Cerchiamo volontari (e volontarie) per aiutare a pulire la nostra chiesa.

Si chiede la disponibilità il giovedì pomeriggio, con un impegno di un paio di ore.

È un segno di grande amore verso Dio.

N.B. Chi fosse disponibile a questo prezioso servizio lo segnali a don Federico

(cell. 349 0920012)

Continua a leggereAmore verso Dio

Torniamo sul tema di qualche settimana fa, ovvero il rinnovo dei consigli Pastorali di tuttte le parrocchie della diocesi di Milano.

Anche a Saronno, domenica 20 ottobre, saremo chiamati a votare per il nuovo Consiglio Pastorale. Più avanti preciseremo le modalità di voto. Qui vogliamo solo ricordare alcuni aspetti.

Il compito del Consiglio Pastorale è realizzare quanto l’apostolo Paolo auspica per la comunità di Filippesi: “Prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo” (cfr. Fil 1,9-10).

In sintesi:

  • Tenere la carità, che è risposta all’amore di Cristo, come obiettivo qualificante della vita di comunità
  • la conoscenza, cioè la comunicazione e lo scambio circa l’esperienza della fede vissuta in comunità, con uno sguardo ampio sulla città e sull’oggi
  • il discernimento, cioè l’individuazione di come agire e di quali priorità avere per annunciare il Vangelo ed edificare una comunità secondo lo Spirito di Gesù.
Continua a leggereCome suggerisce San Paolo

Don Denis, nuovo vicario della Regina Pacis, che arriverà tra noi il 25 settembre, si racconta. Pubblichiamo qui alcuni stralci della sua biografia, così da cominciare, almeno un poco, a conoscerlo.

Diventa sacerdote l’8 giugno 1991, per le mani del cardinal Carlo Maria Martini.

Trascorre i primi 6 anni a Ferno, dove si occupa dell’oratorio.

Si sposta a Milano, sempre dedito ai ragazzi nella parrocchia del SS. Redentore e poi per 7 anni sarà padre spirituale al Collegio Ballerini di Seregno.

Diventa co-parroco e poi parroco a San Filippo Neri, al quartiere Bovisasca di Milano a partire dal settembre 2007. Ora, dopo 12 anni a Milano, torna nella provincia, nella nostra Saronno e noi ci prepariamo ad accoglierlo.

E gli vogliamo già bene!

Ti aspettiamo don Denis! Buon tutto!!

Continua a leggereDon Denis…in bio

Con giovedì 12 settembre riprendono gli incontri per gli “Amici del giovedì”, in oratorio, alle ore 15.00.

È una bella occasione per passare del tempo insieme, con uno stile cristiano.

Il 12 settembre ci sarà una S.Messa alle 15.00 celebrata nella cappella dell’oratorio. A seguire la lotteria e una merenda.

Gli incontri sono aperti a tutti. Si tratta di una bella opportunità, a cadenza settimanale, per dialogare serenamente, confrontarsi sui problemi, stare insieme in un clima sano e stimolante.

Vi aspettiamo!

Continua a leggereAmici del giovedì si riparte

Pubblichiamo il breve scritto di don Luca che da ieri, 1º settembre, inizia il suo ministero presso la parrocchia di Baranzate. Come lui stesso ha ricordato sabato, al termine della Messa vigilare delle 17.30, avremo modo di salutarlo ancora nelle prossime settimane, intanto….buona lettura!

Oggi vi saluto. È bello che proprio oggi il Vangelo ci riporti all’inizio dell’attività di Gesù.

Tornare agli inizi fa sempre bene. È più che tornare al punto di partenza, altrimenti saremmo sempre fermi; invece di passi noi è la Chiesa ne abbiamo fatti tanti.

Tante le persone incontrate: spesso compagni di viaggio, altre volte gente che fa altri percorsi. Sempre le parole si sono arricchite dei fatti e dei volti incontrati, e prendono spessore.

L’inizio è Gesù stesso, lui è il punto sorgivo che non si diluisce nel flusso della storia. Ecco, noi abbiamo bisogno di restare sempre davanti al Signore che nella Galilea delle genti – nel mezzo delle nostre giornate confuse e disordinate – ha parole nuove: il Regno dei cieli è iniziato!

Prima o poi abbasseremo tutte le nostre difese e vedremo quanto è bello il nostro mondo attraversato dai passi di Gesù, che si sente a casa ovunque.

Tutto per lui è carico della promessa di Dio.

Tutto è fiore che può sbocciare di umanità, un frutto di cui prendersi cura perché giunga a maturazione.

