La Commissione Famiglia promuove, con le Acli, alcuni incontri per leggere e riflettere sull’Amoris Laetitia.

Appuntamenti:

– “I diritti della famiglia” il 12 marzo, h. 21.00, presso la sede ACLI di vicolo S.Marta (vedi volantino)

– “Amoris Laetitia: misericordia Pastorale, discernimento, integrazione” il 13 aprile, h.21.00, presso la Chiesa di San Giuseppe

“Al di là di te ti cerco.

Non nel tuo specchio

e nella tua scrittura,

nella tua anima nemmeno.

Di là, più oltre.”

(Pedro Salinas)

Continua a leggereConoscere l’Amoris Laetitia (proseguono gli incontri)

Siamo un incompiuto che sospira il compimento. Incompiuto degli affetti, di un amore che non è abbastanza amore, di una vita che non è abbastanza vita. E pure un soffrire …di un male che è troppo male, di una delusione che è troppo delusione.

C’è un altrove …della fede e della conversione, dove tutto questo trova una ragione? Si tratta di abitare altri luoghi?

Più semplicemente, Cristo cerca ancora, e sempre, di entrare nei nostri ambienti vitali; è lì che rende presente la bellezza di Dio.

È quindi a partire dai nostri ambienti e dai nostri impegni, che Egli ci conduce a seguirlo in un altrove che altro non è che la possibilità di trasfigurarli. Di abitarli in altro modo, secondo altre logiche, con sentimenti nuovi.

Solo così passiamo da un vivere insensato e affannato, ricurvi sotto pesi che spesso non riusciamo a portare, ad una vita vissuta nella libertà dei figli di Dio, con la consapevolezza stessa di Paolo, che scrive ai Corinzi: “Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo.”

Abitare l’altrove del desiderio di Dio…porta a spalancare porte e finestre, a intraprendere strade ancora sconosciute.

Continua a leggereL’altrove della fede…per abitare altri luoghi

La catechesi di questa 3ª domenica ci regala una rappresentazione teatrale potente, di e con Angelo Franchini. Ecco alcuni stralci:

Chiamerò Giuda, per rievocare tutto, per difendersi. Ci sarà qualcuno che capirà? Qualcuno che sta provando lo stesso tradimento di Giuda, lo stesso suicidio di Giuda.

Giuda: “Perché faccio ancora tutto di notte e di nascosto?

Uno di noi lo tradirà. Son forse io? Se no chi avrebbe il coraggio, la coerenza, di alzarsi e andarsene?

Ho gli occhi rossi. Sarà la sabbia.

Quello che devi fare, fallo presto, mi ha detto. Ma non ha paura, odio, rassegnazione.

Li conosce, ma non li lascia entrare. Lui sa benissimo cos’è la vita, cos’è il dolore, la paura e tutta la cattiveria del mondo.

Eppure mi ha guardato così. Lui è troppo…

Ho gli occhi rossi, sarà la sabbia o sarà il sangue. È davvero il suo sangue? Ma io non so più chi è lui. Io che non sono più dei suoi.

Non sono più del mondo. Non sono più di nessuno.

Non sono più nessuno. E non ho scoperto neanche chi ero io!

Ma Gesù perché ha permesso questo? Non poteva fermare tutto, salvarsi da loro, da me?

Chissà, forse anche la mia colpa è stata utile per arrivare alla risurrezione. A questo tempo di Pasqua, di ora, di sempre. Nulla finisce più. Nulla si ferma.. Tutto comincia.. Sempre…

Dovrei uccidermi.

Perché sono così disperato da disperare il perdono di Dio? Il perdono del mio unico amico.

Continua a leggereIl caso Giuda

Tra poche parole è più difficile nascondersi.

La frase di Cohen dice già tutto.

Aggiungiamo che “chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.” (A.Einstein).

Di vedere la crepa; figuriamoci la luce.

Continua a leggereLa crepa

Come ogni anno, il venerdì di Quaresima, l’appuntamento della Via Crucis aspetta i bambini delle elementari. Ecco la testimonianza di Norma.

Perché proporre il gesto della Via Crucis ai bambini?

Semplicemente per raccontare loro cosa successe più di 2000 anni fa, per fare memoria di un gesto d’amore che ci ha salvato, che ha salvato noi e il mondo.

Quest’anno ad accompagnare le preghiere del Venerdì sono alcuni personaggi, che hanno incrociato il loro cammino con quello di Gesù che saliva al Calvario.

In questi primi due venerdì, abbiamo conosciuto Pilato e la sua paura di perdere la stima degli altri. Da lui abbiamo appreso quanto sia importante ascoltare la voce di chi ci dice di scegliere il bene, anche quando costa fatica.

Abbiamo contemplato Maria, nella sua vicinanza silenziosa alla sofferenza del figlio. Ella ci ricorda le parole dell’angelo Non temere, nulla è impossibile a Dio.

Abbiamo incontrato Simone di Cirene e il suo altruismo; la Veronica e la sua compassione. Entrambi ci invitano a vedere il volto di Gesù in quello delle persone che incontriamo ogni giorno e a trattare tutti come fossero Gesù.

