Maggio ha visto anche i nostri ragazzi di prima media ricevere il Sacramento della Cresima, che si è svolto in Prepositurale, alla presenza del vescovo Luca Raimondi.
L’augurio per questi ragazzi è che comprendano che la Cresima è un dono da conservare, da curare. “Non dobbiamo metterlo nel cassetto, ma conservarlo nel cuore”, diceva Papa Francesco nel 2022 parlando a braccio ai ragazzi genovesi.
Perchè la Cresima non dev’essere il sacramento dell’addio, ma ciò che ci fa andare avanti, nella Chiesa e nella vita, per diventare buone persone, buoni cittadini, buoni cristiani.
Abbiamo celebrato nelle scorse domeniche le cresime e le comunioni dei nostri ragazzi.
Anzitutto tanti auguri a loro! Li accompagniamo con la preghiera. E poi li ringraziamo, perché dentro a questo tempo difficile, ci stanno insegnando qualcosa di importante.
I ragazzi che hanno ricevuto la cresima e la comunione appartengono alla “generazione zeta”. Il loro approccio è rovesciato rispetto a quello degli adulti di oggi. Le nuove generazioni “usano” le cose e usandole imparano le istruzioni… Fanno esperienza e poi risalgono ai principi. È il mondo di oggi, e noi stiamo imparando, volenti o nolenti, questo stile. Proprio a causa della pandemia.
Ogni giorno, vivendo, capiamo come affrontare il giorno dopo, senza istruzioni predefinite.
Questo comporta che ci troviamo a decidere cose che prima davamo per scontato. Che facevamo perché le facevano tutti.
Tra queste: la Messa della domenica, il battesimo e appunto la Cresima e la prima Comunione dei nostri figli. Abbiamo provato cosa significa non averle, essere senza per mesi. Ora proviamo cosa significa viverle con delle attenzioni necessarie e che in parte modificano quel che viviamo. Faccio fare la Cresima e la prima Comunione a mio figlio adesso in queste condizioni o preferisco aspettare un tempo più favorevole da tanti punti di vista?
Dei nostri 84 ragazzi di prima media, 58 hanno scelto di vivere la Cresima il 31 ottobre e il 1º novembre, gli altri la vivranno nei prossimi mesi. Abbiamo celebrato la Prima Comunione dei ragazzi di quinta, saltata a maggio; delle 59 famiglie che si stavano preparando, 18 hanno deciso di viverla adesso, scegliendo di dare ai loro figli già ora e quindi poi a Natale e a Pasqua la possibilità di vivere in modo pieno l’Eucaristia.
Queste celebrazioni in questo tempo sono state proprio singolari. La Cresima perché alla celebrazione hanno potuto partecipare solo le famiglie e i padrini. La Comunione perché il numero dei ragazzi era proprio piccolo. Ma davvero tutti hanno potuto constatare che questi momenti sono stati intensi, partecipati, vissuti bene, capaci di indicare l’essenziale.
Sabato 28 aprile grande fermento al primo binario della stazione di Saronno Centro: circa 60 ragazzi di V elementare della nostra comunità pastorale attendono il treno che li porterà a Milano.
Un importante appuntamento li aspetta: l’incontro con l’Arcivescovo di Milano, mons. Delpini.
Dopo la camminata al Duomo, eccoli nel piazzale dell’Arcivescovado; pochi minuti e compare l’Arcivescovo.
I ragazzi che fino ad allora avevano riempito con le loro grida e risate il cortile, d’improvviso si zittiscono mentre mons. Delpini comincia a chiacchierare con loro.
Nelle sue parole tutto l’incoraggiamento a prepararsi bene al sacramento della Cresima del prossimo anno per poter essere convinti della propria fede in Gesù e per partecipare attivamente alla vita della comunità.
La chiacchierata si conclude con l’augurio finale di “non sciupare mai nessuna occasione per amare e seminare sorrisi, non sottovalutarsi mai perché si è fatti ad immagine di Dio,non dimenticare mai la propria vocazione ad essere felici”