Forse non tutti sanno che in queste settimane si sta svolgendo la tradizionale “4 giorni catechiste” che nella nostra diocesi aiuta catechisti e catechiste a “partire con il piede giusto” nei cammini di catechesi a breve inizieranno nelle nostre parrocchie. Quest’anno la formula ha dovuto adattarsi ai tempi e gli incontri si stanno svolgendo in modalità online, Abbiamo pensato di offrirvi qualche spunto emerso da queste giornate.

  1. Il tempo della pandemia che stiamo ancora attraversando implica che occorre ancora di più partire dal vissuto di esperienze dei ragazzi, con tutto quello che hanno accumulato interiormente.
  2. Il nostro dovrà essere un atteggiamento di rispetto, di ascolto, di accoglienza. Dobbiamo entrare con discrezione in questo vissuto, pronti a farci sorprendere. Solo uno sguardo ricco di stupore potrà davvero farci scoprire qualcosa che ancora non sappiamo.
  3. Non facciamoci prendere dal flagello della fretta o dall’ansia di “finire il programma”. Prendiamoci del tempo, come faceva Gesù quando raccontava una parabola, facciamo domande. Questo è il modo di stare nel mondo di Gesù e questa deve essere la nostra postura.

L’agire di Dio si intreccia con la libertà di ciascuno e la catechesi è a servizio dell’incontro tra Dio e l’uomo, ne prepara le condizioni. Davvero allora sarà Parola seminata nel vissuto dei ragazzi e guidata dallo Spirito.

Continua a leggereLa catechesi e la semina

Concludiamo la catechesi di Papa Francesco, del 29 maggio scorso, con altri spunti che possono aiutarci.

“Non c’è da lottare per guadagnarsi o meritare il dono di Dio. Tutto è dato, gratuitamente e a suo tempo.

La salvezza non si compra, è dono gratuito. Senza ansia di conoscere anticipatamente gli eventi.

Il Risorto invita a non vivere con ansia il presente, ma a fare alleanza con il tempo, a saper attendere il dipanarsi di una storia sacra che non è interrotta ma avanza.

Gesù ci invita a non fabbricare da sé la missione, ma ad attendere la dinamis, la dinamite del Signore.

Rimaniamo docili all’ascolto della parola. Sappiamo attendere i suoi passi.

Continua a leggereAttendiamo i passi del Signore

In questi mesi, da settembre in poi, grazie al foglietto giallo di don Fabio, abbiamo imparato ad ascoltare il Papa. Ci ha spiegato, parola per parola, il Padre Nostro.

Lo scorso 29 maggio, all’udienza generale in Piazza San Pietro a Roma, ha iniziato un nuovo percorso di catechesi, attraverso il Libro degli Atti degli Apostoli. Ci fidiamo e lo seguiamo. Ecco alcuni stralci.

“Il libro degli Atti degli Apostoli ci parla del viaggio, di un viaggio. Del viaggio del Vangelo nel mondo. I protagonisti sono una coppia vivace ed efficace: la Parola e lo Spirito.

La Parola di Dio corre, è dinamica, irriga ogni terreno su cui cade. E la parola umana, invece, diventa efficace non grazie alla retorica, ma grazie allo Spirito Santo, che è la dinamica di Dio, la sua forza,

Quando lo Spirito visita la parola umana essa diventa come dinamite, capace di accendere i cuori e di far saltare gli schemi, le resistenze, i muri di divisione,

Il Vangelo si conclude con la resurrezione e l’ascensione di Gesù, e la trama degli Atti degli Apostoli parte da qui, dalla sovrabbondanza di vita del Risorto.

San Luca scrive Gesù ‘si mostrò ad essi vivo, con molte prove, apparendo e parlando’.

“Battezzati nello Spirito” significa che entriamo in comunione personale con Dio e acquistiamo la dote della parresia, il coraggio, la capacità di pronunciare una parola da figli di Dio: una parola limpida, libera, efficace, piena d’amore per Cristo e per i fratelli.”

Continua a leggereParola come dinamite

La fede è un appoggio che mi permette di muovermi.
Non è zavorra che impedisce il movimento e perpetua la rassegnazione.
Domani, domenica 10 marzo, inizia il cammino di Quaresima.

