Riportiamo l’ultimo dei saluti “ufficiali” che è stato letto domenica 31 marzo, nella Messa di saluto a don Fabio Coppini. È don Armando che scrive, il prevosto della Comunità Pastorale.

Un prete va, un prete viene. Un prete è sempre un prete. Giusto, bravi. Bell’atto di fede! Pensavo anch’io così da giovane. E ce la mettevo tutta quando cambiava il prete nel mio oratorio per fare questo “atto di fede”…!

Poi il prete lo guardi in faccia, ci parli, ti confidi, addirittura ti confessi e …non è più il prete , ma quel prete lì, preciso, unico, …lui!

All’inizio ti dici che non cambia niente, ma invece cambia. Hai paura della novità. Poi la paura passa e la novità ti incuriosisce, ti attira. Ora c’è don Luca.

Certo, alla notizia di un cambio di prete, negli anziani subentra la stanchezza: “Devo ricominciare da capo, quello mi conosceva…adesso devo raccontargli ancora tutta la mia vita… Lunga!”

Poi va a finire che ti piace quel che dice, quel che fa, quel che è… ti affezioni, ti leghi, e anche quel nuovo prete ti fa bene e (tu non lo sai), ma anche tu fai bene a lui! Bello! Un prete nuovo! Da don Fabio a don Luca!

Grazie, vescovo Mario che, portandocelo via, ci lasci di don Fabio il sapore di una spremuta buona e forte.

Una spremuta di prete, di cristiano,… di uomo! Grazie che ci mandi don Luca per…una nuova spremuta di vita.

Grazie, Signore, per questi tratti di vita insieme!

don Armando

Continua a leggereSpremuta buona

Riportiamo – come da richiesta che in tanti ci avete fatto – il grazie letto da Giulio Piuri durante la S.Messa di saluto per don Fabio, il 31 marzo scorso.

“Per rappresentare tutta intera la Comunità di Regina Pacis ci presentiamo in due a porgerti il saluto: una donna e un uomo, una giovane e un vecchio, la cui media dell’età rappresenta una persona matura.
Mancano solo i bambini, ma Martina interpreterà bene il loro saluto.

Da parte mia desidero salutare calorosamente il prete e l’amico col quale abbiamo condiviso la fede, l’amicizia, la comunione degli ideali, il senso vero della vita, i momenti belli ed esaltanti, come quelli passati in Congo e quelli meno belli e tristi che la vita ci presenta ogni giorno.

Non possiamo nascondere il velo di tristezza che procura la tua partenza, ma invece di recriminare e domandarci il perché di questa decisione improvvisa, dobbiamo ringraziare il Signore per il dono della tua presenza in questi quattro anni, presenza che ha segnato un passaggio importante della nostra Parrocchia, che si è distinta per la sua vivacità nella Comunità Pastorale del Crocifisso Risorto.

Dopo aver ringraziato il Signore per questo grande dono, dobbiamo doverosamente ringraziare anche te per quello che hai fatto, ma soprattutto per quello che sei, sia come sacerdote che come uomo.

In questi anni abbiamo imparato a conoscerti, e per la verità non è stato difficile farlo, perché la tua assoluta disponibilità, la tua affabilità e il tuo sorriso sempre scolpito sul tuo sguardo, ci ha subito rivelato il tuo animo buono, la tua premurosa attenzione verso tutti ed in particolare verso le famiglie e le persone con qualche difficoltà.

Apprezziamo molto la tua generosità vissuta nel silenzio e nel nascondimento.

Forse pochi sanno che, oltre i tuoi impegni parrocchiali nei quali hai sempre privilegiato il dialogo, soprattutto verso i malati, hai fatto il volontario presso la mensa dei bisognosi alla Casa di Marta, hai promosso l’aiuto allo studio per le scuole superiori, hai collaborato a portare a Saronno l’Emporio della Solidarietà sempre alla Casa di Marta e hai seguito attivamente tutta l’attività di questa bella realtà, presente proprio nella nostra parrocchia, divenendo punto di riferimento per quelli che operano nel campo della carità.

