via Legnani, 1 Saronno.
Percorrendo la via Padre Monti, dalla Prepositurale verso l’Ospedale, si incontra la Chiesa dedicata a S.Giacomo (già detta anche Al Camposanto)
La storia
La chiesa, con il campanile, è stata edificata da Ambrogio Legnani, (“uomo ricco di fede e di censo” , cavaliere dell’Ordine Equestre di S. Iago della Spada), ed eretta il 10 novembre del 1614 con spesa di lire 1268.
Ambrogio Legnani la fece dedicare ai Santi Ambrogio, Carlo, Filippo e Giacomo il Maggiore, in memoria sua e dei suoi fratelli e fu consacrata dall’Abate di San Simpliciano in Milano. Fu dotata della celebrazione di Ss. Messe settimanali e di terreni per volontà testamentaria del Legnani e fu eretta Cappellania con beneficio su terreni e case. Il fondatore, nel suo testamento del 1628, affidava la nomina del Cappellano e l’amministrazione della chiesa agli Amministratori del Santuario della Beata vergine Maria di Saronno.
Nell’anno seguente con un altro testamento la lasciò in eredità al Santuario. Nel 1821, dopo alcune resistenze della cappellania e dei vicini abitanti, nel 1821 il Sacro Edificio accolse presso i suoi fondi le salme dei defunti saronnesi e venne chiamato “Cimitero di S. Giacomo”; tale rimase fino al 1847, quando sorse il cimitero nuovo. Nel 1882 sul terreno accanto alla chiesa sorse l’oratorio maschile della Prepositurale e il Salone “Silvio Pellico”.
Nel 1976 in occasione della Visita Pastorale, venne emesso un decreto tramite cui il Santuario cedeva alla Prepositurale l’antica Chiesa di S.Giacomo. Tale donazione venne decretata il 22 ottobre del 2003.
Cosa vedere
La chiesa, di stile classico tardo-manierista, ha un’unica navata, tre finestre (opera di Sandro Carugati) e l’abside nella parte settentrionale.
Sull’altare è presente una copia della Sacra Conversazione con Madonna e Bambino circondata dagli Angeli ed i Ss. Giacomo Apostolo, Filippo, Ambrogi e Carlo Borromeo di Giulio Cesare Procaccini; l’originale conservato dal 1684 nella Sacrestia del Santuario.Nel presbiterio si notano sono l’arco con l’annunciazione e l’Eterno Padre e due affreschi con la nascita di Gesù e l’Adorazione dei Magi. Sono opera di Stefano Legnani (il Legnanino), della stessa famiglia del fondatore.Nella parte alta del presbiterio in una lunetta è conservata la statua di S. Carlo, voluta per il voto (10 maggio 1625) di celebrare ogni anno la festa del Borromeo con Messa e Vespri in canto.
Nel giardinetto interno (visitabile son in occasioni particolari) insieme ad alcune lapidi del cimitero vecchio, sono conservate le iscrizioni degli antenati di Teresa Galli, mamma di papa Pio XI.
La festa popolare
Dal 1973 al 1992 veniva celebrata annualmente la festa popolare del santo nei giorni attorno al 25 luglio (giorno di S. Giacomo), protraendosi per 3 o 4 giorni, coinvolgendo tutti gli abitanti e i negozianti del quartiere in cui la chiesa è situata (detto degli “Asnitt”). Attorno alla chiesa e sulla piazza antistante venivano organizzati dalla Parrocchia Prepositurale (con don Giorgio Solbiati, mons. Ugo Ronchi e mons. Angelo Centemeri) momenti di preghiera, la S. Messa nel giorno del santo con accensione del pallone al Gloria (secondo la tradizione per i santi martiri) e la presentazione di ricchi cesti offerti dai negozianti della via Padre Monti messi poi all’asta nel corso dei festeggiamenti. A seguire momenti d festa danzante, giochi, corse di asini, oche e carriole, sfilate in costume.
Il ricavato dei giorni di festa veniva impiegato interamente per la manutenzione della chiesa stessa.
Ancora oggi alla sera alle 21 del giorno 25 luglio di ogni anno viene celebrata la Messa in onore del santo.
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 circa