Io sono contento di questi mesi vissuti tra voi: ho trovato voglia di fare, il gusto di cantare (vuol dire che si è contenti di Dio e dei fratelli), il desiderio di stringere legami, la disponibilità ad essere vicini a tanti che fanno fatica nella vita, la gratitudine per la storia della comunità.

Certo, ci sono anche i problemi…ma quelli non sono una novità, e soprattutto non segnano la strada da percorrere.

Vi ringrazio perché siete ospitali.

Mi spiace essere rimasto alla superficie di tante situazioni, che attendevano una vicinanza e un intervento diversi. E chiedo scusa per tutto quello che non ho capito.

Provate a leggere i versetti finali delle lettere di Paolo: sono pieni di saluti. Nella lettera ai Romani sembrano non finire mai. È il senso di gratitudine con cui Paolo riconosce una rete di legami che il Vangelo è sempre capaci di creare tra i credenti.

Siate contenti! Don Luca

Continua a leggereDon Luca ci saluta

Conosciamo la parabola della pecorella smarrita e delle altre 99 che il pastore lascia per andare a cercare quell’una che si è persa.

Ognuna è importante. Vale come unica.

Il fatto che va a cercare quella smarrita non è per trascurare le altre, ma è un’opportunità per tutte!

La cura per il più debole, per il più difficile, cura tutti, fa bene a tutti, fa crescere tutti.

Continua a leggerePecore e misericordia

Forse è passata un po’ sotto silenzio da parte dei media la lettera che Papa Francesco ha scritto ai preti di tutto il mondo lo scorso 4 agosto nella memoria liturgica del Santo Curato d’Ars, che dei nostri sacerdoti è appunto il patrono.

Una lettera lunga, appassionata e bellissima.

Per chi ha la pazienza di leggerla, trova in fondo a questo articolo la versione integrale.

Il Papa incentra la sua riflessione attorno ad alcune parole chiave: dolore, gratitudine, coraggio, lode.

Vediamole una ad una.

Il dolore è quello che il Papa prova per i casi di fratelli vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali da parte di ministri ordinati. Tempo di sofferenza per le vittime, per le loro famiglie, ma anche per tutto il popolo di Dio.

Poi rende grazie per il sì che ogni sacerdote ha detto un giorno preciso nella storia e che perpetua ogni giorno. Un sì la cui portata ha e avrà una trascendenza insospettata; molte volte non saremo in grado di immaginare tutto il bene che è stato ed è capace di generare.

Eterna è la misericordia del Signore e il Papa non si stanca di ripeterlo a tutti i sacerdoti del mondo!

Li invita quindi ad avere coraggio, a non perdersi d’animo perché Dio ci fa ricominciare sempre, guarisce il nostro cuore ferito, ci restituisce la gioia.

Per mantenere il cuore coraggioso serve curare il legame con Gesù, dimorare in Lui, come la vite e i tralci.

E poi un consiglio, che riguarda anche noi: “aumentate e nutrite il vincolo con il vostro popolo. Non isolatevi dalla vostra gente, non rinchiudetevi in gruppi chiusi o elitari.”

Dovete “essere in uscita, camminando a volte davanti, a volte in mezzo, a volte dietro“.

Davanti, per guidare la comunità.

In mezzo, per incoraggiarla e sostenerla.

Dietro, per tenerla unita e far sì che nessuno resti troppo indietro!

Infine la lode. Intonare il canto di lode a Dio, come Maria, che non ci fa mai mancare il vino nella vita e ci aiuta a suscitare la speranza nei nostri fratelli.

Papa Francesco lettera ai presbiteri 2019 – Scarica

Continua a leggereEterna è la sua misericordia

Le vacanze stanno volgendo al termine; riprendiamo la pubblicazione su questo sito con un titolo forte, che potrebbe suonare provocatorio alla luce degli ultimi avvenimenti politici italiani.

In realta’ il richiamo del titolo arriva da Papa Francesco che ci chiede di guardare il mondo e tornare ad amare la politica verso la quale viviamo un periodo di grande disaffezione.

Se ne parla in questi giorni anche al Meeting in corso a Rimini, che rilancia il tema in un incontro con Artutro Sosa Abascal, preposto generale della Compagnia di Gesu’, cioe’ dei gesuiti, come lo e’ lo stesso Papa Francesco.

Il gesuita è un maestro del discernimento; infatti il discernimento  caratterizza i gesuiti per effetto della loro unità, che prescinde da razza, nazione o altro e che affonda le radici nella storia della loro fondazione.

