Grazie è sicuramente la parola predominante in questi giorni, di letizia e mi sembra di fatica un po’ per tutti.

Grazie a Dio che ancora una volta è stato fedele alla sua promessa, donandomi 100 volte tanto il poco della mia vita che ho dato a Lui. Regina Pacis, con la Cascina Colombara (San Carlo); sono entrato con tremore in questa comunità, così bella, luminosa (come la nostra chiesa), non capendo subito la Grazia che stavo per ricevere.

Mi avevano detto che sarei maturato molto avendo la possibilità di accompagnare dalla vita (con i battesimi) alla morte, imparando ad essere più uomo e più sacerdote.

Per questo vorrei ringraziare don Armando per la stima che ho ricevuto da lui fin dalla mia prima visita a Saronno. Poi la diaconia, con i nostri preti e le nostre suore, per il confronto schietto e amicale. Mi scuso se ho mancato in semplicità, magari complicando il lavoro pastorale.

Grazie alle famiglie, al loro sorriso, ai tanti inviti, all’accoglienza della città di Saronno e in particolare della nostra comunità.

Accoglienza mi sembra sia la cifra sintetica della nostra comunità, dall’ingresso a Messa al nostro oratorio, per tutti una possibilità e …tanti l’hanno accolta. Mi scuso se la distrazione ha escluso qualcuno.

Grazie ai moltissimi collaboratori che mi hanno accompagnato giornalmente nel lavoro pastorale, mettendoci sempre molto del loro tempo, della loro gioia e molto altro. Tutti dentro.

Essere accompagnati così è unico. Ho visto la bellezza della Chiesa in azione già dal primo mattino. Mi scuso se in certe situazioni non ho tenuto conto della fatica che gratuitamente è stata messa a disposizione. Questo aiuto è così prezioso alla comunità è riconosciuto da tutti in città.

Grazie ai giovani e a tutti i ragazzi che hanno sempre cercato l’amicizia e con i quali ho condiviso tanto lavoro (penso all’oratorio feriale e alla liturgia).

Grazie ai bambini incontrati a catechismo, a Messa, perché con la loro semplicità mi hanno insegnato ad essere più realista. “Se non sarete come bambini…”

Grazie a Dio per avermi dato la possibilità di incontrare persone che con la loro malattia hanno testimoniato la loro fede in Cristo; ogni volta ho potuto sperimentare la verità della beatitudine.

Grazie all’esperienza del mettersi a disposizione dei bisognosi, esperienza cittadina e comunitaria; penso all’amicizia con la Casa di Marta e alle varie associazioni presenti. Un cammino di maturità enorme, strada sicura perché “i poveri non mancheranno mai”.

Non mancherà mai la possibilità di incontrare Cristo nei volti degli amici e di ogni uomo che vive.

Grazie a Dio perché veramente non manca mai di donare amici.

Don Fabio Coppini