Preziosi saranno gli appuntamenti di catechesi della domenica pomeriggio, alle 16.00, in Prepositurale, e quelli del venerdì sera, alle 21.00, itineranti nelle diverse parrocchie (ve ne daremo conto su questo sito).

Il percorso della domenica ci porta alla riscoperta delle radici cristiane dell’Europa.

Sarà l’occasione per riscoprire il significato di una fede adulta, matura e consapevole delle tante correnti di pensiero che hanno attraversato i secoli in Europa, continente oggi un po’ smarrito.

Ci sorprenderemo del fatto che è ancora possibile sognare un mondo di pace, ma dentro una misura e un ideale, quello della fede in Cristo, unica guida.

Continua a leggereAppoggio che fa muovere…in Quaresima

Nell’udienza generale del 2 gennaio, Papa Francesco prosegue le sue catechesi concentrandosi sul ‘Padre nostro’. Il discorso può essere anche un augurio per questo nuovo anno da poco iniziato. Ecco alcuni stralci.

Nel Vangelo di Matteo il testo del Padre nostro è al centro del discorso della montagna. Significativa questa collocazione. Il ‘discorso della montagna’ è infatti l’insegnamento delle Beatitudini. Le beatitudini dicono chi può davvero dirsi felice. Beati i poveri, i miti, i misericordiosi, gli umili di cuore.

Che rivoluzione il Vangelo!

E alla base di questo sta il Padre nostro, che dice siate figli del Padre vostro che è nei cieli.

Il cristiano sa di essere peccatore come tutti. E si rivolge a Dio come un figlio a suo padre, il quale sa di quali cose ha bisogno prima ancora che gliele chieda.

Potrebbe anche essere una preghiera silenziosa il Padre nostro. In fondo basta mettersi sotto lo sguardo di Dio, ricordarsi del suo amore di Padre.

Non ha bisogno di niente il nostro Dio.

Nella preghiera chiede solo che noi teniamo aperto un canale di comunicazione con Lui per scoprirci sempre suoi figli amatissimi. E Lui ci ama tanto.

Continua a leggerePadre nostro

Domenica 18 novembre alle 16.00 in Prepositurale prima Catechesi d’Avvento, sul tema dell’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI.

Sarà proprio la figura del Papa canonizzato dalla Chiesa lo scorso 14 ottobre ad accompagnare il cammino fino a Natale.

Il percorso delle catechesi si chiama infatti “Con le nude armi del Vangelo“, a significare che i cristiani sono forti solo di questo, della Parola di Dio.

Scopriremo i testi più importanti di Papa Paolo VI e vedremo quanto siano attuali per capire e affrontare tante sfide di oggi.

Il 1° incontro sara’ guidato dal Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Saronno, che domenica festeggia il 40° anno di presenza in città.

Alle 10.00 S.Messa in Prepositurale, alle 11.30 piccolo rinfresco presso il salone della Giovanna D’Arco e al pomeriggio catechesi sulla profondita’ dell’amore umano.


Qui sotto il calendario di tutto il cammino d’Avvento:

18 novembre: HUMANAE VITAE (1968), La profondità dell’amore umano

25 novembre: POPULORUM PROGRESSIO (1967), L’intuizione della globalizzazione

2 dicembre: GAUDETE IN DOMINO (1975), La gioia della vita cristiana

9 dicembre: “Assassinio nella cattedrale”, rielaborazione dell’opera di T. Eliot a cura del gruppo teatrale Unitre

16 dicembre: Presepe Vivente

Continua a leggereAl via le Catechesi d’Avvento (con Paolo VI)

Continua la catechesi del Papa sulla Messa; ecco la seconda parte del messaggio dello scorso 21 marzo presso l’Aula Paolo VI.

La celebrazione della Messa è ordinata alla Comunione, ad unirci con Gesù. Comunione sacramentale, non spirituale che uno può fare a casa sua.

Comunione sacramentale, con il corpo e il sangue di Cristo. Celebriamo l’Eucaristia per nutrirci di Cristo, che ci dona sé stesso  nella Parola e nel Sacramento dell’altare, per conformarci a Lui. Lo dice Egli stesso: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.” (Gv 6, 56).

Dopo aver spezzzato il Pane consacrato, il sacerdote lo mostra ai fedeli, dicendo: “Beati gli invitati alla Cena del Signore: ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.”