In qualità di corresponsabile della Casa di Marta esprimo il rammarico per la perdita di un grande amico collaboratore e vogliamo sperare che, pure a distanza, conservi un rapporto quanto meno di simpatia e di amicizia per non perdere del tutto la tua vicinanza spirituale.

Concludo mettendo in rilievo una sola delle tue tante caratteristiche, che ha fatto di te un prete vero, un sacerdote autentico, perché hai usato le tue doti personali non per legare amicizie alla tua persona, ma le hai spese tutte per portare la gente del nostro quartiere a Cristo, alla Chiesa, alla Comunità.

Questa eredità ci permette e ci prepara ad accogliere Don Luca che ti sostituirà, con grande serenità e speranza, certi della continuità nella fede che ci hai insegnato e consapevoli che le persone possano cambiare, ma Cristo resta sempre lo stesso ieri, oggi, domani.

Ti auguriamo tutto il bene possibile per il proseguo del tuo cammino di sacerdote presso la nuova destinazione e siamo certi che, con l’aiuto del Signore, saprai farti apprezzare dai nuovi parrocchiani.

Accompagniamo con la preghiera questo impegnativo passaggio della tua vita sacerdotale.

Ciao Don Fabio, sei e resterai sempre nel nostro pensiero e nel nostro cuore.”

Giulio

Continua a leggereLegare le persone a Cristo

Ecco il primo impatto con don Luca. Ascoltiamolo.

In questi ultimi sette mesi, ho vissuto ospite e pellegrino e mi sono sempre sentito a casa. A casa degli altri!

E quindi con tanti racconti da ascoltare e poche cose intelligenti da dire; sempre un po’ fuori posto, ma mai appoggiato per caso sopra il davanzale…

Forse sono un tipo sedentario, eppure le strade sconosciute mi attirano sempre; mi piace essere di casa, ma nel cortile, con la gente che entra.

Il salmo 39 dice “presso di te, Signore, io sono forestiero, ospite come tutti i miei padri.”

La Terra Santa è la casa di Dio, in un modo affascinante e particolare: quelli che si sentono ospitati da Lui in casa sua alla fine trovano anche interessante di trovarvi gente così stranamente diversa, con storie che non si amalgamano mai.

Chi invece cerca di mettere la propria targhetta, trova la terra troppo stretta e vorrebbe che Dio parlasse una sola lingua.

Certo, la Terrasanta non è l’unica casa di Dio, ma il disordine che trovi e la sovrapposizione di pezzi di storie…la fa assomigliare alla mia.

La lettera dell’apostolo Pietro ci suggerisce come fare la strada e trovarsi comunque in famiglia attorno ad un tavolo: “La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati. Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio.”

Grazie,

don Luca.

Continua a leggereSentirsi a casa

Sabato 30 marzo il gruppo dei fidanzati ha accolto la proposta di don Fabio e delle coppie guida e ha fatto visita al monastero delle monache benedettine di clausura sull’Isola di Orta San Giulio. La testimonianza di sr. Chiara Maria ha colpito molti.

Ecco alcuni spunti raccolti dai fidanzati che hanno partecipato.

“Siamo venuti per verificare se la comunione tra noi è possibile e…sì, Sr. Chiara ce lo dimostra; è possibile, dentro alle fatiche e alle gioie, solo se c’è un Altro che ci tiene assieme.”

E ci ricorda che “gli uomini non riusciranno mai ad amarsi se non restano nell’amore di Dio. Un Dio che ci vuole così bene che, nel farci incontrare un tu con cui condividere la vita, ci dà un tu proprio giusto per noi, come un vestito che non solo è della taglia giusta, ma ha il colore della sfumatura più appropriata”

Valeria ammette di portarsi a casa dalla gita tre parole:

  • la parola dono; Sr. Chiara Maria ci mostra con la sua vita cosa vuol dire donare …e donare veramente. Lei c’è per tutti. La sua preghiera nella clausura è per poter abbracciare l’intera umanità, iniettando, come in un sistema di vasi comunicanti che ci collega tutti, così tanto amore e fiducia a innalzare il livello di amore e fiducia nei cuori dei vasi vicini.
  • la parola fiducia: fidarsi di Dio, del suo disegno buono, ci fa essere migliori, ci fa camminare nella luce.
  • la parola gratitudine, anzitutto verso Sr. Chiara Maria, per la gioia e la serenità che ci ha trasmesso. Tempo fa, ad un incontro, qualcuno, provocatoriamente, le chiese se non si sentisse in gabbia, dietro le grate della clausura e lei, pronta, rispose “Con quelle facce tristi, gli animali in gabbia mi sembrate voi”. Ecco, quanta serenità vive nel cuore per poter essere così solare, per rispondere così.

