L’Eucaristia della domenica è il cuore della nostra vita cristiana.

Il rischio che corriamo è quello di viverla come un’abitudine, un po’ in modo individuale o come spettatori passivi.

Mentre il desiderio di Dio è che sia un momento partecipato, dove insieme ci mettiamo in preghiera, in ascolto, in dialogo, portando un po’ di noi dentro alla celebrazione e… diventando, una volta fuori, portatori di gesti e parole di benedizione.

Vi invito a pensare a come ciascuno vive questo momento.

Don Denis

Continua a leggereIl cuore della vita cristiana

Padre della vita, che per venire incontro all’uomo, ad ogni uomo, hai scelto di entrare nel mondo e farti bambino, e poi ragazzo, e poi uomo…

A te ci rivolgiamo per dirti il nostro grazie.

Ti parliamo, Padre, e pensiamo a questo bambino, Gesù, al dono che è stato ed è per noi e per tutti.

Pensiamo alla tenerezza e alla serietà di una nascita, alla dolcezza e alla drammaticità, alla gioia e al dolore cui ognuno di noi nella vita, inevitabilmente, va incontro. E sentiamo che all’incanto ed alla gioia per ogni nuova vita si mescola la domanda a volte angosciosa: venire al mondo è davvero un dono?

Il tuo venire al mondo lo è stato. Tu ti sei donato a noi in Gesù e Gesù ha vissuto in pienezza, fino in fondo, il suo essere dono con noi e per noi.

Ma non è sempre così, venire al mondo non basta. A noi tocca decidere se il dono prezioso della vita ricevuta è tesoro prezioso, se ha un valore.

Tu questa scelta l’hai fatta. Sarà così anche per noi? Anche per chi vive una fatica grande, una sofferenza che pare insostenibile, un dramma che devasta, una solitudine incolmabile?

Ti affidiamo tutte le nostre tentazioni di lasciarci andare e arrenderci.

Padre della vita, davanti al presepe, riflettiamo sul tuo esserci nella nostra vita. Tu vieni, sempre vieni, in ogni istante vieni.

Vieni e ti fai vicino, ti fai compagno di viaggio… quanta fatica facciamo a riconoscerti!

Tu sei il Dio che è venuto, viene e sempre verrà, sempre busserà alla porta di ogni cuore, disposto a lasciarsi ospitare da chiunque. Ecco, ti preghiamo, non smettere di venire, perché non vogliamo arrenderci.

Spalanca i nostri cuori perché accogliendo te accogliamo noi stessi e facciamo spazio ai fratelli.

Vieni, Signore Gesù!

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La speranza è come buttare l’ancora all’altra riva. Papa Francesco usa questa immagine, nella messa dello scorso 29 ottobre a Casa Santa Marta, per esortare a vivere «in tensione» verso l’incontro con il Signore, altrimenti si finisce corrotti e la vita cristiana rischia di diventare una «dottrina filosofica».

Ci possono essere sofferenze e problemi ma «questo è domani», mentre oggi «tu hai la caparra» di tale promessa che è lo Spirito Santo, il quale «ci aspetta» e «lavora» già da questo momento.

«La speranza è questo vivere in tensione, sempre; sapere che non possiamo fare il nido qui: la vita del cristiano è “in tensione verso”».

«Se un cristiano perde questa prospettiva la sua vita diventa statica e le cose che non si muovono, si corrompono. Pensiamo all’acqua: quando l’acqua è ferma, non corre, non si muove, si corrompe. Un cristiano che non è capace di essere proteso, di essere in tensione verso l’altra riva, gli manca qualcosa: finirà corrotto.

La speranza è umile, ed è una virtù che si lavora tutti i giorni: tutti i giorni bisogna riprenderla, tutti i giorni bisogna prendere la corda e vedere che l’ancora sia fissa là e io la tengo in mano.

Continua a leggereSperanza: l’aria che respira il cristiano

Venerdì 29 si conclude il ciclo di incontri proposto ogni anno presso le Orsoline a genitori, educatori, insegnanti e catechisti. Ne abbiamo richiamato l’importanza più volte, sollecitando la partecipazione.

Con questo però non volevamo trasmettere l’idea che come educatori dobbiamo sentirci inadeguati.

Può succedere, in certi momenti, ma diciamo qui che educare è possibile! …anche attraverso le nostre fragilità.

Rappresenta l’avventura più grande che un uomo e una donna possano vivere!

I figli non ci sono dati solo per metterli al mondo; generare è molto di più.

“E’ trasmettere loro qualcosa di noi stessi, il significato e il valore della vita. L’educazione è possibile quando abbiamo uno sguardo positivo sulla nostra vita, prima ancora che su quella dei nostri figli.

Di fatto comunichiamo soltanto ciò che viviamo nel presente. E se siamo cristiani, sappiamo che il nostro fondale ultimo rimane la speranza.” Così si esprime ad esempio il vescovo Camisasca.

Ciò che conta è comunicare l’ideale a cui si tende e per il quale si è appassionati, pur consapevoli di non essere perfetti.

I figli devono vedere in noi questa tensione; ognuno di noi sa per cosa valga la pena impegnarsi e rischiare, cosa è giusto e sbagliato, vero o falso.

