Il tratto distintivo delle testimonianze di Eugenia e Maria che ci raccontano l’esperienza del ‘banco torte’ è l’amicizia.
Maria ha collaborato per anni alla riuscita della vendita di torte per la festa patronale e quella dell’oratorio. Portava due strudel, che sa fare al meglio, due chiacchiere con le signore del banchetto e…tutto finiva lì.
Dallo scorso anno si è coinvolta nella gestione del ‘banco torte’ assieme ad altri: “ed è stata tutta un’altra storia”.
“Lavorare insieme, progettare i volantini, distribuirli, curare il banchetto, le decorazioni, i cartelloni …perché tutto sia bello.
Lavoro di squadra dove ognuno ci mette entusiasmo. Partecipo a qualcosa di bello, anche se piccolo, per la comunità.
Il ‘banco torte’ diventa occasione di incontri e di amicizie.”
Eugenia allarga:
“è un gesto semplice e gratuito che genera un atto di carità verso i bisogni della parrocchia.
Grazie ad esso, persone che si conoscevano poco sono diventate amiche.
Lo sguardo diventa aperto e accogliente tra noi e con le persone che incontriamo.
Ecco due espressioni che racchiudono il significato di quello che vivo con il ‘banco torte’:
“L’accoglienza e la condivisione sono l’unica modalità di un rapporto umanamente degno perchè solo in esse la persona è esattamente persona, cioè rapporto con Dio ” (L. Giussani, Il miracolo dell’accoglienza).
“Chiediamo al Signore una fede grande, per guardare la realtà con lo sguardo di Dio e una grande carità, per accostare le persone con il Suo cuore Misericordioso” (Papa Francesco, giugno 2015).”
Coinvolgersi ripaga sempre. Per vivere da protagonisti.
Grazie a voi, per questa testimonianza!