È un invito che rallegra e insieme spinge ad un esame di coscienza illuminato dalla fede. Se da una parte, vediamo la distanza che ci separa dalla santità di Cristo, dall’altra crediamo che il suo Sangue è “sparso per la remissione dei peccati”.

Tutti siamo stati perdonati nel Battesimo e tutti siamo perdonati ogni volta che ci accostiamo al sacramento della penitenza. Gesù perdona sempre. Gesù non si stanca di perdonare. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono.

Se siamo noi a muoverci in processione verso l’altare per fare la comunione, in realtà è Cristo che ci viene incontro per assimilarci a sé. C’è un incontro con Gesù!

Nutrirsi dell’Eucaristia significa lasciarsi mutare in quanto riceviamo. Ogni volta che noi facciamo la comunione, assomigliamo di più a Gesù, ci trasformiamo di più in Gesù.

Quanto ricevono il pane sono trasformati in Eucaristia vivente. E al sacerdote che ti dice “Il Corpo di Cristo”, tu rispondi “Amen”, ossia riconosci la grazia e l’impegno che comporta diventare Corpo di Cristo.

È bello, è molto bello. Diventiamo ciò che riceviamo!

Continua a leggereDiventiamo ciò che riceviamo

Ecco la prima parte della catechesi di Papa Francesco dello scorso 21 marzo, presso l’Aula Paolo Sesto.

Oggi è il primo giorno di primavera: buona primavera! Ma cosa succede in primavera? Fioriscono le piante, fioriscono gli alberi.

Un albero o una pianta ammalati, fioriscono bene, se sono malati? No! Un albero, una pianta che non sono annaffiati dalla pioggia o artificialmente, possono fiorire bene? No. Ma, senza radici si può fiorire? No!

Questo è un messaggio: la vita cristiana dev’essere una vita che deve fiorire nelle opere di carità, nel fare il bene. Ma se tu non hai delle radici, non potrai fiorire, e la radice chi è? Gesù!

Se tu non sei con Gesù, lì, in radice, non fiorirai.

Se tu non annaffi la tua vita con la preghiera e i sacramenti, voi avrete fiori cristiani? No. Perché la preghiera e i sacramenti annaffiano le radici e la nostra vita fiorisce.

Vi auguro che questa primavera sia per voi una primavera fiorita, come sarà la Pasqua fiorita.

Fiorita di buone opere, di virtù, di fare il bene agli altri…

 

Continua a leggereSi fiorisce con la radice in Gesù

La catechesi di questa 3ª domenica ci regala una rappresentazione teatrale potente, di e con Angelo Franchini. Ecco alcuni stralci:

Chiamerò Giuda, per rievocare tutto, per difendersi. Ci sarà qualcuno che capirà? Qualcuno che sta provando lo stesso tradimento di Giuda, lo stesso suicidio di Giuda.

Giuda: “Perché faccio ancora tutto di notte e di nascosto?

Uno di noi lo tradirà. Son forse io? Se no chi avrebbe il coraggio, la coerenza, di alzarsi e andarsene?

Ho gli occhi rossi. Sarà la sabbia.

Quello che devi fare, fallo presto, mi ha detto. Ma non ha paura, odio, rassegnazione.

Li conosce, ma non li lascia entrare. Lui sa benissimo cos’è la vita, cos’è il dolore, la paura e tutta la cattiveria del mondo.

Eppure mi ha guardato così. Lui è troppo…

Ho gli occhi rossi, sarà la sabbia o sarà il sangue. È davvero il suo sangue? Ma io non so più chi è lui. Io che non sono più dei suoi.

Non sono più del mondo. Non sono più di nessuno.

Non sono più nessuno. E non ho scoperto neanche chi ero io!

Ma Gesù perché ha permesso questo? Non poteva fermare tutto, salvarsi da loro, da me?

Chissà, forse anche la mia colpa è stata utile per arrivare alla risurrezione. A questo tempo di Pasqua, di ora, di sempre. Nulla finisce più. Nulla si ferma.. Tutto comincia.. Sempre…

Dovrei uccidermi.

Perché sono così disperato da disperare il perdono di Dio? Il perdono del mio unico amico.

Continua a leggereIl caso Giuda