Sui media, ancora notizie di violenza in questi giorni, come in altri momenti dell’anno. 

Un dato: il male non si fa da solo.

Come cristiani, cerchiamo di capire perché certe cose siano accadute.

Si passa dal provare sdegno, poi rifiuto, infine sgomento.

Lo sgomento davanti a quel che l’uomo è in grado di fare ci ammutolisce.

L’uomo religioso può dire che il male non è parte di ciò che devi essere.

E allora dallo sgomento, si riparte, in un processo di discernimento, per cercare di capire ancora più nel profondo, questa nostra natura umana e ciò che la completa.

Le opere di Maurizio Bottoni continuano a farci compagnia. Nel post di oggi vedete “Rose rosse”, del 2015.

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Chi non vuol diventare grande?

Don Fabio ci lancia una sfida: Quaresima come tempo per diventare grandi. Sentiamo:

La Quaresima come tempo donato, tempo di cambiamento, di rinnovamento giornaliero.

C’è qualcosa, però, che si oppone a questo cambiamento: il demonio ci tenta, suggerendo cose non sbagliate in sé. Ci porta a quei bisogni che sono istintivi, normali, ma sganciati da un Orizzonte più grande. Infatti la tentazione si costruisce sul giudizio, che mette prima l’istinto legato ad un bisogno, lo accontenta, lo giustifica.

La Quaresima ci chiama ad amare l’istante mettendolo in un tempo che è tempo di Dio, il tempo più Grande; ci chiama a porre le piccole cose nel grande Orizzonte che è lo sguardo di Cristo. Il piccolo nel Grande.
Il Suo sguardo si chiama amore e l’amore implica un sacrificio, parola nobile che deriva dal latino sacrum e facere, rendere sacra una cosa.

La Quaresima è la possibilità che l’Amore, con la A maiuscola, possa entrare nella nostra carne e allora i nostri occhi diventano i Suoi occhi, le nostre mani le Sue mani, i nostri piedi i Suoi piedi, il nostro sguardo il Suo sguardo.

Così la dimensione Grande di Dio entra nella fragilità e piccolezza umana e, grazie a questo tempo, ognuno di noi può diventare parte di quella Grandezza.

L’immagine di questo post è l’opera “Covone di spighe” di Maurizio Bottoni, visto per voi alla mostra che si è chiusa di recente a Milano. Avremo modo di parlarvi di questo artista straordinario.

Continua a leggereQuaresima per diventare grandi

Il Palazzo Pubblico di Siena non è solo uno scrigno d’arte, ma anche educazione ai cardini di una amministrazione ben ordinata.

Nella sala del Mappamondo, ove si riuniva il parlamento della città, troviamo la Maestà di Simone Martini.

Il Bambino, in braccio a Maria, impugna un cartiglio, che dice (ai politici):

« Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,

rettamente pensate del Signore,

cercatelo con cuore semplice. »

È l’incipit del libro della Sapienza.

La tensione al Bene comune emerge dall’iscrizione sul gradino sotto il trono di Maria:

« Ma talor veggio chi per proprio stato,

disprezza me e la mia terra inganna,

e quando parla peggio è più lodato. »

Bene comune e giustizia: fondamenti per una buona politica.

(un grazie a Maurizio per la segnalazione)

Continua a leggerePolitica per immagini (spunti da Siena)

Il Carnevale è il tempo delle maschere: l’obiettivo è nascondersi e divertirsi a tutti i costi. Divertimento viene dal latino ‘divertere’, volgersi altrove, fino a uscire fuori strada.

È giusto, ma senza trasformare la vita in un carnevale.O, peggio, in una fuga dalla propria vita. Perché quando poi cade la maschera, si fanno i conti con se stessi.

E in Quaresima le maschere cadono. Arriva il tempo dei bilanci, emergono i pesi che ciascuno si porta addosso.

È il momento per intraprendere un percorso fondamentale: camminare in un immaginario deserto per capire quello che è davvero necessario per la propria vita. E puntare all’essenziale.”

Ecco la gallery con le foto del Carnevale di sabato 17 febbraio.

Continua a leggereCarnevale e Quaresima secondo Antonio Spadaro

Il primo appuntamento della domenica pomeriggio in Prepositurale parte con un tema grande, il Lavoro.

Il lavoro di questi nostri tempi cosa dice a noi credenti, che siamo figli con una ‘santa nostalgia di Dio’?

Ecco, questa nostalgia è il motore più potente per vivere da uomini, per tenere gli occhi aperti davanti a tutti i tentativi di ridurre la nostra vita a schemi predefiniti.