E ancora…

La grazia più importante che i genitori devono chiedere a Dio è che i loro figli abbiano maestri e amici veri.

L’educazione ci riguarda tutti. O ci arrangiamo con il fai da te o abbiamo l’umiltà di farci aiutare.

Continua a leggereEducare: ipotesi positiva

Venerdì 29 doppio appuntamento offerto ai fedeli di Regina Pacis.

Alle 21.00 si ritrovano i Gruppi di Ascolto della Parola nelle case ospitanti e chi vuole, in modo libero, in oratorio, dalle 21.15 alle 22.15 circa, può prepararsi all’Avvento con l’ascolto e la meditazione di un brano di Vangelo (la Parabola delle 10 vergini).

La proposta di don Denis è allo stesso tempo semplice e preziosa.

Anche dall’alto, infatti, torna l’invito ad “aprire” la Bibbia ai fedeli, tanto che Papa Francesco ha deciso di istituire una “Domenica della Parola di Dio.”

Aprire le Scritture ai fedeli vuol dire far ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus. Pensate a quel che avviene quando durante le celebrazioni un brano o anche solo una frase ci colpisce perché sembra rivolta proprio a noi.

La Bibbia diventa così “comunicazione divina”, pur dentro ad una espressione umana, secondo un linguaggio connesso al tempo.

Alla storia che viviamo oggi, in questo presente.

Che ciascuno possa trovare uno spazio, in questo periodo di Avvento, per… farsi ardere il cuore.

Continua a leggereAprire la Parola

Nella settimana prima dell’Avvento, tra l’11 e il 16 novembre, il nostro bellissimo mosaico sulla parete absidale si farà ancora più bello, grazie ad una straordinaria opera di pulizia.

Da quando fu inaugurato, è la prima volta che viene fatta questa pulizia. E per l’Avvento la nostra chiesa apparirà ancora più luminosa.

Per la prossima settimana, quindi, mentre ci saranno i lavori, la S.Messa feriale verrà celebrata nella cappellina dell’Oratorio.

Continua a leggereIl nostro mosaico si fa bello

La meta finale della vita decide tutto il resto. Il giorno che la Chiesa dedica in modo particolare al ricordo dei nostri defunti è occasione per meditare sulla meta e su quello che veramente conta nella nostra vita.

Una cosa sola va oltre la morte: l’amore! Questo resetta tutti i nostri atti.

Nulla può sostituire l’assenza di una persona cara. Non c’è niente da fare.

“Falso dire che Dio riempie il vuoto. Egli non lo riempie affatto, ma lo tiene aperto, aiutandoci a conservare la nostra antica reciproca comunione, sia pure nel dolore. Ma i bei tempi passati e la gratitudine si portano con sé non come una spina, ma come un dono prezioso.

Allora sì che dal passato emanano una gioia e una forza durevoli.” Così scriveva il teologo tedesco Bonhoeffer.

È l’amore che ci riconnette, ai nostri cari e a Dio.

Continua a leggereIl ricordo dei defunti

La prossima settimana ripartono i Gruppi d’Ascolto anche alla Regina Pacis.

La potenza generativa insita nella Sacra Scrittura è un tesoro straordinario.

Già, perché la Parola di Dio è ancora largamente sconosciuta e al massimo viene considerata solo un momento all’interno della Messa.

Pensate invece che Papa Francesco ha istituito una Giornata dedicata alla Parola di Dio che ha come obiettivo la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura che per la nostra Diocesi sarà domenica 13 novembre.

Vi daremo conto a breve del calendario degli incontri 2019-2010.

Continuate a seguirci.

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Cari parrocchiani, questa settimana arriva finalmente tra noi don Denis Piccinato, nuovo vicario della nostra Regina Pacis.

Quali sfumature di colore prenderà il nostro cammino di comunità ?

Nell’attesa di scoprirlo, ci prepariamo ad accoglierlo sabato 28 settembre, alle 17.30 quando celebrerà la sua prima Messa tra noi. Animerà i canti la corale parrocchiale.

Poi restiamo insieme perché alle 19.30 in oratorio “Te lo dò io l’hamburger”, serata country, cena a tema e danza con Bizzarrie Dance.

Domenica 29 settembre, alle 10.30 Santa Messa Solenne, con la presenza del coretto parrocchiale. A seguire, aperitivo in oratorio.

Benvenuto don Denis!

Continua a leggereNuovi colori: arriva don Denis!

Il Vangelo di domenica 22 settembre è quello di Giovanni 6, 51-59. È Gesù nel brano che si presenta come il pane vivo, la cui carne è vero cibo e il cui sangue vera bevanda.

Un pane che fa vivere in eterno.

Ecco, proviamo a pensare se anche noi siamo uomini e donne di pane.

Potremmo guardare a Maria, la fornaia del Pane Divino, la donna del pane spezzato, esperta nel far cambiare l’acqua in testimone del dividersi che si moltiplica, dello sbriciolarsi che nutre.

Cosa possiamo imparare da Maria?

Come lei fece a Nazareth, possiamo imparare a spezzare il pane della fatica quotidiana, dentro alle piccole cose, coscienti che non di solo pane vive l’uomo e tenendo lo sguardo su Colui che ci sazia davvero!

Continua a leggereUomini e donne di pane