Un’occasione per educarci a coltivare il grande dono della fede. Un’occasione per rifare insieme il cammino di Gesù fino alla croce, sapendo che nulla finisce lì, perché proprio da lì inizia la vita vera.

E così, dopo un the caldo e qualche biscotto, i nostri bambini vanno a scuola in un clima di gioia, nonostante il freddo di questi giorni.

Che spettacolo il bianco della neve, stamattina, che non li ha fermati; sono venuti all’appuntamento, perché sanno che lì imparano ad avere un cuore grande, che fa spazio all’umanità intera.

Continua a leggereVia Crucis per e con i bambini

Lunedì scorso, 26 febbraio, i ragazzi del catechismo di 1ª media hanno visitato la Casa di Marta, accompagnati da Don Federico, Sr. Donata e le catechiste.

Hanno ascoltato il racconto sullo spirito che anima la Casa di Marta e le sue finalità, a partire dal nome:

  • Casa” perché la casa è il luogo dell’accoglienza, della sicurezza, dello spazio umano, dove ritrovare se stessi e il senso della propria vita
  • Marta” come Marta di Betania, che nel Vangelo è simbolo di gratuità e servizio.

Hanno approfondito il significato di carità: essa non è solo un gesto di gentilezza, come può essere la solidarietà (un dare ad es. qualcosa di materiale), ma presuppone anche uno sguardo di amore.

Un gesto di carità lo si compie solo donando anche un sentimento incondizionato di amicizia e amore.

“La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.” (San Paolo, Corinzi 13,1-13)

Durante la visita i ragazzi hanno visto le molte realtà che ogni giorno offrono un aiuto alle persone bisognose: la mensa dei poveri (che funziona grazie all’Associazione Amici di Betania), il servizio docce, gli alloggi di emergenza, i magazzini per la distribuzione di vestiti e infine l’Emporio della Solidarietà (aperto lo scorso ottobre) che sostiene circa 40 famiglie.

Vedere con i propri occhi è un grande stimolo e ci si augura che possa essere anche uno slancio per questi ragazzi per scoprire, crescendo, la voglia di mettersi in gioco personalmente e poter così sperimentare la gioia che si riceve donando.

Continua a leggere1ª media a scuola di Carità (visita alla Casa di Marta)

Appuntamento sabato 3 marzo, alle h. 21.00, presso il Teatro della Regina Pacis: la Compagnia Attori per Caso di Saronno presenta L’ispetuur.

Una commedia dialettale. Una divertente satira politica*.

“La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo.” (diceva Charlie Chaplin)

Vi aspettiamo!

*PS. Attualissima, visti i tempi.

Continua a leggereMetti una sera a teatro

Sapere Dio per amore significa saperlo nella croce di Gesù, nella dedizione sconfinata e nella prossimità insospettata del suo farsi prossimo.

Del suo scendere da Gerusalemme a Gerico, nell’abisso della città degli uomini…per fasciare le loro ferite, per prendersi cura della loro solitudine, per prestare tempo e denaro perché siano curati sino al suo ritorno.

Questa la vera sapienza!

La sapienza ci mette sulla strada di Gerico, ci fa appropriare del punto di vista di Dio, ci fa versare il profumo prezioso della donna del Vangelo per onorare la sepoltura di Gesù.

Una sapienza che ci fa capire, gustare, entrare nella carità di Dio.

Che vuol dire entrare (con tutti i testimoni, uomini e donne della storia) nella via di coloro che si sono posti ai piedi di Gesù, per imparare, per alimentarsi da Lui che è la Sapienza.

Sapienza come dimora, come lo stare presso Gesù.

Stare. Come le donne e il discepolo amato.

 

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Don Fabio ci regala un’omelia che ruota attorno a due parole: miseria e misericordia, che hanno la stessa radice.

« È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno dei Cieli » (Mt 19,24)

La ‘ricchezza’ di cui parla il Vangelo non è legata solo al denaro, ma si riferisce anche alla bellezza, alla capacità di successo, al potere.

Diversa è invece la miseria dell’uomo, incontrata dalla miseria di Dio in persone come Zaccheo, nei malati, nei pubblicani, nella samaritana.

“Dammi da bere”: Dio è assetato della nostra bellezza, per questo ci invita a una relazione, ad un’amicizia concreta, ad una comunione insieme con Lui.

Cerca la bellezza – non quella fisica – che è dentro in ciascuno e che si scopre sempre attraverso un incontro. La samaritana ha scoperto di essere bella dopo lo sguardo di Gesù; lei, imbruttita da relazioni forse sbagliate. Va al pozzo quando non c’è nessuno, in un’ora improbabile, da sola, si nasconde.

Là il Signore la cerca. In quel momento in cui si sente misera, nell’ora della sua miseria, si manifesta la Misericordia di Dio; così è per noi.

Dio apprezza sempre la nostra sincerità: non dobbiamo nasconderci, dobbiamo essere disponibili ad esporre a Lui la nostra miseria.

Il dono ricevuto, quello della Sua Misericordia, è così sovrabbondante che diventa dono per tutti, diventa missione.

Non è più per la tua parola, ma per la grazia di un Altro che sta agendo. Questo è il compito della Chiesa: donare Misericordia a chi non nasconde la sua miseria.

Continua a leggere2ª di Quaresima: tempo per non nasconderci