Tutto parte dal cuore di Cristo che nell’ultima Cena ringrazia e loda Dio e trasforma così il senso della morte a cui va incontro.
Il fatto che il Sacramento dell’altare abbia assunto il nome “Eucaristia” (rendimento di grazie) esprime questo: che il mutamento della sostanza di pane e vino nel Corpo e Sangue di Cristo e’ frutto del dono che Cristo fa di se’ stesso, dono di un Amore più forte della morte.
Ecco perché’ l’Eucaristia e’ cibo di vita eterna, Pane della vita.
Dal cuore di Cristo scaturisce quel dinamismo che trasforma la realtà nelle sue dimensioni celeste, umana, storica.
Senza illusioni, senza utopie, noi camminiamo per le strade del mondo, portando dentro di noi il Corpo del Signore. Con l’umiltà di saperci semplici chicchi di grano, custodiamo la ferma certezza che l’amore di Dio, incarnato in Cristo, e’ più forte del male, della violenza, della morte.
(dall’omelia di Papa Benedetto XVI, nella solennità del Corpus Domini, 23 giugno 2011)