E della catechesi di oggi, ci piace la citazione finale de “Una vita in vacanza” dello Stato sociale, canzone che ha vinto a Sanremo quest’anno.

“Vivere per lavorare o lavorare per vivere.”

Distinzione non di poco conto.

Per un mondo dove non c’è “nessuno che dice se sbagli sei fuori”; cercare nella vita un mestiere, coltivare una passione, scoprire una vocazione.

Questo il lavoro che ognuno deve fare.

 

Continua a leggereLavoro (alla 1ª Catechesi di Quaresima)

Nella vita ci sono angeli custodi che sanno cogliere per noi lezioni preziose.

Ecco il messaggio di Teresa per questa nuova Quaresima:

« Auguriamo di iniziare un sereno percorso di Umiltà e di Fede;lo stesso cominciato nel battesimo e ritrovato da oggi con le Sacre Ceneri.
Approfittiamo di questo tempo spirituale per seguire ancor più ardentemente la giusta direzione e per avvicinarci sempre di più al Signore.

Solo con Lui nel cuore si vive una VITA PIENA! »

E la Pietà Rondanini scelta come immagine di questo post ci introduce bene nella Quaresima.

Opera della maturità di Michelangelo, mostra la madre che si appoggia al Figlio e il Figlio che si appoggia alla madre.

Una scultura commovente, non retta dall’equilibrio e dall’ordine razionale del ‘400 rinascimentale. Due figure che emergono per sottrazione dalla materia.

È il levare, lo spogliarsi della Quaresima.

Un richiamo:

–  all’audacia nel costruire un convivere fraterno,

– al coraggio del cammino

– alla limpidezza della testimonianza.

 

Continua a leggereA questa morte si appoggia chi vive

A grande richiesta, ecco il link a tutte le foto del recente pellegrinaggio in Terra Santa.
Ritroverete tanti volti. Le foto non hanno bisogno di didascalie. Basta guardare i volti e, dentro, c’è già tutto.

Questo tutto dice che la vita cristiana è come un grande pellegrinaggio verso la casa del Padre, di cui riscopre ogni giorno l’amore. (Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente).

C’è una dimensione paradossale: il pellegrino lascia la propria casa per andare verso un altrove …dove ritrovare le sue radici. Si mette in movimento per cercare stabilità e saldezza.
Va verso se stesso. Alle origini, a ciò che fa sussistere.

Torna al proprio cuore; che, prima decentrato, diventa nuovo, unificato, chiamato dalla misericordia del Padre.

Continua a leggereVolti dalla Terra Santa: lasciare e ritrovare

Voce del verbo verificare: pedagogia divina e cristiana.

Verificare nella propria vita, nella mia, nella tua, la proposta cristiana.

Paziente lavoro quotidiano. Non bastano libri, conoscenze, preti.

Aiutano, certo. Potremmo dire confronto: con gli altri, cose e persone.

Scegliere una strada, una tra le tante?

Non siamo noi a scegliere la strada, è Lui a indicarcela e spesso lo fa nel modo più semplice e concreto. Ci fa nascere da certi genitori, frequentare certe comunità di credenti, insomma più fatti che opinioni.

E poi la realtà sa essere pure testarda, poco incline a farsi piegare dai nostri gusti. O dalle nostre inclinazioni. Quante volte ci chiama fuori dal nostro piccolo mondo autoreferenziale!

Per verificare, appunto. Verificare se è vero.

Continua a leggereVerificare

Le elezioni si avvicinano. Partiamo dai richiami del Papa – e in particolare dal discorso a Cesena dello scorso ottobre – per parlare di politica e bene comune.

Vi aspettiamo venerdì 16 febbraio alle 21.00 presso Casa di Marta.

Perché il voto ci riguarda. Riguarda il nostro desiderio insopprimibile di bene e di giustizia, anzitutto. Consapevoli che dai desideri del cuore si dovrà scendere nella dinamica reale.

Ma anche il Papa ci esorta a non stare alla finestra a guardare, senza sporcarsi le mani.

L’incontro può essere un’occasione per riflettere su tutto questo.

“Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, meditare nuove costituzioni stabilire un nuovo ordine, scendete prima di tutto nel vostro cuore, fatevi regnare l’ordine, l’armonia e la pace. Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomigliano e passate all’azione.” (Platone, più di 2000 anni fa)

Continua a leggereDialogo sulla politica il 16 febbraio

È tempo di San Valentino.

Cosa vuol dire coltivare l’esperienza del dono di una relazione?

Vuol dire prestare credito (fede)

alla meraviglia dell’inizio (innamoramento),

perché diventi vera nel cammino disteso di una fedeltà (l’amore).

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