomma, dello stare dentro a questa amicizia grande che è possibile in oratorio.

Oggi, 5 settembre, è il giorno in cui la Chiesa ricorda Madre Teresa di Calcutta; proprio ad una frase della santa si affida Martina, una delle nostre giovani, che dice:

“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.”.

Che bello! E che bello, aggiungiamo noi, vedere le facce di questi giovani che si trovano, discutono, decidono per la festa.

Uno si trova di fronte a una persona, all’altro, come di fronte all’Eterno.

Perché l’Eterno è così, dentro la foglia, il fiore o il frutto o la faccia.

Qui in allegato trovate la testimonianza di Martina.

Continua a leggerePronti a rendere ragione della speranza che è in voi (1 Pt, 3,15)