La speranza è come buttare l’ancora all’altra riva. Papa Francesco usa questa immagine, nella messa dello scorso 29 ottobre a Casa Santa Marta, per esortare a vivere «in tensione» verso l’incontro con il Signore, altrimenti si finisce corrotti e la vita cristiana rischia di diventare una «dottrina filosofica».
Ci possono essere sofferenze e problemi ma «questo è domani», mentre oggi «tu hai la caparra» di tale promessa che è lo Spirito Santo, il quale «ci aspetta» e «lavora» già da questo momento.
«La speranza è questo vivere in tensione, sempre; sapere che non possiamo fare il nido qui: la vita del cristiano è “in tensione verso”».
«Se un cristiano perde questa prospettiva la sua vita diventa statica e le cose che non si muovono, si corrompono. Pensiamo all’acqua: quando l’acqua è ferma, non corre, non si muove, si corrompe. Un cristiano che non è capace di essere proteso, di essere in tensione verso l’altra riva, gli manca qualcosa: finirà corrotto.
La speranza è umile, ed è una virtù che si lavora tutti i giorni: tutti i giorni bisogna riprenderla, tutti i giorni bisogna prendere la corda e vedere che l’ancora sia fissa là e io la tengo in mano.