La quinta puntata dei nostri pellegrini che si preparano al rientro a Saronno.

06.01.19

Siamo testimoni di quella fragile esperienza, quella di Dio che ama a tal punto da sacrificarsi per noi”. Così esordisce Silvano, la nostra guida, all’inizio di questa giornata.

È presto, sono le 8.30, ma molti di noi, svegliatisi all’alba, hanno avuto in dono la grazia di poter pregare alle 6.30 all’interno del Santo Sepolcro e sul luogo del Calvario. Tutto a quell’ora è più tranquillo e raccolto; le emozioni e i pensieri si affollano tra mente e cuore. Nella preghiera le persone da affidare a Dio sono tante, noi e le nostre famiglie, le nostre comunità e gli amici.

In ginocchio ai piedi della croce ciò che mi viene da dire per prima cosa è un grazie. Un grazie per la fede, luce e sale della vita. Un grazie per la comunione di questi giorni, per la condivisione di tanti momenti e pensieri, tra risate e preghiera. Un grazie per i legami, l’amicizia, le presenze forti nelle nostre vite, la bellezza, la forza grande dell’amore.
Al Santo Sepolcro celebriamo la Messa e durante l’Omelia don Fabio ci dice:

“Qui, in questo luogo, il Signore nostro Dio, sulla croce, non è stato guardato così, come i Re Magi, che gli hanno portato oro, incenso e mirra.

Ma proprio in questo luogo, nella fragilità dell’uomo, visibile in chi Lo guardava da lontano, mentre pativa, questo Dio, innamorato della nostra fragilità, non solo guarda a ciò che noi non vogliamo guardare, ma lo abbraccia anche.

Allora la fragilità della Chiesa non ci spaventa più, in fondo è quella di un uomo che è salito sulla croce.

Chi ha visto gli uomini cambiati dalla grazia dell’incontro con Dio, li ha trovati cambiati da un amore più grande, condiviso, fatto di comunione. Questo non è impossibile, se San Paolo l’ha sperimentato, può accadere, oggi e sempre. La santità è veramente possibile. Chiediamo per noi e per la nostra comunità una conversione grande.”

Ed è con questo spirito che si conclude il nostro pellegrinaggio in questi luoghi intrisi di fede, di religione, di storicità. “Tra terra e cielo” si realizza proprio nella preghiera, collegamento vero con l’amore di Dio e nella comunione tra di noi, grati di aver condiviso questo viaggio.

Continua a leggereTestimoni. Fede e grazia.

Ancora dal diario dei nostri pellegrini. Quarta puntata.

05.01.19

Oggi siamo diretti a Gerusalemme.

Ci dice don Fabio durante la preghiera: “Suggerisco di immedesimarsi negli apostoli, come faceva Gesù. Così non andiamo a vedere delle pietre ma facciamo esperienza come chi è stato pietra viva. Noi siamo la fine di una catena che è iniziata con loro. Questa catena non si è mai interrotta, nonostante le difficoltà e i peccati e noi oggi chiediamo la grazia di poter continuare con questa testimonianza.”

A Gerusalemme la vista sulla città è sempre meravigliosa, nonostante oggi ci sia un po’ di foschia. Oltre le mura della città, la Cupola della Roccia, dorata, illuminata da un raggio di sole.

Incontriamo un volto conosciuto; è Suor Claudia, orsolina in missione a Gerusalemme, che è venuta a trovarci. La bellezza dell’incontro, sullo sfondo della città, scalda il cuore.

Proseguiamo il cammino scendendo dal Monte degli Ulivi, una fermata al Dominus Flevit per poi arrivare al Getsemani.

Emozionante, commovente il silenzio, il raccoglimento.

Proseguiamo poi verso il Cenacolo, dove celebriamo la Santa Messa. Toccante la preghiera libera e condivisa, che ricorda le tante intenzioni che portiamo con noi in questo pellegrinaggio.

La giornata si conclude con l’arrivo al Muro del Pianto e una foto di gruppo.

Continua a leggereImmedesimarsi

L’Epifania che festeggiamo oggi significa ‘manifestazione’.

Il Bambino nato a Betlemme rivela la sua umanità con segni mirabili. E si manifesta a tutti i popoli.

I Magi che incontriamo nel Vangelo sono il simbolo dell’uomo che si mette alla ricerca di Dio.

I Magi vedono la stella, camminano e offrono doni.

Vedono la stella. Sono stati gli unici a vederla? Forse sì, chissà. Di certo l’hanno vista perché erano abituati a guardare in alto, a puntare ad obiettivi alti. Non guardavano per terra, come spesso facciamo noi; non si accontentavano di vivacchiare.

Uomini in ricerca di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita.

E noi, vogliamo provare ad imitarli?

