Eran partiti da terre lontane: in carovane di quanti e da dove?

Sempre difficile il punto d’avvio, contare il numero è sempre impossibile.

Lasciano case e beni e certezze, gente mai sazia dei loro possessi, gente più grande grande, delusa, inquieta: dalla Scrittura chiamati Sapienti! Le notti che hanno vegliato da soli, scrutando il corso del tempo insondabile, seguendo astri, fissando abissi fino a bruciarsi gli occhi del cuore!

Naufraghi sempre in questo infinito, eppure sempre a tentare, chiedere, dietro alla stella che appare e dispare, lungo il cammino che è sempre imprevisto.

(…) La lunga strada che hanno percorso, coperti i piedi e le vesti di fango! (…)

Molti dicevano al loro passaggio: “Eccoli i folli, che inseguono il vento!”(…)

Ma chi ancora rifà quella strada per adorare un bambino in silenzio ?

Magi, voi siete il segno che Dio mai abbandona chi segue la stella, che Dio è dentro e cammina con noi, e le sue vie non son queste vie! (D.M.Turoldo)

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L’Epifania che festeggiamo oggi significa ‘manifestazione’.

Il Bambino nato a Betlemme rivela la sua umanità con segni mirabili. E si manifesta a tutti i popoli.

I Magi che incontriamo nel Vangelo sono il simbolo dell’uomo che si mette alla ricerca di Dio.

I Magi vedono la stella, camminano e offrono doni.

Vedono la stella. Sono stati gli unici a vederla? Forse sì, chissà. Di certo l’hanno vista perché erano abituati a guardare in alto, a puntare ad obiettivi alti. Non guardavano per terra, come spesso facciamo noi; non si accontentavano di vivacchiare.

Uomini in ricerca di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita.

E noi, vogliamo provare ad imitarli?

Continua a leggereCome i Magi

Luisa ci manda gli auguri per la festa dell’Epifania con questa riflessione:

“Per incontrare il Dio che si fa Bambino non basta avere sapienza o conoscenza.

Occorre seguire la stella, come i Magi, per vedere dove il Signore ha deciso di abitare e di mostrarsi.

Come i Magi, occorre saper intuire che Dio dissemina nella nostra vita tanti segni per farsi riconoscere.

Basta avere gli occhi giusti, allenati a scrutare questi segni, per non perdere l’occasione di incontrare Gesù.

Chiediamo di non perdere mai il desiderio di sapere leggere i segni che Dio lascia presenti nella nostra vita.”

L’augurio è per tutti. Come ricordava don Armando nell’omelia di oggi: uno sguardo nuovo, uno sguardo vero sulla realtà.

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