Davvero tanta gioia ci ha portato nel cuore questa giornata !! Ben più di quanto è in grado di fare tutto quel che abbiamo nella nostra quotidianità.

Continua a leggereVasi comunicanti

Pubblichiamo qui uno dei GRAZIE che è stato letto durante la Santa Messa di saluto a don Fabio Coppini lo scorso 31 marzo 2019.

Caro don Fabio,

Quando si cammina insieme, tutto diventa più bello” così hai detto più volte. A me tocca ricordare i passi di questo cammino.

Hai accompagnato i più piccoli all’incontro con Gesù nel Battesimo, li hai visti crescere e con pazienza hai sopportato le loro corse all’altare, gli strilli, finanche le chiacchiere durante la Messa.

Con il catechismo e poi le omelie, domenica dopo domenica, hai trasmesso insegnamenti importanti di vita, a bambini e ragazzi, perché mettano in pratica il Vangelo in amicizia e nel perdono.

Lo stesso hai fatto con i chierichetti, la Compagnia della Croce, come l’hai voluta chiamare, sempre disponibile a stare insieme.

Sei stato un amico e un punto di riferimento, anche e soprattutto quando le riflessioni si facevano grandi e i temi di fede importanti.

Sei stato una guida per le coppie di fidanzati che hai accompagnato e stai accompagnando verso quel sì bello all’amore vero.

Per gli adulti sei stato un confessore paziente e sensibile, una presenza sempre attenta nell’invito alla preghiera, alla condivisione reciproca, al rimboccarsi le maniche per guardare l’altro e stargli accanto.

Per questo ti dobbiamo un grande immenso grazie.

Grazie per gli inviti a leggere, a informarsi, ad aprire il cuore agli altri, a mettersi in gioco.

Grazie perché ci hai preso per mano, ci hai insegnato ad amare la bellezza che è in noi, in chi abbiamo accanto e in ciò che viviamo ogni giorno.

E ti facciamo allora un augurio: di poter essere sempre luce che guida alla bellezza di Gesù, presenza forte nella vita di chi ti viene affidato, tesoro prezioso di amicizia nel Vangelo. Per vivere in comunione, per essere parte di una buona “compagnia”.

Buon cammino! E sii sempre un’esplosione di vita e di positività.

Martina

Qui sotto alcune foto del saluto a don Fabio di domenica 31 marzo.

Continua a leggereQuando si cammina insieme…

La morale cristiana non è lo sforzo titanico, volontaristico, di chi decide di essere coerente e ci riesce, una sfida solitaria di fronte al mondo.

No.

La morale cristiana semplicemente è risposta.

È la risposta commossa davanti ad una misericordia, sorprendente, imprevedibile, “ingiusta”, di uno che mi conosce, conosce i miei tradimenti e lo stesso mi ama, mi stima, mi abbraccia, mi chiama di nuovo, spera in me e attende da me.

Per questo la concezione cristiana delia morale è una rivoluzione, non è non cadere mai, ma rialzarsi sempre.

(Papa Francesco)

Continua a leggereLa morale non è uno sforzo

Grazie è sicuramente la parola predominante in questi giorni, di letizia e mi sembra di fatica un po’ per tutti.

Grazie a Dio che ancora una volta è stato fedele alla sua promessa, donandomi 100 volte tanto il poco della mia vita che ho dato a Lui. Regina Pacis, con la Cascina Colombara (San Carlo); sono entrato con tremore in questa comunità, così bella, luminosa (come la nostra chiesa), non capendo subito la Grazia che stavo per ricevere.

Mi avevano detto che sarei maturato molto avendo la possibilità di accompagnare dalla vita (con i battesimi) alla morte, imparando ad essere più uomo e più sacerdote.

