Ore 9.30 di un tranquillo martedì a Saronno. Spunta dal sagrato della chiesa un gruppetto di ragazzi, che entra deciso dalla porta principale. Vanno verso la sacrestia, lasciano lì giubbetti e giacche e prendono stracci, palette, scope e…si mettono al lavoro.
Matteo e Camilla, i due operatori che lavorano al CSE (Centro Socio Educativo) con i ragazzi disabili – e che oggi guidano il gruppetto – spiegano cosa c’è da fare e mostrano come procedere.
È così che i ragazzi del CSE di via Biffi si mettono al lavoro per pulire e rendere più bella la nostra chiesa. C’è chi spazza le foglie sul sagrato (ora con l’autunno ne cadranno tante), chi passa per le panche a togliere la polvere.
Questa attività, spiega Matteo, fa parte di un percorso chiamato FA, Formazione all’Autonomia: aumenta le capacità relazionali dei ragazzi disabili, rafforza autonomia e competenze, favorisce l’inserimento nel contesto del territorio, stimola la cura e l’attenzione verso uno spazio condiviso da molti.
È incidente nel reale. È un fare, che dà senso.
E li fa sentire anche orgogliosi di contribuire a tenere bella la nostra chiesa, quindi sviluppa un rapporto di vicinanza.
Questi gli scopi alla base di questa attività, che dopo la pausa estiva, i ragazzi del CSE hanno cominciato a svolgere ogni martedì mattina.
Un paio d’ore, forse invisibili ai più, ma che sono preziose per tutti.
“L’amore delle cose me ne ha insegnato l’uso”: così scrive Helen Keller nella sua biografia e questa è la lezione che mi porto a casa.