Comunità: ciascuno deve fare la sua parte

Ho appena terminato il saggio di Noreena Hertz, non proprio una lettura da ombrellone, visto il periodo. Dice che viviamo nel secolo della solitudine. Siamo soli, affamati di connessione, fatti dal desiderio d incontrare l’altro, eppure il male sottile della solitudine si è insinuato in noi, permeando ogni aspetto della nostra società. Anche prima della pandemia.

La solitudine di oggi ha radici lontane, dagli anni ‘80 del secolo scorso, come effetto di un capitalismo e di rapporti fra società, politica e individui sempre più distanti. Il mondo digitale ha solo accelerato processi già in atto.

L’uomo, ridotto solo all’aspetto “economicus”, ha perso il senso di comunità.

La situazione richiede piena consapevolezza, sforzo e impegno di tutti, per essere superata.

Perché rinunciare alla diretta relazione personale con l’altro significa rinunciare a una vera e propria cura di sé.

“Non può spezzare il pane insieme se si riceve Deliveroo a casa. Il problema è che la comunità non è qualcosa che si possa comprare né che possa essere imposta dall’alto; è invece qualcosa cui la gente deve dedicare tempo e partecipare proattivamente se si vuole che prosperi. Essere presenti è essenziale.”

Quanto dice il saggio della Hertz anche alle nostre comunità cristiane?

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Ecco alcune foto dalla festa dell’oratorio.

La scoperta più bella è che la vita comunitaria cristiana mira a costruire quel rapporto affettivo di cui ciascuno di noi ha bisogno per fare il proprio pellegrinaggio a Dio.

Il cristiano, diceva Bonhoeffer, ha bisogno degli altri cristiani che dicano a lui la Parola di Dio.

Continua a leggereFesta dell’oratorio: esperienza di comunità

Esce finalmente (covava da tempo nei nostri appunti) un’intervista esclusiva a due volti doc della nostra realtà parrocchiale, Silvia e Letizia, che nel lontano 2007 cominciarono la loro esperienza come bariste all’oratorio.

Tutta da leggere…! Anche se siete sotto l’ombrellone. Buon periodo estivo.

Tutto nasce da un bisogno: nella primavera del 2007 il don di allora, don Fabio Verga, comincia a far diventare un appuntamento amato le domeniche comunitarie che permettono alle famiglie di trovarsi in oratorio, a condividere il pranzo e poi il pomeriggio con giochi, preghiere e altro. Un momento di scambio fondamentale che richiede il supporto del bar; mancano però i baristi ed ecco che Silvia e Letizia, seguendo un po’ l’esempio tracciato da Giovanna e Susanna, si buttano in quest’avventura.

Seguono gli apericena e il gruppo si allarga: Rinaldo e Marisa, sempre presenti, Tecla e poi Lorenza.

“Non è stato facile all’inizio conciliare tutto – ammette Silvia – avevo il mio secondo figlio, Cesare, che era piccolo (3 anni) e aveva bisogno che io lo seguissi molto, così quando mi toccava il turno al bar me lo portavo dietro! È cresciuto in oratorio. Letteralmente!”

Qualche tempo dopo anche Francesca si fa coinvolgere, affascinata da questo bel modo di stare insieme. Nasce tra le bariste una bella amicizia.

Un’occasione per scoprire la comunità”, sottolinea Letizia, “una bellezza di rapporti umani che si rafforzano, un rito della domenica, un aiuto per crescere i figli, un’energia contagiosa”.

Testimoni, ecco come appaiono ai miei occhi, Silvia e Letizia: sono diventate loro stesse testimoni del bello che hanno visto testimoniato.

“È come avere un’altra famiglia; per noi venire al bar è imparare l’accoglienza e capire che davvero si riceve donandosi”

Il gruppo è cresciuto: oggi ci sono Maura, Sara, Tullia, Massimiliano, Andrea, Vincenzo e altri che sto dimenticando di citare e che mi vorranno perdonare.

Un servizio, in fondo, che è possibile fare con gioia se è fatto seguendo Colui che per primo si è messo a servire.

Continua a leggereUn’intervista speciale al bar: le testimoni

Siamo entrati ieri nella 2ª settimana di Avvento.

