La testimonianza di Martina ci introduce al tema che farà da filo conduttore per il nuovo anno oratoriano:
“A occhi aperti” è lo slogan di quest’anno e la festa del nostro oratorio ne ha segnato il vero inizio. Un inizio pieno di sguardi, di occhi che sorridono e della bellezza di rivedersi, tornare a vivere in oratorio, ricominciare a incontrarsi, dal vivo, e condividere un pezzo di strada.
Una festa diversa dal solito, con la distanza di un metro, l’igienizzante, la mascherina, ma diversa perché ad esserlo siamo noi. Io mi sono sentita così: più attenta alla bellezza della quotidianità, degli incontri, al gesto della Comunione; più partecipe durante la S.Messa che sotto il cielo azzurro e il sole che batte sull’oratorio ha un sapore in più; più emozionata ed entusiasta di condurre il Rock in Repax che ha visto bambini e adulti insieme, per una serata di bella musica. Mantengo gli occhi aperti e sono grata di questi due giorni, perché mi ricordano quanto valga la pena rimettersi in cammino e farlo in una comunità.”
Mantenere gli occhi aperti ed essere grati è l’atteggiamento giusto.
Gli occhi aperti servono per vedere tante situazioni, anche quelle difficili; dicono di cristiani attenti. E anche di cristiani testimoni, che hanno gli occhi aperti perché hanno incontrato il Signore e ora i loro occhi ne sono pieni.
L’essere grati ha a che fare con l’umiltà, di chi riconosce i doni che ci sono fatti e prova a costruire il bello.