Forse il più grande servizio sociale che possa essere reso da chiunque al Paese all’umanità è formarsi una famiglia” (George Bernard Shaw)

Torna domenica prossima la Festa della Famiglia. E il pensiero va a quella di Nazareth che dovrebbe essere un esempio, un modello per le nostre famiglie. 

Che sia un po’ irrealistica come proposta? Con quella famiglia così strana, diversa, unica….

E noi, con le difficoltà che abbiamo ogni giorno!

La Chiesa invece ce la propone con coraggio. E se sappiamo ascoltare con cuore aperto, scopriamo qualcosa di inatteso.

La Parola non ci giudica. La parola di Dio risana. Non ci fa credere che esiste un mito di famiglia felice e sorridente, irrorata di Spirito Santo.

È realista la Parola, anela all’impossibile, ma quello vero.

La Chiesa ci propone il modello della famiglia di Nazareth, non per imitarla nella sua straordinarietà ma nella sua ordinarietà. Non nelle relazioni orizzontali, ma in quelle verticali. Non per sentirla lontana e irraggiungibile, ma per vedere le tante somiglianze con la nostra esperienza.

In quella famiglia, in quei rapporti, c’è Dio di mezzo. 

È ciò che manca spesso nelle nostre relazioni.

Lo sguardo all’Ultimo.

Pensiamoci. Per diventare liberi di amare.