27 settembre 2018: una bella giornata di fine settembre, una meta Adro (e a seguire Iseo) e…un gruppo di amici.

Gli “Amici del giovedì”ogni anno – organizzano un pellegrinaggio: l’obiettivo è condividere una bella giornata e, come ormai tradizione, celebrare una S. Messa e visitare posti nuovi.

Il “Santuario della Madonna delle Nevi” di Adro (BS) accoglie il gruppo, accompagnato da don Fabio, nella splendida cornice delle vigne di Franciacorta. Le vetrate del Santuario, opera di padre Costantino Ruggeri, assomigliano a quelle della nostra Chiesa Regina Pacis: la luce riflette i colori luminosi e si ha sicuramente una sensazione di familiarità.

Una bella passeggiata tra i filari dei vigneti anticipa il pranzo, momento prezioso per stare insieme con amicizia.

Nel pomeriggio la sosta ad Iseo permette di visitare la “Pieve di Sant’Andrea “ e di ammirare il suggestivo quadro di Hayez, l’Arcangelo Michele.

Un buon gelato e una passeggiata sul lungolago concludono la giornata.

Una decina di Ave Maria, recitate insieme, e un grazie sincero a tutti.

Dalle parole di Mariangela:

“Un grazie particolare a Marcella Cova, nostra parrocchiana fino a qualche anno fa e ora residente ad Iseo. La sua guida e la sua accoglienza sono state preziose.

Ancora una volta possiamo dire che… stare insieme è proprio bello!”

 

Continua a leggereGli Amici del Giovedì in gita ad Adro

Questo post riprende nel titolo il verso di una canzone di Sanremo 2018. È “Adesso” di Roy Paci e Diodato.

Un amico se ne è detto colpito, perchè essa tocca da vicino tanti temi e riesce ad arrivare al cuore delle persone.

Siamo tutti smartphone dipendenti…ma forse questa tecnologia ci ha tolto la poesia.
Che è come dire ….la bellezza della vita.

La canzone ha dentro un desiderio grande e una speranza.

“Torneremo a guardare il cielo, alzeremo la testa dai cellulari, per vedere quanto una luna ti può bastare.”

“Torneremo a parlare davvero senza bisogno di una tastiera.”

“Troveremo prima o poi il coraggio di vivere tutto per davvero”

Ecco, il punto è questo; affrontare la vita, vivere fino in fondo le esperienze che ci sono date.

Attenzione solo a non cadere nel rischio di un carpe diem, fermandosi al titolo “Adesso”, quasi che passato e futuro non contino.

Che differenza (!) rispetto alla canzone che ha vinto tra i giovani, “Il ballo delle incertezze” di Ultimo, dove si ribadisce che nella vita non c’è nulla di certo. Un mondo senza appigli, la società liquida di cui parlava Bauman.
Qui l’uomo è smarrito e si chiede “dov’è il senso”. Pure l’amore è fonte di incertezza, dolce al punto che ti culla, ma poi ti fa naufragare nel nulla.

L’uomo però non può stare senza un senso. Serve un significato.

Cercate, c’è dell’altro.

Un Altro che si commuove per me, un Amico, come l’aveva Lazzaro, nel Vangelo di oggi.

Solo così si possono vivere a pieno i momenti della vita; sarà forse scontato, ma mai come oggi attuale.

Testo e musica di “Adesso” lo raccontano con speranza e insieme preoccupazione…e con l’energia di un ritmo che gradualmente aumenta. È il desiderio di felicità mai sopíto nel cuore dell’uomo.

Continua a leggere“Vivere tutto per davvero”

Una frase dalla Terrasanta. Don Fabio ricorda che “il Cristianesimo non concepisce la solitudine, ma cerca continuamente la comunione.”

Fa ripensare alla serata intorno al Pinocchio di Nembrini,  una settimana fa.