Gli esercizi spirituali ignaziani conducono al discernimento che poi orienta la coscienza: tra gli imperativi ci sono l’aiutare i poveri e l’accompagnare i giovani, come dice la stessa Evangelii Gaudium del Papa.

Aiutare i poveri e accompagnare i giovani significa acquisire il loro sguardo sul mondo.

Sant’Ignazio di Loyola ci insegna che non possono risolversi nuovi problemi con vecchie risposte; occorre quindi che noi impariamo dal mondo come oggi si presenta a trarre i segni che lo Spirito ci manda.

Come quindi si può tornare ad affezionarsi alla politica?

Abascal afferma: ” Non si può vivere il Vangelo senza assumere una posizione politica. Esistono nella società dei “luoghi teologici”, i giovani, i poveri, gli emarginati, ed è osservando loro che si capisce come Dio agisce nel mondo.”

Per questo la politica intesa come ascolto, comprensione, vicinanza è il servizio più grande e insieme più umile per un cristiano!

Continua a leggereTorniamo ad amare la politica

Esce finalmente (covava da tempo nei nostri appunti) un’intervista esclusiva a due volti doc della nostra realtà parrocchiale, Silvia e Letizia, che nel lontano 2007 cominciarono la loro esperienza come bariste all’oratorio.

Tutta da leggere…! Anche se siete sotto l’ombrellone. Buon periodo estivo.

Tutto nasce da un bisogno: nella primavera del 2007 il don di allora, don Fabio Verga, comincia a far diventare un appuntamento amato le domeniche comunitarie che permettono alle famiglie di trovarsi in oratorio, a condividere il pranzo e poi il pomeriggio con giochi, preghiere e altro. Un momento di scambio fondamentale che richiede il supporto del bar; mancano però i baristi ed ecco che Silvia e Letizia, seguendo un po’ l’esempio tracciato da Giovanna e Susanna, si buttano in quest’avventura.

Seguono gli apericena e il gruppo si allarga: Rinaldo e Marisa, sempre presenti, Tecla e poi Lorenza.

“Non è stato facile all’inizio conciliare tutto – ammette Silvia – avevo il mio secondo figlio, Cesare, che era piccolo (3 anni) e aveva bisogno che io lo seguissi molto, così quando mi toccava il turno al bar me lo portavo dietro! È cresciuto in oratorio. Letteralmente!”

Qualche tempo dopo anche Francesca si fa coinvolgere, affascinata da questo bel modo di stare insieme. Nasce tra le bariste una bella amicizia.

Un’occasione per scoprire la comunità”, sottolinea Letizia, “una bellezza di rapporti umani che si rafforzano, un rito della domenica, un aiuto per crescere i figli, un’energia contagiosa”.

Testimoni, ecco come appaiono ai miei occhi, Silvia e Letizia: sono diventate loro stesse testimoni del bello che hanno visto testimoniato.

“È come avere un’altra famiglia; per noi venire al bar è imparare l’accoglienza e capire che davvero si riceve donandosi”

Il gruppo è cresciuto: oggi ci sono Maura, Sara, Tullia, Massimiliano, Andrea, Vincenzo e altri che sto dimenticando di citare e che mi vorranno perdonare.

Un servizio, in fondo, che è possibile fare con gioia se è fatto seguendo Colui che per primo si è messo a servire.

Continua a leggereUn’intervista speciale al bar: le testimoni

Ecco qui la testimonianza di Paolo ed Eugenia, che hanno trascorso nel mese di luglio una settimana con il turno vacanze dei bambini della nostra parrocchia.

Sintesi: un’occasione per fare la Chiesa.

“Una settimana in compagnia dei bambini ci ha permesso di capire cosa significhi stare nella Chiesa e contribuire a costruirla.

Ci è stata chiesta una disponibilità e gratuità totali. Abbiamo servito i bambini a tavola,  pulito i locali, lavato i piatti; abbiamo ascoltato i loro bisogni e li abbiamo consolati nei momenti in cui qualcuno sentiva la nostalgia dei genitori.

Abbiamo potuto vedere all’opera le continue proposte educative di don Federico e di suor Luisa. Quanto lavoro! Quante energie belle spese per loro!
Abbiamo vissuto tutti i giorni la Messa e insieme tutti i giorni abbiamo potuto fare la Comunione; eravamo quindi sempre in compagnia di Gesù e questo ha dato un significato più grande a quello che stavamo facendo, mostrando qualcosa che era molto di più delle nostre capacità.

Bambini e adulti siamo tornati a casa contenti di aver aderito a una grande proposta educativa, che ci ha fatto diventare  più grandi, più consapevoli.“

Paolo ed Eugenia

Continua a leggerePila: costruire la Chiesa