Il ministrante, oggi chiamato “chierichetto”, è un ragazzo o una ragazza che ha deciso di assumere un incarico di servizio nella sua comunità durante le celebrazioni liturgiche come la Messa, le processioni, i battesimi, le cresime, i matrimoni e i funerali. I chierichetti, essendo giovani, ricoprono un ruolo di assistenza all’interno della Chiesa, svolgendo mansioni che includono portare i paramenti liturgici, assistere il sacerdote durante la messa, distribuire libri liturgici ai fedeli e gestire altre attività liturgiche.
Il servizio dei chierichetti non è limitato alle singole parrocchie, ma si estende all’intera comunità pastorale. Partecipano attivamente alle celebrazioni che coinvolgono le sei parrocchie della comunità. Inoltre, durante eventi cittadini di rilievo, i chierichetti sono affiancati dai cerimonieri della città. Questi ultimi non solo gestiscono gli eventi comuni della comunità pastorale, ma garantiscono anche il corretto funzionamento delle celebrazioni nelle varie parrocchie della città. Questa collaborazione riflette l’importanza dei chierichetti nella vita religiosa locale e il loro ruolo fondamentale nel supportare le pratiche liturgiche e spirituali della comunità.
Colori Liturgici
La differenza dei colori nelle vesti liturgiche e nei paramenti, serve ad esprimere in modo visibile la caratteristica particolare dei misteri che vengono celebrati nei periodi che si susseguono lungo il corso dell'anno liturgico
- TEMPO DI NATALE (da natale al battesimo del Signore)
- GIOVEDÌ SANTO
- TEMPO DI PASQUA (dalla veglia pasquale alla pentecoste esclusa
- SOLENNITÀ DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
- FESTE DEL SIGNORE NON LEGATE ALLA PASSIONE
- FESTE MARIANE
- FESTE DEGLI ANGELI
- FESTE DEI SANTI NON MARTIRI-TUTTI I SANTI
- SACRAMENTI DEL BATTESIMO-EUCARESTIA-ORDINE-MATRIMONIO-UNZIONE DEGLI INFERMI
- DOMENICHE E FERIE DI QUARESIMA
- SABATO SANTO (tranne la veglia)
- SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE (confessione)
- DOMENICA DELLE PALME (ultima di quaresima)
- PENTECOSTE
- FESTE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
- FESTE DEI MARTIRI
- SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE (cresima)
- VIA CRUCIS
- DOMENICHE E FERIE DEL TEMPO ORDINARIO
Vocabolario Liturgico
Parte della preghiera eucaristica in cui si ricorda l’opera della salvezza.
Per es. nella preghiera eucaristica IIl l’anamnesi-offerta suona cosi: “Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per lat nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell’attesa della sua venuta ti offriamo, Padre, in rendimento di grazie, questo sacrificio vivo e santo”.
sin: fonte battesimale
È la vasca, contenente acqua, originariamente di forma ottagonale, usata per amministrare il Battesimo. detto anche fonte battesimale in quanto battistero indica propriamente il luogo in cu si trova il fonte battesimale (cappella interna alla chiesa o edificio esterno ad essa).
È un’anfora di metallo o di altro materiale (ceramica o vetro) che si usa per portare all’altare l’acqua che serve per l’abluzione del sacerdote; questo nella celebrazione della Messa avviene dopo la presentazione del doni. È possibile però farlo ogni volta che si rendesse necessario (dopo le unzioni o l’imposizione delle ceneri).
Veste bianca lunga fino ai piedi, di solito fermata ai fianchi dal cingolo. Lo si indossa per la Messa e per le altre celebrazioni liturgiche. Se il camice non copre pienamente l’abito comune, è necessario usarlo con l’amitto. Secondo la tradizione ambrosiana, alcuni camici presentano alle maniche e nella parte. inferiore anteriore e posteriore applicazioni di tessuto decorato dette “aurifregi”.
È una candela di grosse dimensioni che viene utilizzata durante la Veglia Pasquale. La si colloca sull’altare durante il tempo pasquale e la si tiene in evidenza in occasione del conferimento del Battesimo e nelle esequie dei defunti. È simbolo di Cristo e della sua vittoria sulla morte: nella tradizione ambrosiana è simbolo della luce di Cristo risorto.
È il segno della redenzione: su di essa Cristo ha vinto la morte e ci ha donato la vita, compiendo la sua vicenda terrena. Le norme liturgiche richiedono che la croce sia sempre collocata in modo visibile sull’altare o presso di esso; viene onorata con l’inchino e l’incenso (nel Venerdi santo con la genuflessione ed il bacio).
Si distinguono:
Croce processionale o astile: portata in processione (con l’immagine del Crocifisso rivolta al sacerdote presidente) e collocata presso l’altare; nella domenica delle Palme viene ornata con rami di ulivo.
Croce pettorale: indossata dal vescovo, appesa ad un cordoncino o catenella.
Nella celebrazione liturgica l’uso dell’incenso è segno d’onore: onorano Dio, il suo popolo.
La nube di incenso che sale verso l’alto è stata anche vista come un segno della preghiera che sale gradita a Dio e quindi to onara.
INFUSIONE Indica l’azione di “introdurre” l’incenso nel turibolo.
Esprimono e segnalano il ministero pastorale del vescovo. Sono l’anello, la croce pettorale, il bastone pastorale, la mitra.
È un lume ad alio o a cera che arde perennemente accanto al tabernacolo (vedi). Essa indica ai fedeli la presenza dell’Eucaristia e ricorda loro il Cristo sempre vivo che è presente e prega per noi. Proprio per questo, quando non è presente l’Eucaristia nel tabernacolo, essa rimane spenta. Con questo termine si indica anche una lampada portatile con uno stoppino che viene usata nei riti lucernali; quando la si usa, la si può collocare in evidenza nel presbiterio per il resto della celebrazione.
LEZIONARIO È il libro liturgico che raccoglie tutta la Parola di Dio annunciata nelle celebrazioni liturgiche festive e feriali nel corso dell’anno (Antico e Nuovo Testamento). Come dice il nome stesso, a differenza dell’Evangeliario non contiene solo i vangeli, ma anche le letture e le epistole oltre che i salmi. In mancanza dell’Evangeliario, lo può sostituire. E’ suddiviso in 3 libri (mistero dell’Incarnazione, mistero della Pasqua, mistero della Pentecoste per ognuno di questi uno feriale e uno festivo) ed è situato sul leggio
all’ambone
MANUTERGIO Vedi asciugatoio.
È il libro liturgico che contiene tutti i testi necessari, tranne le letture, alla celebrazione della Messa, incluse le rubriche (vedi). Contiene anche le cosiddette premesse che ne spiegano il senso e l’uso. Ogni rito ha un suo proprio messale: esistono dunque il messale romano e quello ambrosiano.