Continua a leggereCome i Magi

Continua il viaggio dei nostri pellegrini. Terza puntata.

04.01.19

La giornata di oggi ci lascia a bocca aperta; difficile descrivere ciò che ci ha attraversato il cuore nel sito archeologico di Petra.
Storia, natura, colori, forme, roccia, uomo, religione, culti: tutto si mescola, si fonde. Il risultato è spettacolare. Città appartenuta al popolo dei Nabatei, commercianti e guerrieri, Petra era via di comunicazione tra il sud della Penisola Araba e il Mediterraneo. Oggi è la prima delle sette meraviglie del mondo e gli sguardi verso l’alto, lo stupore e la curiosità che pervadono tutti ne sono il segno.

Ognuno porta con sé un raggio di luce, uno scorcio, un momento trascorso nel Canyon o camminando nella zona più aperta. Ognuno conserva un volto incontrato, non solo quello dei tanti turisti, ma soprattutto di tutti quegli uomini e bambini, anche molto piccoli, che lavorano all’interno del sito, vendendo souvenir o aiutando chi fa più fatica con cavalli o asini.
Suggestiva anche la Messa che celebriamo all’interno del sito, tra i resti della chiesa bizantina.

Tra terra e cielo” oggi è la roccia e la sabbia in cui siamo immersi, ma anche il cielo azzurro che crea un contrasto particolare. “Tra terra e cielo” oggi ci riporta indietro nella storia, come leggiamo nel Vangelo e come spiega don Fabio nell’omelia:

Ognuno di noi ha una storia, delle radici. È la storia personale di ciascuno, che è necessario riguadagnare ogni giorno”.

In serata arriviamo ad Amman e incontriamo don Pietro, della Parrocchia San Paolo. Ci racconta dei cristiani, una piccolissima percentuale in Giordania, e ad Amman, ma ci racconta anche quanto questi cristiani sappiano dare testimonianza del Vangelo ed essere accoglienti ad esempio con i rifugiati, come è accaduto 6 anni fa dopo la grande ondata dall’Iraq.

“Qui a volte ho bisogno di calmare la gente, nei momenti di difficoltà dico loro: “Dio ci ha posto qui perché voleva che fossimo qui, non da altre parti”.

Continua a leggereCapaci di stupore

Dal diario dei nostri pellegrini, seconda puntata.

03.01.19

Il secondo giorno del nostro pellegrinaggio ci vede impegnati nel passaggio in Giordania. Tanti i controlli, tanta la pazienza, ma alla fine riusciamo a salire al monte Nebo.

Da lì guardiamo la Terra Promessa, come fece Mosé con il popolo eletto uscito dall’Egitto.

Il tempo non è dei migliori, la vista offuscata, ma abbiamo la possibilità di dire la Santa Messa proprio nella Basilica, insieme ad altre parrocchie della Diocesi di Milano, anch’esse impegnate in diversi pellegrinaggi.

Lì, nella grande Basilica, i mosaici ci parlano: recuperati grazie ai diversi scavi si trovano sul pavimento, alle pareti; splendidi, di diversi colori, con animali, piante e disegni geometrici.

Andiamo poi a Madaba, dove visitiamo la Chiesa ortodossa con il mosaico che rappresenta la Terra Santa. Bello non solo nei colori, ma soprattutto curato nei particolari.
E in serata arriviamo a Petra dove domani ci attende una visita all’interno del sito archeologico.

Inizia a sentirsi lo spirito del pellegrinaggio, della compagnia, dello stare insieme.

Continua a leggereTerra promessa

Il tempo di Natale è tempo di tradizioni.

A livello civile, la tradizione politica italiana ci consegna ogni 31 dicembre il discorso e gli auguri di buon anno del Presidente della Repubblica in carica. La politica entra nelle nostre case, con un messaggio a tutti gli italiani.

Nel messaggio per la Giornata mondiale della Pace che la Chiesa celebra ogni 1º gennaio, Papa Francesco, per il 2019, evoca – per restare in tema – “le beatitudini del politico”, proposte dal Cardinale vietnamita Van Thuan.

Eccole:

Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.

Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.

Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.

Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.

Beato il politico che realizza l’unità.

Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.

Beato il politico che sa ascoltare.

Beato il politico che non ha paura.

Continua a leggereBeato il politico


Dai pellegrini partiti oggi.

02.01.19

Tra terra e cielo”: questo il titolo del cammino in Giordania e a Gerusalemme che 43 pellegrini della nostra comunità e della città di Saronno iniziano oggi, con don Fabio.
Il giorno della partenza rende già chiaro quel “tra terra e cielo”. Dal finestrino dell’aereo si vedono le nuvole bianche, un po’ d’azzurro, e poi città, campi, strade.