Elisa, tra i tanti interventi, ci parlava di libertà e diceva con forza (commossa) che per lei è vero, perché sperimentato (nella sua storia, nella sua vita) quanto scritto a pag.39:

Tu sei i legami che ti costituiscono. Più una persona ha legami, e più è una personalità forte, altro che non dipendere da nessuno.(…)

La libertà è la coscienza che hai dei legami che ti costituiscono e la forza con cui li vivi. E la criticità con cui li vivi, anche: non come uno schiavo, uno sciocco (…).

La forza di una persona è la sua storia, cioè i legami che ha, la tradizione da cui proviene, quel che c’è dietro, la ricchezza di un passato, la forza di una storia. È perché apparteniamo che siamo forti: se uno non è di nessuno non esiste.”

Ricordo che nella pagina dedicata trovate tutto il racconto dalla Terrasanta.

Continua a leggereTu sei i legami che ti costituiscono

“Alla Regina Pacis gli ‘Amici del giovedi’ hanno festeggiato l’arrivo dell’inverno con la cassoeula, piatto tipico della nostra tradizione culinaria.

Tanti gli amici che hanno partecipato al pranzo, apprezzando la cucina dei bravissimi cuochi Stefania e Sergio, e chiedendo anche il bis. La grande pentola si è presto svuotata, sul fondo solo qualche osso.

Grazie a tutti per l’amicizia che coltivate nei pomeriggi degli ‘amici del giovedì’.”

Ecco il messaggio che ci arriva da Mariangela, affezionata al gruppo degli “amici del giovedì”, compagnia un po’ speciale, che si ritrova in questo giorno della settimana, per chiacchierare della vita, condividere momenti culturali, passatempi ecc.

Qui il programma dei prossimi appuntamenti:

  • 7 dicembre: aspettando il Natale
  • 14 dicembre: tombolata e tradizionale scambio di auguri

Gli incontri riprenderanno l’11 gennaio 2018.

Prossimamente vi racconteremo qualcosa di più di questa bella compagnia.

 

 

 

Continua a leggere“Amici del giovedì” – ritrovarsi per non perdersi

Prendete un pomeriggio di sabato 11 Novembre,

aggiungete una bellissima giornata di sole,

moltiplicate per l’entusiasmo di 15 ragazzi, tutti accumunati dall’impegno di servire come chierichetti,

proponete loro una gita a Milano e avrete come risultato:

una compagnia che vive il bello di un’amicizia vera.

Ecco il racconto di Paola, una degli adulti che ha accompagnato il gruppetto:

“Dopo un breve viaggio in treno, chiacchierando e scherzando, siamo arrivati a Cadorna e da lì una passeggiata fino al Duomoluogo suggestivo che ha meritato una sosta per ammirare tutta la sua magnificenza,… oltre che per fare, ovviamente, un bel selfie!

Ma la destinazione era ancora lontana, per cui ci siamo rimessi in cammino passando per via Torino: avete presente via Torino a Milano il sabato pomeriggio? Eravamo già pronti a fare la conta dei caduti e dispersi e invece “La Compagnia della Croce” (il gruppo dei nostri chierichetti) si è dimostrata unita e compatta e anche lo slalom tra i passanti è stato, ancora una volta, un piacevole momento insieme.

Molto gradita la sorpresa che ci ha riservato il don poco dopo: la piccola Basilica di Santa Maria presso San Satiro nell’affollatissima via dello shopping.

Tutti siamo rimasti affascinati dal “finto coro” realizzato da Bramante in pochissimi metri, una delle più geniali e moderne soluzioni prospettiche del primo Rinascimento.

Da lì, abbiamo ripreso il cammino verso la Basilica di Sant’Ambrogio, ammirando le meraviglie dei palazzi e dei cortili della città.

Proprio prima di entrare nel cortile della Basilica, Don Fabio ci ha raccontato la leggenda della “Colonna del Diavolo”: una colonna romana che presenta 2 fori che sarebbero stati generati da una testata di Satana a seguito di un litigio con Sant’Ambrogio.

Visitando l’interno della Basilica,  abbiamo ammirato l’altare maggiore d’oro, il pulpito e la cripta che accoglie le spoglie dei santi Ambrogio, Gervaso e Protaso. I ragazzi sono rimasti molto sorpresi alla vista dei teschi, ma anche incuriositi dai racconti di una simpaticissima guida che ci ha spiegato qualcosa della vita del santo patrono di Milano.

