Come ogni anno, il venerdì di Quaresima, l’appuntamento della Via Crucis aspetta i bambini delle elementari. Ecco la testimonianza di Norma.
Perché proporre il gesto della Via Crucis ai bambini?
Semplicemente per raccontare loro cosa successe più di 2000 anni fa, per fare memoria di un gesto d’amore che ci ha salvato, che ha salvato noi e il mondo.
Quest’anno ad accompagnare le preghiere del Venerdì sono alcuni personaggi, che hanno incrociato il loro cammino con quello di Gesù che saliva al Calvario.
In questi primi due venerdì, abbiamo conosciuto Pilato e la sua paura di perdere la stima degli altri. Da lui abbiamo appreso quanto sia importante ascoltare la voce di chi ci dice di scegliere il bene, anche quando costa fatica.
Abbiamo contemplato Maria, nella sua vicinanza silenziosa alla sofferenza del figlio. Ella ci ricorda le parole dell’angelo Non temere, nulla è impossibile a Dio.
Abbiamo incontrato Simone di Cirene e il suo altruismo; la Veronica e la sua compassione. Entrambi ci invitano a vedere il volto di Gesù in quello delle persone che incontriamo ogni giorno e a trattare tutti come fossero Gesù.
Un’occasione per educarci a coltivare il grande dono della fede. Un’occasione per rifare insieme il cammino di Gesù fino alla croce, sapendo che nulla finisce lì, perché proprio da lì inizia la vita vera.
E così, dopo un the caldo e qualche biscotto, i nostri bambini vanno a scuola in un clima di gioia, nonostante il freddo di questi giorni.
Che spettacolo il bianco della neve, stamattina, che non li ha fermati; sono venuti all’appuntamento, perché sanno che lì imparano ad avere un cuore grande, che fa spazio all’umanità intera.