Ecco la testimonianza di Martina:
Una festa patronale, quella appena trascorsa, molto ricca.
Ricca di celebrazioni, di eventi, di incontri, ma soprattutto ricca di volti. Penso sia la bellezza più grande fermarsi ad osservare, da spettatori, quante persone si mettano in gioco durante un momento di festa, perché tutto sia al posto giusto, possa essere vissuto intensamente e riempia il cuore.
A tal punto siamo stati partecipi …che non ce ne siamo resi conto (!), ma ognuno di noi ha aiutato in qualche modo: chi in cucina, chi al bar o alla pesca di beneficienza, chi nei giochi, chi nella liturgia, chi a far sì che tutti gli spazi fossero puliti e in ordine.
Lo ripetiamo: tanti si sono messi in gioco, hanno donato il proprio tempo, hanno curato i piccoli dettagli e si sono resi disponibili per gli altri, anche facendo fatica.
In un mondo dove è sempre più difficile avere lo sguardo profondo e umile di Gesù, la nostra comunità ne è stata l’esempio!
Questa la nostra bellezza: l’essere disposti a far fatica e a donare un po’ di tempo e un po’ di se stessi per gli altri.
Ed è una bellezza “riconosciuta”: riconosciuta in chi dopo ore e ore trascorse in oratorio, è andato a casa stanco, ma felice; riconosciuta da chi curioso è passato a vedere perché così tanta gente entrasse in oratorio; da chi nonostante gli impegni ha cercato di passare almeno a salutare. Riconosciuta nei sorrisi dei più piccoli, nei saluti, negli abbracci stretti, nelle parole scambiate; nell’essere sempre disponibili ad accogliere chi ha trascorso diversi anni nella nostra parrocchia come don Davide, don Pasquale e don Fabio Verga.
Questa festa patronale ci apre all’estate e all’oratorio estivo con negli occhi la collaborazione tra giovani e adulti, la bellezza dello stare insieme e la voglia di mettersi sempre più “all’opera”.
Dopo l’anno trascorso questa è un’ulteriore verifica di quel “Non di solo pane” che troviamo al capitolo 4 del Vangelo di Matteo che ci invita all’ascolto, a metterci al lavoro, a renderci disponibili per gli altri, a seguire Gesù lungo la strada, a saperlo riconoscere.
Ci invita ad essere strumento, “matita nelle mani di Dio”.
Grazie a tutti!