Per finire abbiamo fatto una piacevole merenda presso l’oratorio di Sant’Ambrogio, tra giochi, chiacchiere e risate!”

Curioso il racconto di Paola: consapevolmente o meno, ci permette di ripercorrere i passaggi chiave di quando viviamo un’amicizia vera.

C’è un viaggio da fare, con soste e ostacoli. Bisogna stare uniti per superarli, poi si cresce e si resta affascinati quando si incontrano dei maestri, che aiutano a fare i tratti più difficili del cammino. Quando si arriva alla meta, la gioia è grande. E il segno di una maturità compresa è quello che si condivide insieme il pane. Il pane e la vita.

Continua a leggereUna compagnia di amici: i chierichetti in gita a Milano ci insegnano

Il tratto distintivo delle testimonianze di Eugenia e Maria che ci raccontano l’esperienza del ‘banco torte’ è l’amicizia.

Maria ha collaborato per anni alla riuscita della vendita di torte per la festa patronale e quella dell’oratorio. Portava due strudel, che sa fare al meglio, due chiacchiere con le signore del banchetto e…tutto finiva lì.

Dallo scorso anno si è coinvolta nella gestione del ‘banco torte’ assieme ad altri: “ed è stata tutta un’altra storia”.

“Lavorare insieme, progettare i volantini, distribuirli, curare il banchetto, le decorazioni, i cartelloni …perché tutto sia bello.

Lavoro di squadra dove ognuno ci mette entusiasmo. Partecipo a qualcosa di bello, anche se piccolo, per la comunità.

Il ‘banco torte’ diventa occasione di incontri e di amicizie.”

Eugenia allarga:

“è un gesto semplice e gratuito che genera un atto di carità verso i bisogni della parrocchia.

Grazie ad esso, persone che si conoscevano poco sono diventate amiche.

Lo sguardo diventa aperto e accogliente tra noi e con le persone che incontriamo.

Ecco due espressioni che racchiudono il significato di quello che vivo con il ‘banco torte’:

“L’accoglienza e la condivisione sono l’unica modalità di un rapporto umanamente degno perchè solo in esse la persona è esattamente persona, cioè rapporto con Dio ” (L. Giussani, Il miracolo dell’accoglienza).

“Chiediamo al Signore una fede grande, per guardare la realtà con lo sguardo di Dio e una grande carità, per accostare le persone con il Suo cuore Misericordioso” (Papa Francesco, giugno 2015).”

Coinvolgersi ripaga sempre. Per vivere da protagonisti.

Grazie a voi, per questa testimonianza!

 

Continua a leggereMolto più che torte: il frutto è un’amicizia

Ecco alcune immagini dalla mostra sulle APAC in corso al Teatro della Regina Pacis (aperta fino al 27 settembre).

Tutte legate da un filo rosso: uno sguardo che ti vuole bene, che ti abbraccia per quello che sei e non in forza di quello che fai.

Uno sguardo così decisivo che cambia la vita.

Guardate i volti qui sotto: negli occhi c’è una luce, quasi una pace.

Lo stesso sguardo di bene ha incontrato le vite di Edmondo e Zef, e di tanti ragazzi del Beccaria seguiti da don Burgio, tutti testimoni nella serata di inaugurazione, lo scorso mercoledì 20.

Uno sguardo che non ti giudica. Che scommette sulla tua libertà.

Che cambia la vita, perché ti fa recuperare tutto. Che ti fa vivere anche il carcere da protagonista.

Da lì Io Non Ritorno Indietro.

“Per altra via, poi, i Re Magi, fecero ritorno ai loro paesi.”

È con Gesù che è iniziato questo sguardo nel mondo. Lui guardava i suoi discepoli così. Lui ci rimette al mondo, come è successo a Patrizia, che lavorando in carcere, diventa capace di guardare gli altri allo stesso modo.

Chiediamo anche per noi, per la nostra vita, uno sguardo così.

 

Continua a leggereUno sguardo che cambia la vita