Qualche giorno fa, vi abbiamo invitato a vivere la vita della Comunità in questo periodo di preparazione al Natale. Ebbene, ci avete preso in parola.

Qui sotto troverete tante foto: sono i momenti che avete, anzi abbiamo vissuto.

Sabato 24 novembre al pomeriggio i bambini di III elementare hanno ricevuto la loro 1ª Confessione, a cui e’ seguito un bel momento di festa con i gentori in oratorio.

Domenica 25 novembre il pranzo comunitario, con grande allegria.

Nel pomeriggio, i bambini di V elementare hanno fatto una merenda dei popoli, speciale, partendo da un biscotto come unità di misura.

Sr. Donata ha invitato chi educa non solo a dare regole, ma ad essere vere guide. Con don Fabio i bambini hanno pregato e ringraziato per quanto ricevuto. Il tutto si è concluso con una merenda molto ricca, con una buona partecipazione di bambini e genitori.

Continua a leggereVita della Comunità in Avvento

Oggi, domenica 18 novembre, comincia l’Avvento ambrosiano. 

Vogliamo fare una semplice proposta: vivere la vita della comunità in questo tempo forte dell’anno, perché crediamo che sia un aiuto per il cammino di fede che ci porta al Natale.

Un anticipo lo abbiamo avuto la scorsa settimana, con la castagnata in oratorio.

Lo vivremo la prossima, con il pranzo comunitario in oratorio domenica 25 novembre.

Vi accorgerete che tante saranno le proposte in questo Avvento. Le troverete sull’informatore e su questo sito.

Scegliete di esserne protagonisti, in tutto o in parte.

Fatevi trovare da Colui che vi cerca!

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Con questo secondo post, completiamo le riflessioni sulla 1ª lettera pastorale dell’arcivescovo.

Se nel primo capitoletto egli spiega nell’oggi il cap.21 dell’Apocalisse, nei successivi scrive di ciò che gli sta a cuore per la Chiesa di Milano.

Chiede a tutti di “appassionarsi alla vocazione ad essere pietre vive” della Chiesa e sottolinea che “la vita cristiana non è percorso solitario, non l’iniziativa personale, ma il convergere nella città“.

Tra le priorità indica la liturgia: “azione che dà forma alla fede“, non rito e basta ma “condizione perché il celebrare sia alimento per il vivere”.

E richiama alla responsabilità di “testimoniare una fede che diventi cultura, proponga una vita buona, desiderabile per tutti”.

I cristiani non possono sottrarsi al compito di “praticare il discernimentonel mondo e nella società in cui vivono, altrimenti non saranno mai il sale della terra, nè il lievito che fa fermentare la pasta.

Il nuovo skyline di Milano, con i suoi grattacieli, chiama i cristiani a raccogliere la sfida di declinare in modo nuovo il tesoro della tradizione ambrosiana

Continua a leggereLettera Pastorale di Delpini: pietre vive siamo noi

Tutti invitati i cattolici di Saronno sabato 14 ottobre, al Cinema Silvio Pellico.

Dalle 14.30 alle 17.45 un pomeriggio per ragionare insieme su come essere una Chiesa bella e una Comunità più autentica.

Il convegno nasce come conseguenza dei passi vissuti dalla Comunità di Saronno in questo 2017.

In gennaio la visita Pastorale del Card. Scola, in febbraio la discussione all’interno del Consiglio Pastorale, infine in giugno la lettera del vicario generale (ora Arcivescovo) Delpini che sprona ad essere una Chiesa bella, attrattiva.

Una Chiesa bella è innamorata, ama (…), è una Chiesa libera e leggera.”

E in questa impresa per una rivoluzione della bellezza devono essere coinvolte tutte le ‘membra’ ecclesiali.

Per questo il convegno.

Ricordando il motto di Tettamanzi “fare meno, fare meglio, fare insieme”.

Alcuni punti da mettere a fuoco:

– partecipare come laici alla vita di Comunità con una fede più adulta

– condividere la propria esperienza di fede e verificare a che punto si è del cammino

– conoscersi tra parrocchie per lavorare meglio insieme

 

Qui sotto il manifesto con il programma del Convegno:

Manifesto Convegno 14 10 2017

Continua a leggereConvegno “Come essere una Chiesa bella?”