“Gente su cui far conto”. Così risponde l’arcivescovo Delpini, nel messaggio fatto avere a don Armando, alla domanda-titolo del convegno di sabato scorso, “Come essere una Chiesa bella?”.
Delpini insiste su questa espressione: “gente su cui si può contare. Gente che ha il coraggio della testimonianza.”
UN COME ESSERE
Ecco ciò che i cristiani di Saronno devono essere. Testimoni.
Uomini educati al pensiero di Cristo (come ci aveva potentemente richiamati il cardinal Scola.
Uomini che riconoscono nella persona di Gesù il criterio per guardare, leggere, abbracciare tutta la realtà, in uno spirito di comunione con i fratelli.
UN DOVE
La comunità come luogo ideale dove ciascuno impara ad amare.
L’appartenenza alla comunità è la condizione che Cristo spesso sceglie per incontrare l’uomo. Credo che per molti di noi sia stato così.
È la logica di un uomo “in relazione”. La Bibbia descrive tantissime storie di relazioni. Non tutte riuscite. Le relazioni vanno educate. È un percorso.
UN COMPITO
Nella sua prima lettera pastorale, larcivescovo, richiamando l’Apocalisse, con l’immagine della città santa, scrive: “La vita cristiana non è un percorso solitario, non l’iniziativa personale, ma il convergere nella città. L’edificazione della città è l’opera di Dio che convoca tutti e accoglie ciascuno”.
E traduce molto bene anche il termine sinodalità, tornato più volte nel corso del convegno.
“La sinodalità è opera dello Spirito che dei molti fa una cosa sola.”
(riflessioni maturate a margine del convegno di sabato da parte di una partecipante)