In ogni caso bellezza. Bellezza che diventa concreta nella condivisione di questi primi giorni dell’anno tra volti noti e altri da conoscere.

Arriviamo a Gerico, dove pernotteremo. È una città che sorge sopra un’oasi immersa in un deserto roccioso. Menzionata ben 70 volte nell’Antico Testamento, vedrà 4 momenti della vita narrata di Gesù.

È Gerico la città che Mosé, dal Monte Nebo, vedrà osservando la Terra Promessa.

E noi, cosa siamo pronti a vedere?

Continua a leggereTra terra e cielo

A Villa Visconti Litta di Lainate è possibile visitare fino al 13 gennaio prossimo la mostra “La bellezza ritrovata”, una raccolta di fotografie scattate da Charley Fazio, un viaggio alla scoperta della poesia e della luce dei bambini rifugiati siriani al confine turco.

”La bellezza ritrovata – a shot for hope”, come dice il titolo per intero, vuole dare un messaggio di speranza in una terra, quella di Siria, sconvolta dalla guerra. Tre milioni di bambini siriani, (secondo le statistiche ufficiali) nella loro vita, non hanno conosciuto altro che la guerra, l’orrore. Killis, la zona visitata dal fotografo, capoluogo dell’Anatolia sud orientale, in Turchia, dista solo 5 km dal confine con la Siria ed è diventata la prima fermata della lunga marcia dei profughi in fuga dall’orrore. Qui oltre 60.000 siriani sono raccolti in due campi di accoglienza e altri 40.000 vivono sotto la città, in vecchi scantinati o garage abbandonati.

Il fotografo Charley Fazio sceglie di rendere grazie al dono della vita anche in questo angolo dimenticato della Turchia. Accolto dai sorrisi dei bambini, cambia prospettiva di appartenza. Il loro futuro è diventato un po’ anche il suo, i suoi personali traguardi risiedono – racconta egli stesso – in quei piccoli piedi che gli corrono incontro.

E gli hanno fatto scoprire la bellezza. Anche nelle case distrutte, violate. La bellezza non se ne è andata via. Un filo di gioia attraversa ancora questi volti.

La bellezza dei bambini è il desiderio di sperare ancora che hanno dentro, è la loro capacità di entusiasmarsi. È la pulsione della vita insita in ogni fanciullo.

Questi scatti diventano memoria della bellezza, della gioia possibile, anche in un luogo difficile come Killis.

E questa bellezza arriva ad attraversare pure noi, che guardiamo; ci attraversa nel profondo.

Ieri, 1º gennaio 2019, abbiamo pregato per la pace nel mondo. Ricordiamoci anche del dramma della Siria.

E chi vuole, oltre alle mostre dei presepi, in queste vacanze natalizie,  può visitare la mostra presentata.

A Villa Visconti Borromeo Litta, Lianate (MI), feriali 10.00 – 12.30 e 16.00 – 18.00. Festivi e prefestivi 10.00 – 12.30 e 15.30 – 18.30. Ingresso gratuito.

Continua a leggereLa bellezza non se ne è andata via

Abbiamo detto grazie ieri sera, alla preghiera di fine anno proposta da don Fabio in chiesa alle 22.30, in attesa della mezzanotte.

Lo abbiamo fatto anche con le parole del Salmo 100.

Un momento bello, poi la festa è continuata.

Un momento dentro alla festa, quasi al centro anche in termini temporali, come al centro e dentro alle nostre vite c’è il Signore. Dentro alle fatiche e alle gioie. Dell’anno che è passato e del nuovo che inizia.

Buon anno a tutti!

Chiamati con la vita stessa a rendere grazie a Dio del bene che ci vuole!

Continua a leggereGrazie, diciamo grazie

Mercoledì 2 gennaio dalla nostra Comunità parrocchiale parte il pellegrinaggio in Giordania, con una tappa anche a Gerusalemme. Affidiamo ai pellegrini e a don Fabio che li accompagna tutte le nostre preghiere.

Mercoledì, per chi vorrà salutarli di persona, la S.Messa feriale è anticipata alle 7.45; questo per dare a tutti la possibilità di partecipare alla S.Messa. La partenza dei pellegrini è prevista per le 8.30.

E come augurio per chi parte, che possiate dire come il salmista:

Quanto sono amabili le tue dimore! (dal salmo 84)

Il versetto esprime l’anelito irresistibile dell’uomo verso il Dio della vita.

Il pellegrinaggio è in fondo una parabola della vita, di quel tragitto spirituale che conduce l’uomo verso il rifugio sicuro e la pace definitiva.

Ciò che orienta l’esistenza diventa la ricerca del Creatore. 

E infatti il salmista dà voce a questa nostalgia che muove il suo cammino:

L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.”

Buona ricerca a tutti, cari pellegrini!

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