Per questo vorrei ringraziare don Armando per la stima che ho ricevuto da lui fin dalla mia prima visita a Saronno. Poi la diaconia, con i nostri preti e le nostre suore, per il confronto schietto e amicale. Mi scuso se ho mancato in semplicità, magari complicando il lavoro pastorale.

Grazie alle famiglie, al loro sorriso, ai tanti inviti, all’accoglienza della città di Saronno e in particolare della nostra comunità.

Accoglienza mi sembra sia la cifra sintetica della nostra comunità, dall’ingresso a Messa al nostro oratorio, per tutti una possibilità e …tanti l’hanno accolta. Mi scuso se la distrazione ha escluso qualcuno.

Grazie ai moltissimi collaboratori che mi hanno accompagnato giornalmente nel lavoro pastorale, mettendoci sempre molto del loro tempo, della loro gioia e molto altro. Tutti dentro.

Essere accompagnati così è unico. Ho visto la bellezza della Chiesa in azione già dal primo mattino. Mi scuso se in certe situazioni non ho tenuto conto della fatica che gratuitamente è stata messa a disposizione. Questo aiuto è così prezioso alla comunità è riconosciuto da tutti in città.

Grazie ai giovani e a tutti i ragazzi che hanno sempre cercato l’amicizia e con i quali ho condiviso tanto lavoro (penso all’oratorio feriale e alla liturgia).

Grazie ai bambini incontrati a catechismo, a Messa, perché con la loro semplicità mi hanno insegnato ad essere più realista. “Se non sarete come bambini…”

Grazie a Dio per avermi dato la possibilità di incontrare persone che con la loro malattia hanno testimoniato la loro fede in Cristo; ogni volta ho potuto sperimentare la verità della beatitudine.

Grazie all’esperienza del mettersi a disposizione dei bisognosi, esperienza cittadina e comunitaria; penso all’amicizia con la Casa di Marta e alle varie associazioni presenti. Un cammino di maturità enorme, strada sicura perché “i poveri non mancheranno mai”.

Non mancherà mai la possibilità di incontrare Cristo nei volti degli amici e di ogni uomo che vive.

Grazie a Dio perché veramente non manca mai di donare amici.

Don Fabio Coppini

Continua a leggereIl GRAZIE di don Fabio

Il 24 marzo la Chiesa celebra la 27ª Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, a 38 anni dall’assassinio di Mons. Oscar Romero, proclamato santo nell’ottobre dello scorso anno.

Il tema scelto quest’anno, Per amore del mio popolo non tacerò, è ispirato alla testimonianza di Oscar Romero, el santo de America, e vuole esprimere la consapevolezza che amare Dio significa amare i propri fratelli, difenderne i diritti, assumerne le paure e le difficoltà.

Per amore del mio popolo non tacerò significa agire coerentemente alla propria fede.

“Il martirio è una grazia che non credo di meritare. Se arrivassero ad uccidermi, potete dire che perdono e benedico quelli che lo fanno. Chissà che si convincano che stanno perdendo il loro tempo. Un vescovo morirà, ma la Chiesa di Dio che è il popolo, non perirà mai.” (Oscar Romero)

Continua a leggere“Per amore del mio popolo, non tacerò”

Ultima settimana fra noi di don Fabio Coppini. I saluti ufficiali di tutta la Comunità Pastorale si svolgeranno il prossimo fine settimana.

Sabato 30 marzo 2019

17.30 S.Messa Vigiliare con la presenza della corale. Al termine, aperitivo in oratorio.

Domenica 31 marzo 2019

10.30 Santa Messa Solenne, anima il coretto.

12.45 Pranzo comunitario in oratorio (iscrizioni al bar)

16.00 Merenda e preghiera finale

Continua a leggereDire il nostro grazie a don Fabio

Quando viene abbandonata la legge di Dio, la legge dell’amore, finisce per affermarsi la legge del più forte sul più debole.

Il peccato che abita nel cuore dell’uomo e si manifesta come avidità, brama per uno smodato benessere, disinteresse verso gli altri.

Ciò porta allo sfruttamento del creato, delle persone, dell’ambiente, secondo quella cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto e prima o poi finirà per distruggere anche chi ne è dominato.

(Papa Francesco, Quaresima 2019)

Continua a leggereSchegge